Photo Credit: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

L’amarezza ha preso il sopravvento sulla Roma targata Luca Rossettini dopo il pareggio in Belgio contro il Leuven, un match messosi subito in discesa per le Capitoline che, però, ha avuto un epilogo un po’ triste. Come dicono i latini, in cauda venenum: prima dell’ultimo quarto di gara, infatti, la Roma ha incassato un tiro dal dischetto che ha compromesso il risultato e l’ottima prestazione dimostrata dalle ragazze.

“Dispiace tanto per come è arrivato questo pareggio dopo le tante occasioni create. Arrivare al 70′, dopo una partita del genere, soltanto per 1-0, è una nostra responsabilità e dobbiamo assumercela, poi subire un rigore per come è stato concesso è un grande dispiacere. Da questo punto di vista non siamo fortunate”, il tecnico evidenzia come il mancato cinismo sottoporta sia stato una sentenza. Il calcio, si sa, è fatto di episodi, e l’episodio chiave che ha chiuso i giochi – e a cerniera la porta del Leuven – ha destato parecchie perplessità per il Club, che non vuole però appigliarsi all’alibi dell’arbitraggio per focalizzarsi, invece, sui punti che devono essere migliorati.

“Manca la fame, la cattiveria sotto porta. Arriviamo alla conclusione, ma dobbiamo trovare questa cattiveria, questa fame. Dobbiamo crescere, lavorare con più coesione e più cattiveria”, ha aggiunto il tecnico. Il cinismo, la fame a la cattiveria sono un po’ venute meno nell’area di rigore belga, le conclusioni ci sono state anche in reazione al gol subito, ma non abbastanza forti da impensierire le avversarie, che hanno portato a casa un punto che vale come oro colato.

Mister Rossettini ha chiuso la conferenza post-partita aggiungendo che il rammarico verrà subito azzerato in favore del desiderio di rivalsa, che potrà scatenarsi in campionato: “Ci lecchiamo le ferite dopo questa gara, prepareremo la sfida contro il Como, importantissima per il campionato. Smaltiremo la delusione e guarderemo avanti”. La crescita della Roma, in compenso, proseguirà per il meglio.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.