Photo Credit: Pierangelo Gatto

Prosegue il nostro viaggio all’insegna della scoperta del mondo LND femminile sul territorio italiano, questa settimana abbiamo il piacere di presentarvi la situazione che si presenta attualmente nella regione Calabria e con essa anche il suo Presidente comitato regionale Calabria LND, Saverio Mirarchi.

Ci puĆ² spiegare a che punto siamo con lo sviluppo del calcio femminile nel vostro territorio (nell’area della LND)?
“Dopo qualche anno di inattivitĆ , durante la pandemia la Calabria ĆØ stata tra le poche regioni che hanno proseguito lā€™attivitĆ  femminile. Ā Lo sforzo ha dato i suoi frutti ed infatti oggi Ā disputiamo lā€™eccellenza regionale con un girone da sette squadre che consente al movimento di svolgere un campionato piĆ¹ che dignitoso sia dal punto di vista tecnico che numerico. Anche le attivitĆ  giovanili iniziano ad implementarsi, infatti soprattutto tra le realtĆ  professionistiche, si riesce ad organizzare lā€™attivitĆ  Under 13, Under 15 ed Under 17.”

Il primo luglio 2022 ĆØ stata una data storica per il calcio femminile italiano: l’introduzione del professionismo. Come pensa che potrebbe influire sulla vostra realtĆ  e nel mondo del calcio femminile in generale?
“Il calcio professionistico deve servire da traino e da esempio per le realtĆ  minori sia giovanili che dilettantistiche. Cosi come avviene per il calcio maschile, anche in quello femminile i professionisti devono rappresentare un punto di riferimento per chi vuole provare a raggiungere il cosiddetto calcio che conta. Le giovani calciatrici, adesso, hanno a disposizione i loro idoli e le societĆ , mi auguro, un esempio da seguire. Ovviamente, la presenza di grossi club ha dato visibilitĆ  a tutto il movimento.”

Avete delle richieste da parte delle famiglie di poter far giocare la propria figlia?
“In alcuni territori purtroppo non ci sono numeri tali da consentire la formazione di squadre di calcio femminile, e questo costringe le giovani appassionate a muoversi in Regione per soddisfare la propria passione. La Calabria ha una estensione territoriale molto lunga e questo puĆ², in alcuni casi, rappresentare un limite. Ma la passione va oltre i sacrifici e tante ragazze sono disponibili a spostarsi per giocare a calcio.”

Quali sono, a suo avviso, i modi piĆ¹ efficaci per poter sviluppare il calcio femminile nella sua regione?
“Eā€™ necessaria tanta comunicazione Ā per dare visibilitĆ  ad un movimento che, in Calabria ma al sud in particolare, necessita di informazione e formazione. Lā€™utilizzo dei social, le dirette streaming di incontri di calcio femminile regionale, ed ovviamente gli incontri nelle scuole sono indispensabili per diffondere questo sport. E poi bisogna intercettare quelle realtĆ  che hanno esclusivo carattere ricreativo e renderle organizzate”.

Molto spesso la scuola puĆ² essere un ottimo mezzo di comunicazione ed intermediazione con iĀ  bambini e i ragazzi. Puntate anche alla diffusione del calcio femminile nel settore scolastico? Se sƬ, in che modo? Qual ĆØ la risposta degli studenti?
“Ritengo indispensabile lā€™opera di reclutamento nelle scuole che perĆ² deve, secondo me, essere svolta insieme ai tecnici ed ai responsabili delle scuole calcio o delle societĆ  di calcio femminile in modo da presentare, alle ragazze che mostrano interesse, le realtĆ  pronte ad accoglierle. Parlare di calcio femminile nelle scuole non ĆØ sufficiente se poi non si riescono a trasferire le ragazze allā€™interno delle societĆ  di calcio.”

Riguardo al discorso sugli impianti di gioco qual ĆØ la vostra situazione attuale? Si riescono a fornire adeguate strutture per societĆ  e tifosi?
“Nellā€™ultimo periodo le amministrazioni grazie a Sport e Periferie hanno intercettato diversi ed importanti finanziamenti per la ristrutturazione degli impianti sportivi. Nella nostra Regione la situazione si sta evolvendo e pertanto le strutture anche di qualitĆ  iniziano ad aumentare sebbene ancora ci sia molto da fare soprattutto in alcuni territori piĆ¹ piccoli.”

Quali sono le difficoltĆ  maggiori che state incontrando e come potrebbero essere eventualmente superate?
“Banalmente in alcuni casi manca chi si assume lā€™onere di mettere insieme queste ragazze che vogliono giocare al calcio ed organizzarle. Le incombenze fiscali, Ā lā€™impegno organizzativo, la tutela medico-sportiva, le problematiche legate al vincolo ed al lavoratore sportivo Ā rendono la squadra di calcio un impegno importante e non tutti sono disposti ad occuparsene.”

Quali sono le iniziative (al di fuori del campo di gioco) verso le quali puntate maggiormente per farvi conoscere?
“Il nostro mondo non ĆØ Ā riconosciuto soltanto per i risultati della domenica e le classifiche del lunedƬ, ma svolge un opera sociale di assoluto valore. Il nostro Comitato Regionale ĆØ molto attento a questo aspetto e lo fa attraverso progetti che vedono coinvolti i detenuti delle carceri, alcune delle quali partecipano o hanno partecipato nel recente passato ai campionati ufficiali o attraverso i protocolli di intesa con UNICEF, o ancora con la costituzione di una scuola calcio, Ā insieme al gruppo degli Insuperabili, per ragazzi diversamente abili.”

Da qui a qualche mese che cosa si aspetta di vedere?
“Spero di veder crescere sempre di piĆ¹ il movimento femminile in Calabria che nellā€™ottica del nostro Comitato e riprendendo uno slogan di qualche anno fa, rappresenta ā€œlā€™altra metĆ  del calcioā€.

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il settore LND Calabria e Saverio Mirarchi per la loro gentile disponibilitĆ .