Credit Photo: Joel Carrett

Si arresta la corsa alla Coppa del Mondo 2023 della nazionale brasiliana, ed insieme ad essa si conclude un’era, quella di Marta Vieira da Silva. La veterana delle verde-oro, classe ’86, lascia in eredità al grande club numerosi traguardi raggiunti nel corso della carriera: dal 2003 sono sei i mondiali giocati, durante i quali si possono contare ben 17 goal (si tratta di un record assoluto nel mondo, mai raggiunto anche nel comparto maschile). Elogiata anche dal mitico Pelé “O Rey” per l’invidiabile operato, calcistico ed umano, all’interno della nazionale, rimarrà sicuramente nella storia del calcio giocato, femminile e non.

122 le reti in 198 match! L’ineguagliabile Marta, durante il post-partita (l’ultima personale) si è lasciata andare ad un lungo discorso, senza nascondere la commozione per l’eliminazione della Seleção dalla fase a gironi che ha visto, invece, avanzare la Giamaica nella competizione: “Continuerò a supportare le mie compagne, perché per loro è solo l’inizio“. Pur riconoscente verso la possibilità della vita di costruire una lunga scia di obiettivi portati a termine, la numero 10 ha mostrato il proprio dispiacere per non essere riuscita a rimanere più a lungo con la squadra in questo mondiale, ed ha continuato, dicendo: “Il mio percorso termina qui. Sono davvero grata per l’opportunità che mi è stata data ancora una volta, e molto felice per tutto ciò che siamo riuscite a creare insieme con, per il Brasile ed il mondo intero“.

Comunque andrà d’ora in poi per le brasiliane, Marta rimarrà sempre una delle colonne portanti di questo sport, grazie anche ai numerosi cambiamenti che è riuscita ad apportare in termini di genere, aiutando il calcio femminile a fare dei passi in avanti non indifferenti e ad avvicinarlo sempre di più alle nuove generazioni: “Sapete che c’è? Quando ho iniziato a giocare non c’erano idoli in tal senso; vent’anni fa nessuno sapeva chi fossi io, e vent’anni dopo sono qui a raccontare ciò che c’è stato. Le nostre partite non venivano trasmesse, quindi come potevo immaginare di poter arrivare in Nazionale, diventare quello che sono, un punto di riferimento?, ha spiegato in lacrime l’attaccante dell’Orlando Pride – “Oggi le mamme ci fermano per strada e ci ringraziano per quello che siamo e che facciamo, le bambine ci ammirano. So di essere un riferimento per tante donne, abbiamo davvero aperto le porte all’uguaglianza. È stato un percorso lungo e pieno di ostacoli, ma ne è valsa la pena. Ora siamo orgogliose di quello che stiamo vivendo. Se ci fossimo fermate ai primi ostacoli tutto ciò non sarebbe andato avanti; è una continua lotta, che non è iniziata solo con me, ma con molte persone tempo fa, e continuerà sempre“.