La Francia degli ultimi anni ha sempre dimostrato grande avanguardia ed un ottimo processo di sviluppo per quanto riguarda il calcio femminile. Con le recenti competizioni, le francesi si sono affermate come una delle potenze maggiori al mondo. Ma tutto non sembra essere rose e fiori in quel di Parigi. Le parti prese in causa sono Corinne Diacre, allenatrice della nazionale, le giocatrici francesi ed i numerosi attriti.

Tutto inizia solamente tre giorni dopo dall’insediamento di Diacre come allenatrice della Francia. Diacre chiama in disparte Renard ed in un incontro durato poco più di cinque minuti le viene tolta la fascia da capitano. Dopo le proteste dei tifosi e delle giocatrici stesse, tutto sembrava rientrato. Ma la questione è tornata a galla nel dicembre del 2019 quando viene pubblicata l’autobiografia di Wendie Renard. Il capitano del Lione ha dedicato un intero capitolo al suo rapporto con la ct e raccontò di come fu andata quella volta. Diacre non la riteneva una giocatrice di livello (“è facile al Lione, ma non sei a livello internazionale) e ciò ha scosso e non poco Renard. E non finì lì: in un’intervista proprio sull’argomento disse che “Wendie Renard non sarà mai il capitano finché sarò qui. È solo una giocatrice come qualsiasi altra”. Attriti che tutt’oggi non sono ancora risolti.

Nonostante Diacre non abbia mai suscitato grande simpatia alle sue interpreti, il vaso di Pandora viene scoperchiato in occasione degli ultimi Mondiali. La prima ad incrinare i rapporti è Eugenie Le Sommer, bandiera del Lione e della nazionale francese, un vero e proprio simbolo di tutto il movimento d’Oltrealpi. In un’intervista a Telefoot, l’allenatrice stava elencando i punti dove la sua nazionale ha faticato non riuscendo a raggiungere la finale. Nel mentre, non ha perso l’occasione per criticare proprio Le Sommer che a sua detta non ha seguito le sue indicazioni. La replica non si fa attendere e l’attaccante del Lione si dichiara stupita ed ha raccolto a sé personalità importanti del movimento locale come Aulas, presidente dell’OL, e Pedros, ex tecnico del Lione. Dopo pochi giorni arrivano le scuse pubbliche della ct che prende come scusa l’apprendimento dei metodi di comunicazione, a due anni dalla sua nomina come ct…

Se pensava che qualche scusa poteva bastare, si sbagliava di grosso. Nel giorno della visita del presidente della Federcalcio francese Noël Le Graët, le francesi avevano in mente di programmare un colloquio con lui per evidenziare tutte le difficoltà affrontate con la ct. “Golpe” sfumato a causa di una talpa che ha parlato con Diacre che a sua volta ha intercettato il presidente portandolo dalla sua parte. Questione che non finì lì e che continuò con una serie di veri e propri interrogatori polizieschi messi in piedi dal “detective” Diacre. Si parla di giocatrici uscite in lacrime e che hanno accarezzato l’idea di chiudere per sempre con le Blues.

Dopo Le Sommer, la Diacre si è messa contro un’altra veterana come Sarah Bouhaddi, portiere del Lione che difende la porta francese dal 2004. Nel turno di qualificazione agli Europei, causa assenza di Henry e Le Sommer, Diacre ha deciso di affidare la fascia da capitano a Torrent, giocatrice del Montpellier, a discapito della giocatrice del Lione. L’estremo difensore, dopo qualche mese, ha reso pubblico il suo ritiro temporaneo dalla nazionale francese. Dopo le prime dichiarazioni che davano gli obiettivi non raggiunti pesanti sulla sua scelta, i pessimi rapporti con la ct hanno avuto la meglio. Bouhaddi, dopo esser stata inserita in una lista di preselezione, ha fatto sapere che finchè ci sarà Diacre lei non tornerà con le Blues.

Detto ciò, dopo l’ennesima discussione (questa volta con Thiney) e le preoccupazioni rivelate verso la nazionale da Gérard Prêcheur, vincitore di due Champions League con il Lione, si è arrivati ad un bivio per la Federazione. Alla resa dei conti, le decisioni di abbandonare la nazionale seppur temporaneamente (Le Sommer, Renard per un breve periodo e Bouhaddi) peseranno.  La pessima gestione dei giovani talenti ed i numerosi battibecchi con le senatrici della selezione hanno fatto si che la Federcalcio stia andando verso la decisione di esonerare l’allenatrice. Basta solo capire le tempistiche, se prima degli Europei o dopo la competizione continentale. Fatto sta che l’esperienza di Diacre sulla panchina della Blues si può definire disastrosa, ma da un certo lato potremmo tornare ad ammirare una grande squadra al top della sua forma.