Sappiamo benissimo che le cifre nel calcio femminile sono inesorabilmente inferiori rispetto alla categoria maschile. Eppure quasi tutti i club femminili hanno gli stessi problemi in termini economici pur gestendo cifre diverse. Calcio e finanza ha preso in considerazione il bilancio della Fiorentina Women’s del 2019 per tracciare un’interessante prospettiva economica. Oltre alla società toscana, il confronto si è spostato su alcuni club inglesi in cui girano cifre maggiori ma vertono gli stessi problemi.

La Fiorentina Women’s, come dicevamo, a dicembre 2019 ha chiuso l’esercizio di bilancio a 865.583 euro (+ 3,7% rispetto al 2018). I principali derivanti arrivano dagli sponsor, sia principali che minori, e da entrate secondarie più inferiori. Tuttavia, i costi per l’anno solare 2019 per la Viola sono stati di 1.627.775 euro (+20% rispetto al 2018). La cifra è da suddividersi in stipendi (49%), costi dei servizi (30%) e uscite varie (11%). C’è quindi uno scarto del 50% circa tra quanto il club toscano incassa e spende a sua volta nella compagine femminile.

Se però la Fiorentina non se la passa bene in termini economici, non bisogna allarmarsi. Anche in Inghilterra, un campionato dove circolano molti più soldi rispetto all’Italia, i club lottano con lo stesso problema. L’Arsenal per esempio (affrontato dalle viola in Champions League in questa stagione) ha dei ricavi per circa 340.000 sterline a fronte di un’uscita totale di 861.000 sterline, con un conseguente rosso di 519.000 sterline.

Il Manchester City nella stagione 2018/2019 ha avuto dei ricavi pari a circa 2,3 milioni di sterline con conseguenti costi a 3,3 milioni con un negativo di un milione di sterline. Tornando in patria, i club di Serie C italiani, in base ai dati del Report Calcio FIGC, hanno un fatturato medio di 2,7 milioni di euro con uscite che vanno sino ai 3,9 milioni.

Come possiamo facilmente evincere, il problema in Serie A femminile (e non solo lì) è che quasi tutti i club incassano meno di quanto spendono. Il divario che c’è tra entrate e uscite, nella maggioranza dei casi, viene colmato tramite l’intervento diretto del patron con risorse proprie. O anche tramite un breve scostamento di bilancio che proviene dai club maschili (nel caso di chi ne ha uno dietro). Come si può risolvere questa situazione? L’ideale sarebbe trovare molti più sponsor e personaggi disposti ad investire solidamente in una realtà che ormai è in continua emersione.