C’è un viaggio che non si misura in chilometri, ma in consapevolezza. È quello di FrecciaRosa, che da quindici anni trasforma i binari in corridoi di salute. L’iniziativa, promossa da Ferrovie dello Stato, di cui è presidente Tommaso Tanzilli, e dalla Fondazione IncontraDonna, fondata da Adriana Bonifacino, è stata presentata a Roma nei giorni scorsi.
I passeggeri potranno richiedere consulenze direttamente a bordo, rivolgendosi ai volontari presenti sui treni Frecce, Intercity e Regionali, grazie al supporto dei medici dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Dal 1° al 30 ottobre, nelle FrecciaLounge di Roma Termini e Milano Centrale sarà possibile ricevere informazioni e materiali dedicati, per avvicinare ancora più persone al tema della prevenzione.
A presenziare all’evento c’era Eleonora Goldoni, centrocampista della Lazio e della Nazionale Italiana, a sostegno di un movimento calcistico femminile che vuole farsi portavoce anche di tematiche sociali oltre a quelle sportive. La sua presenza rappresenta un esempio concreto di come lo sport possa andare oltre il campo, diventando voce di cause che riguardano l’intera comunità.
Presente anche Marco Brunelli, segretario generale della FIGC: “Il calcio ha una grande forza, perché è lo sport più praticato in Italia. Fare attività sportiva rimane il modo più semplice e piacevole per investire sulla qualità della propria vita. Ma il calcio è anche un palcoscenico straordinario, che raggiunge e unisce milioni di persone: per questo è nostro dovere diffondere messaggi importanti su come tutelare la salute, che è il bene più prezioso che abbiamo”.
La comunità medico-scientifica ribadisce che uno strumento fondamentale per contrastare la malattia è la prevenzione. Uno stile di vita sano e la partecipazione ai tre programmi di screening previsti dal Servizio Sanitario Nazionale possono fare la differenza: fino al 40% dei casi, infatti, può essere evitato grazie a buone pratiche di prevenzione.
Il mondo del calcio non è estraneo a queste sfide: diverse calciatrici hanno dovuto affrontare malattie oncologiche, come Virginia Torrecilla, Maria Grohs, Jen Beattie e Toni Pressley. Le loro storie ricordano quanto la prevenzione sia un alleato prezioso per la salute e per la vita, dentro e fuori dal campo.
Lo sport, con la sua capacità di unire e parlare a milioni di persone, diventa un palco privilegiato per diffondere messaggi che possono salvare vite. In fondo, il vero successo non si misura solo con gol e vittorie, ma anche con la consapevolezza di proteggere ciò che abbiamo di più prezioso: la nostra salute.






