Le Westfield Matildas hanno scoperto il loro destino a seguito della designazione dei gruppi per i giochi olimpici di Tokyo 2020. Australia, nel Gruppo G, dovrà affrontare un gruppo pieno di storyline epico e un sacco di facce familiari composto da Stati Uniti, Svezia e Nuova Zelanda.

“Ovviamente, è un sorteggio difficile in termini di squadre, ma sono anche squadre che conosciamo molto bene” ha detto Tony Gustavsson a matildas.com.au.

“La Svezia la conosco perché è la mia nazione. Con gli Stati Uniti ho lavorato con loro per anni. E poi, ovviamente, tutto il mio staff sa molto sulla Nuova Zelanda. Quindi abbiamo una buona visione di ciò che stiamo affrontando”.

Gustavsson non vede l’ora di affrontare la sfida che il gruppo G presenta con avversari del calibro delle campionesse della Coppa del mondo femminile in carica, le medaglie d’argento olimpiche in carica e un avversario perenne per le australiane.

Le Olimpiadi offriranno alle Matildas la più grande esperienza di torneo in visione della Coppa del mondo femminile FIFA 2023 sul suolo di casa.

“Siamo in un lungo viaggio per prepararci alla Coppa del mondo femminile 2023, nel frattempo affronteremo i migliori nella fase a gironi e faremo del nostro meglio per uscire vittoriosi da quel gruppo… poi tutto può succedere”.

Ora che le australiane conoscono i loro avversari, i preparativi possono elevarsi ad un livello completamente nuovo. 

“Penso che prima di tutto, ora che sappiamo chi affronteremo nella fase a gironi, dovremo analizzare le nostre avversarie nel miglior modo possibile” ha detto Gustavsson. 

Con limitate opportunità di riunire tutta la squadra prima delle Olimpiadi, l’attenzione sarà sulla massimizzazione del tempo che la nazionale ha e il lavoro che può essere fatto individualmente.  

“Si tratta di mantenere stretti contatti con le singole giocatrici nei loro differenti club, perché la maggior parte dello sviluppo effettivo avverrà nelle loro singole squadre. È lì che si giocherà la maggior parte delle partite, è lì che si terranno la maggior parte degli allenamenti”.

“Quando ci riuniremo e avremo quei pochi giorni insieme li sfrutteremo comunque al massimo. Riuniremo tutte le qualità, avremo un’idea molto chiara di quello che vogliamo fare in campo, e faremo in modo che tutti abbiano gli stessi obbiettivi”.

Il torneo di Tokyo è speciale per il calcio australiano, ed è un momento incredibile non solo per la nazione ma anche per i giocatori e gli allenatori coinvolti, e Gustavsson è profondamente consapevole dell’onore di andare a un’Olimpiade.

Photo Credit: Reuters/USA TODAY