Photo Credit: Freedom FC

Anche se gli allenatori sulla panchina biancoblù sono cambiati nel corso delle ultime due stagioni, una delle riconferme su cui la Società ha puntato per quella che sta per giungere al giro di boa è Erika Dicataldo. La classe 2006 è approdata a Cuneo lo scorso anno e si è ritagliata uno spazio importante nella squadra biancoblù, che ha voluto trattenerla per un altro anno e fare di lei una delle pedine fondanti su cui costruire una formazione quasi tutta nuova. La Redazione di Calcio Femminile Italiano ha avuto il piacere di fare una chiacchierata con la calciatrice e di intervistarla in esclusiva.

L’interesse di Erika Dicataldo per il calcio e, in un secondo momento, la passione, è nato grazie al fratello maggiore, le cui partite hanno fatto germogliare un desiderio molto forte di provare in prima persona a giocarci: «Mi sono appassionata al calcio all’età di cinque anni, perché frequentavo le partite di mio fratello maggiore. Inizialmente i miei genitori non erano molto favorevoli a questa scelta, vista anche la scarsa visibilità del calcio femminile, però alla fine sono riuscita a convincerli, e ad oggi sono i primi sostenitori e vengono a tutte le mie partite. Sono felici della scelta che ho fatto», solo con il tempo la giocatrice è riuscita a dimostrare alle persone attorno a lei che la sua decisione di provarci era stata quella giusta, e adesso è ancora più sostenuta da parte loro di quanto non fosse all’inizio.

Prima di vedersi consacrare come “calciatrice” a tutti gli effetti, la biancoblù ha dovuto provare a convincere, in primis, la madre, che alla fine si è ricreduta, ma i muri che ha dovuto abbattere in misura maggiore erano quelli che venivano eretti dai professori: «Mia mamma voleva portarmi a uno sport “al femminile”, come la pallavolo. Con i pareri avversi dei professori ho dovuto convivere anche l’anno scorso, però ormai non lo prendo più come intralcio.»

Dando priorità totale alla propria passione e non alle opinioni di quelle poche persone che volevano dissuaderla dal mettersi in gioco, Dicataldo ha mosso i primi passi nel calcio vestendo la maglia nerazzurra dell’Inter, con cui è rimasta per quasi un decennio e ha terminato il proprio percorso nel Campionato Primavera lo scorso anno. Gli insegnamenti che ha tratto da questo lungo periodo in una Società di alto livello sono stati numerosi: «Ho militato nell’Inter per nove anni, è stata un’esperienza gratificante sia dal punto di vista sportivo, sia da quello umano. Durante questo tempo ho appreso uno dei principi fondamentali, che è la determinazione, unita a un impegno costante, perché senza quello gli obiettivi non si raggiungono.»

Determinata e consapevole, Dicataldo ha in seguito sottolineato il ruolo chiave che la determinazione e l’impegnano giocano soprattutto adesso, che ha cambiato casacca in un campionato competitivo e sempre in divenire come la serie cadetta: «Quest’insegnamento si conferma valido anche ora, perché con il proseguire della carriera la richiesta di sacrifici aumenta sempre di più: nel passare da un settore giovanile a una Prima Squadra di Serie B i passi sono molto grandi, quindi l’impegno ci deve essere sempre, e aumenta sempre di più.»

Centrocampista completa, versatile e molto duttile, come si è già visto la scorsa stagione, la classe 2006 ha nel tempo sperimentato in tutte le porzioni di campo che riguardano la mediana, aggiungendo qualche nuovo tassello anche dal suo arrivo a Cuneo, ed è riuscita a trovarsi bene ovunque e ad assecondare qualsiasi richiesta tattica da parte dei tecnici con ottimi risultati: «Sono nata come esterno, però nel corso degli anni ho avuto anche delle esperienze come punta centrale e mezzala. Il play l’ho fatto per la prima volta l’anno scorso, alla mia prima stagione in Serie B, e devo dire che mi sono trovata molto bene.»

In ogni caso, la calciatrice sa bene dove può essere maggiormente determinante e qual è quella parte di campo che si vede cucita al meglio addosso: «La posizione che preferisco in campo è il trequartista, perché ha la possibilità di toccare frequentemente il pallone sia di prima intenzione, sia di creare il gioco, che è quello che a me piace molto.»

Al momento di scegliere quale strada imboccare al termine del proprio percorso con la Primavera dell’Inter, Dicataldo non ha avuto alcun dubbio, ritenendo la Freedom la soluzione più congeniale ai propri interessi: «La Freedom è una Società molto determinata, è una caratteristica che apprezzo molto in questo ambito sportivo. Ha anche dimostrato un forte interesse nei miei confronti, quindi ho detto: se una Società è fortemente interessata nei miei confronti, ben venga, perché ho maggiori possibilità per crescere, e così è stato. L’anno scorso ho fatto più di 25 presenze, e quindi anche per questo è stata un’ottima scelta», con la maglia biancoblù ha inanellato presenze che le hanno permesso di maturare e, quindi, arrivare a un’evoluzione che spera di poter portare avanti anche in futuro.

Quando ha saputo che la Freedom avrebbe desiderato riconfermarla per un altro anno, Dicataldo era «contentissima, anche perché vedendo il risultato della scorsa stagione ho pensato di continuare qua il percorso, perché stava andando molto bene.»

Passare dalla Primavera dell’Inter Women alla Prima Squadra della Freedom, in Serie B, è stato un salto importante: «Ci sono delle nette differenze tra i due campionati sia sul piano del gioco espresso, per l’intensità, sia per la determinazione richiesta, perché sono su due piani diversi: in particolare, la Serie B vanta della presenza di atlete di altissimo livello, come anche le mie compagne, e sono un modello rappresentativo per noi giovani che entriamo in questo mondo», avere al proprio fianco calciatrici d’esperienza, come ad esempio Tatiana Bonetti, è sicuramente un aspetto rilevante che impatta parecchio sulla percezione di un campionato e sulla propria messa in discussione in campo, dove ogni match diventa l’occasione giusta per apprendere qualcosa di nuovo.

Le differenze tra la Primavera una Prima Squadra le ha sentite «fin da subito, anche già nei primi allenamenti, nell’intensità e nei consigli che davano le ragazze ho subito capito la differenza, e l’ho anche trovata nella complicità che c’è tra noi ragazze.»

Dal suo arrivo alla Freedom, la centrocampista ha già visto alcuni lati calcistici andare in crescendo, un fattore che la porta a cercare un ulteriore passo in avanti nel corso di questa stagione: «Sicuramente ho acquisito maggiore sicurezza nei miei mezzi calcistici, grazie anche alla fiducia che mi davano le mie compagne più grandi, e anche grazie a loro sono riuscita a esprimermi al meglio nelle prime partite e nei primi allenamenti. L’obiettivo di quest’anno è concentrarmi di più sulla determinazione e sulla grinta, perché quella fa molto in campo, e si nota.»

«Il Mister ci dice sempre di non mollare mai, di mettercela tutta, di metterci un piede in più, o una corsa in più», questo è il marchio di fabbrica che il tecnico Vincenzo De Martino vuole provare a trasmettere alle sue calciatrici, che in quanto a determinazione e grinta stanno crescendo, proprio come Dicataldo si è proposta di fare con il passare delle partite.

La stagione in corso non è cominciata come la Freedom si sarebbe aspettata, trovandosi davanti a un’altalena di risultati che hanno caratterizzato un avvio sottotono. Le biancoblù hanno poi ritrovato la bussola e cambiato le sorti del proprio destino, e per Dicataldo un esempio lampante di che cosa significa “far parte della Freedom” è stata la partita contro il Frosinone: «Abbiamo iniziato un po’ maluccio, un po’ altalenanti, però siamo una squadra compatta che si sostiene a vicenda. Ci alleniamo ogni giorno sempre con determinazione e grinta. Se devo spiegare un po’ in parole che cos’è la Freedom, la partita con il Frosinone è stata la dimostrazione di tutti i sacrifici che abbiamo fatto quest’anno: venivamo da un periodo non bello e, nonostante la trasferta e tutto, siamo arrivate contro il Frosinone e abbiamo portato a casa la partita.»

Il match al “Paschiero” contro il Trastevere sarà il giro di boa della stagione, l’ultima del girone d’andata e la prima del nuovo anno solare. Secondo la centrocampista, le biancoblù approcceranno il nuovo anno nel modo giusto, e l’obiettivo è quello di arrivare alla fine portando la Freedom dove merita: «Mi aspetto, se continuiamo così, visto che stiamo facendo sempre meglio, di arrivare a un buon piazzamento in classifica, e penso che man mano possiamo fare sempre meglio.»

Dicataldo ha infine selezionato tre momenti rappresentativi di questo campionato che le sono rimasti maggiormente impressi e che, a suo parere, possono enucleare tutta la forza, la resilienza e la compattezza che si sta via via creando nel gruppo squadra: «La partita contro il Venezia, una vittoria ottenuta nonostante l’inferiorità numerica (nove contro undici), rappresenta un esempio di determinazione e spirito di squadra; San Marino, per la capacità di reazione della squadra, perché abbiamo ribaltato la partita e poi conclusa con un risultato finale di 5-2. Infine Frosinone, per l’ottima vittoria conseguita in un momento “no” per la squadra.»

Si ringraziano Erika Dicataldo, l’addetto stampa Edward Pellegrino e la Freedom FC per il tempo, la disponibilità e la grande collaborazione concessaci.

Ilaria Cocino
Appassionarmi allo sport è stato semplice: qualche gol degli Azzurri al Mondiale 2006, qualche punto spettacolare di dritto, qualche schiacciata nel campo avversario, qualche canestro impossibile. Sono un'aspirante giornalista sportiva che segue con passione il movimento calcistico al femminile da ormai qualche anno e tenta, attraverso il suo piccolo contributo, di trasformarlo nella quotidianità di chi legge e di renderlo qualcosa di più di una semplice meteora: il potere delle parole è inestimabile, e spenderle per queste ragazze è un privilegio immenso e una grande responsabilità.

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