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Chiara Groff è una calciatrice che di ruolo gioca in difesa ed è nata a Trento nel 1994. Nella sua carriera vanta importanti esperienze: Trento, Isera, Pink Bari, dove ha fatto il suo esordio in Serie A, Mozzecane (poi diventato HD Chievo Women), Napoli Femminile, San Marino Academy, Lazio e infine Cesena, dove al suo primo anno con la maglia bianconera è riuscita a concludere al quarto posto in Serie B.
Ma il tempo delle presentazioni è finito, per cui ci siamo rivolti direttamente a Chiara per risponderci ad alcune domande.

Chiara cosa significa per te giocare a pallone?
«Per me è passione. E negli anni mi sono resa conto che è stato un arricchimento enorme in quanto persona perché mi ha dato la possibilità di conoscere realtà totalmente diverse e persone provenienti da tutto il mondo».

Cosa ti ha convinto a diventare un difensore?
«Ho sempre giocato “dietro” anche da piccolina. Probabilmente è più giusto dire che non sono io ad aver deciso questo ruolo, ma è il ruolo che mi si è calzato addosso senza che me ne accorgessi. Mi piaceva molto anche giocare in porta quando ero piccola e giocavo nel cortile di casa, ma poi ho sempre preferito il gioco fuori dai pali quando ero in gruppo».

Cosa ti ha spinto a diventare in questa stagione una calciatrice del Cesena?
«Quando mi ha chiamata mister Conte ho deciso di sposare il progetto Cesena. So quello che lui è in grado di tirare fuori dalle calciatrici e sapevo che non sarebbe stato un campionato anonimo con lui».

Una decisione che, alla fine, ti ha portato numerose soddisfazioni, dato che il Cesena ha chiuso quarto in Serie B…
«Come dicevo prima, mi sono fidata delle mie sensazioni e del lavoro del mister che già conoscevo, e il lavoro ci ha ripagato sul campo. Peccato non essercela giocata fino alla fine perché lo avremmo meritato. Un po’ di inesperienza e stanchezza forse non ci hanno aiutato, ma la nostra stagione è stata estremamente positiva e dobbiamo essere orgogliose di quello che abbiamo fatto».

Spulciando le statistiche, il Cesena ha il terzo miglior attacco con ottantadue reti, mentre a livello difensivo ne ha subiti trentuno, risultando la quarta miglior retroguardia del campionato cadetto, segno che questi numeri certificano il valore di questa stagione che si è appena conclusa.
«Ad ogni stagione mi pongo sempre lo stesso obiettivo di reparto che è quello di subire il minor numero di reti possibili. Questo quarto posto per goal subiti rispecchia la classifica finale e quindi mi lascia un po’ di amaro in bocca perché avrei voluto essere anche solo un gradino più su, ma questo sta nella mia indole di voler cercare di migliorarsi. Come ho detto prima però, il nostro è stato un gran campionato, incluso quello del reparto difensivo».

Tra le partite che il Cesena ha affrontato in campionato, qual è quella che ti ha dato ricordi indelebili?
«Sembrerà strano ma per me è stata la partita contro la Lazio a Formello, dove ero in tribuna per scontare una squalifica, ma è la partita che mi ha dato delle sensazioni che non provavo da tanto tempo, quelle sensazioni che solo lo sport ti può dare».

E quella che, invece, ti verrebbe voglia di tornare in campo a giocare di nuovo?
«Quella col San Marino senza dubbio, per cambiare il risultato finale».

L’ultima di questa stagione si è chiusa col successo sull’Hellas Verona per tre a uno. Questo risultato può essere lo specchio dell’annata del Cesena?
«Si in parte sì. Ma ogni partita ha messo in luce le nostre caratteristiche e la forza del gruppo della nostra squadra. Forse sono più esemplificative le partite nelle quali siamo andate sotto e che siamo riuscite a ribaltare e portare a casa».

Che voto dai alla Serie B di quest’anno?
«È stata molto entusiasmante, per certi versi più della serie a che aveva già dato i suoi verdetti ufficiosi da tempo. Penso ci siamo meritate tutte un bell’otto. Peccato per alcune situazioni esterne al campo di altre squadre non molto piacevoli verso noi calciatrici. Speriamo che col tempo non accadano più».

Qual è la squadra del campionato cadetto che ti ha sorpreso più di tutte le altre?
«Il Chievo mi ha sorpresa molto. Non mi aspettavo una squadra così aggressiva e fisica. A partire da Picchi, un’attaccante veramente forte, di un’altra categoria secondo me».

Durante la stagione hai affrontato Lazio e San Marino Academy, due squadre sono state nel tuo percorso calcistico…
«È sempre bello rivedere le proprie compagne e tornare dove si è state in precedenza. E quando si affrontano c’è sempre la voglia di fare bene e ci sono stimoli e motivazioni in più».

Che impressioni hai sul calcio femminile italiano di oggi?
«Tra alti e bassi ormai è da diversi anni che il nostro movimento è in crescita. Come dicevo ci sono ancora alcune situazioni spiacevoli che non dovrebbero più accadere. Ma nell’insieme stiamo tracciando la strada giusta per cercare di dare il giusto valore al nostro sport».

Com’è la tua vita fuori dal campo?
«Sono una ragazza tranquilla, sono laureata in Scienze Motorie, ma comunque mi piace continuare a studiare e tenermi sempre aggiornata nel mio ambito».

Quali sono gli obiettivi che vorresti ancora raggiungere?
«Non ho obiettivi in particolare, ma ad ogni stagione me ne pongo di nuovi che voglio portare a termine e con i quali cerco di migliorarmi e migliorare dall’annata precedente».

Cosa vuoi dire alle tue compagne del Cesena su questa stagione da poco finita?
«Che sono orgogliosa di ognuna di loro. Non potevo trovare delle persone migliori con cui condividere quest’annata. Ognuna a suo modo mi ha lasciato veramente tanto».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cesena FC Femminile e Chiara Groff per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.