L’abbraccio collettivo in mezzo al campo, l’arbitro al minuto 94 e due secondi ha appena fischiato la fine di Juventus-Milan terminata con il punteggio di due a zero e finalmente una tensione durata una stagione si può meritatamente liberare. La matematica con tre giornate d’anticipo apre i cancelli alla festa delle giocatrici bianconere, tornate ancora una volta, la sesta, Campionesse d’Italia.
Nel rettangolo di gioco si consuma il delirio tra fumogeni, balli, cori, strilla di gioia e qualche bello scherzetto.
Si perché le ragazze della Juve non sono solo brave, sono anche pazze (Grazie di esistere Cristiana)
E così dal nulla uova e farina si materializzano davanti alla panchina per finire sul malcapitato (si fa per dire) Massimiliano Canzi, bersagliato alla perfezione (Ovvio) da Girelli che centra in pieno l’allenatore e non contenta gli rompe anche due uova in testa. Cantore non è da meno come la classifica marcatrici dimostra e giustamente dice la sua spaccando un uovo sulla schiena del Mister prima di scappare veloce e felice a centrocampo dalle compagne.
La Torta perfetta è stata inconsapevolmente (forse) preparata sul campo.
Il fuoco mai sopito delle calciatrici juventine, eroiche nel resistere agli infortuni alle avversità a volte al limite del grottesco (vedi Milano) e alla stanchezza, la farina, le uova e l’ingrediente segreto che ha fatto lievitare questo gruppo fino alla vittoria, Massimiliano Canzi.
Arrivato da una realtà calcistica diversa e per la prima volta immerso in un contesto totalmente differente come quello femminile ha dimostrato intelligenza, psicologia ed empatia con una
nuova verve tattica che ha totalmente ribaltato l’ambiente che molti dall’esterno avevano dato ormai per spacciato dopo due stagioni a dir poco opache.
L’ingrediente segreto conosciuto solamente dal Cannavacciuolo dei cannavacciuoli che è Stefano Braghin, merita questo suo primo titolo personale perché ha reso questa Juve dolce e croccante.
Le manifestazioni di affetto che abbiamo visto dal vivo o nei filmati da parte di tutte le giocatrici ne sono una prova. Gli abbracci con Kullberg, i balli assieme a Rosucci con la parrucca tricolore in testa e la presa in braccio di Girelli che gli salta addosso al volo (ho temuto per un doppio infortunio) sono solo un piccolo esempio.
Il Signore degli anelli (cercate le foto) si bea delle sue giocatrici applaudendo sorridente in disparte o buttandosi per terra per una foto di gruppo dove i più fortunati perché presenti al Pozzo La Marmora hanno notato una presenza speciale. Arianna Caruso.
Eh si, otto anni insieme non si cancellano di colpo come le amicizie vere che vanno oltre le scelte di vita e di carriera. Così, prima dagli spalti, assalita dai tifosi e dopo sul campo, Arianna all’inizio timidamente e poi senza più freni, partecipa alla festa con le sue (ex) compagne ballando e festeggiando anche nello spogliatoio la vittoria di un tricolore che è anche suo.
Qui in Italia no, ma in alcuni campionati esteri l’aver giocato un certo numero di partite prima di cambiare squadra vale per il proprio palmares.
Un oggetto molto speciale che invece non andrà mai via e che seguirà le Juventus Women ogni volta che ce ne sarà l’occasione è il bandierone tricolore che campeggia sul campo da otto anni ormai ad ogni vittoria bianconera. Si perché le bianconere non hanno mai vissuto un anno senza portare a casa almeno un trofeo. Questo drappo di venti metri quadrati custodito gelosamente dai JWS, gli storici primi supporters delle women ha addosso tutte le vittorie ed i calpestii delle giocatrici che si sono alternate nel tempo comprese le annaffiate di spumante (soprattutto quelle della mai dimenticata Doris Bačić) che ne hanno segnato il tempo…ed il colore.
Un oggetto è presente solo se però viene portato da qualcuno e quel qualcuno sono i tifosi che non hanno mai lasciato sole le ragazze tricolori. Anche in un Venerdì pomeriggio che avrebbe potuto tener lontano dagli spalti molta gente in un momento così importante del campionato (grazie Figc), la presenza allo Stadio di Biella è stata notevole.
Alla faccia del bicarbonato di Sodio !
Alcuni fuori onda li avrete di certo potuti gustare sulla pagina Instagram del sito, ma averli vissuti dal vivo è stata un’altra cosa.
Vederle uscire dagli spogliatoi con lo stereo sulla testa per ballare coi tifosi rimasti a serata ormai inoltrata rimarrà per sempre nei ricordi più belli, come l’abbraccio spontaneo e stritolante di Rosucci, felice come non mai per la vittoria. All’indomani dello scempio di Milano, scura in volto l’aveva promesso “state tranquilli, ve lo portiamo a casa”.
Osservarle festanti all’arrivo della vettura con le pizze quasi quanto la vittoria dello scudetto nr.6 e il loro trenino dietro di essa per i saluti finali è stato il giusto epilogo a questa giornata fantastica.
Oggi non ha molto senso tirar fuori numeri, mancano ancora due partite per completare l’opera in campionato e le relative statistiche.
Due che racchiudano la squadra, dal portiere, alla nostra capocannoniere, si.
Clean Sheet numero centotrenta in 270 partite giocate dalla Juve, 45mo personale per Pauline Peyraud-Magnin
Marcatura multipla numero cento delle ragazze bianconere, 27ma personale per Cristiana Girelli.
Tutto il resto…. è scudetto, il sesto, per chi non l’avesse ancora capito.
Fino alla fine !