Negli ultimi anni il calcio femminile ha conosciuto una crescita significativa, conquistando sempre più spazio nei media e anche nell’interesse del pubblico.
I dati (soprattutto post europeo disputato dalla Nazionale maggiore azzurra) raccontano di un movimento in evoluzione, avviato, seppur a rilento, verso un meritato riconoscimento. Tuttavia, accanto a questi progressi, permangono ancora lacune strutturali, culturali ed economiche che ne rallentano lo sviluppo e ne limitano il pieno potenziale. In questa intervista in esclusiva ad Alessandra Signorile (attuale Presidente della Pink Sport Time -ex Pink Bari-, nonché figura centrale nello sviluppo dello stesso comparto, prima sul campo e poi sul fronte dirigenza) abbiamo approfondito con piacere non solo i successi, ma anche criticità e prospettive attuali e future del “rosa”, con attenzione particolare alla “fascia sud”.
“A livello nazionale il calcio femminile è diventato uno sport come gli altri, con le famiglie stesse che non lo considerano più ultima spiaggia in una lista ben definita – ha riferito -. La società, al momento, pare pronto ad accoglierlo, le istituzioni un po’ meno!
Certamente non si può negare il fatto che il settore abbia subito un cambiamento, ma i passi in avanti da fare sono ancora tanti”.
Il profilo citato, da ormai 25 anni al fianco della società barese, è stata naturalmente testimone di quanto accaduto e, per questo, apprezzabilmente diretta sulla questione buio: “eravamo un’unica realtà al sud – ha spiegato -. L’unico modo per far giocare le bambine? Era farle partecipare a tornei prettamente maschili, non vi era altra soluzione.
A proposito delle lacune, inoltre, la questione economica risulta motivo principale, ma come non si hanno grandi squadre maschili, anche il comparto femminile trova delle difficoltà in questo senso. Ora fortunatamente si può scegliere, ma per far crescere un movimento vi è bisogno di squadre di vertice ed è estremamente importante avere nella gestione figure competenti che portino logiche adatte al contesto”.
Riferimento fondamentale per Signorile è la crescita delle calciatrici, con investimenti nei vivai che possano garantir loro un percorso di continuità; in aggiunta a tale tema, la stessa ha, poi, concluso con un giudizio sull’introduzione per la serie C del format a 4 gironi da 12 formazioni ciascuno ed i playoff, i quali, per decretare la promozione in Serie B, avranno uno step preliminare che determinerà le quattro a contendersi gli ultimi due posti in Serie B.
Un salto nel passato – in parte – con un pizzico di innovazione dall’altra: “Naturalmente i costi si abbassano, sopratutto per le trasferte, ma da Presidente proprio di una squadra della categoria trovo sbagliata questa formula. Non ci si può divertire localmente, queste ragazze hanno bisogno di giocare.
Al nord? La situazione è diversa poiché ci si gioca Promozione, Eccellenza, quindi le possibilità di crescita sono molto più alte. La cosa più importante è che loro lavorino in un ambiente stimolante e di crescita vera; alcuni risultati (parlando della Pink) sono stati negativi, ma si tratta di margini stretti. Paghiamo un po’ l’inesperienza, ma proprio per farla era ed è importante integrare giovani ragazze nel progetto di serie C!”.
Si ringrazia Alessandra Signorile per la gentile concessione.






