La vittoria dell’Inghilterra ai quarti rientra sicuramente tra le più attese del mondiale d’Australia e Nuova Zelanda: ad un complicato primo tempo, frutto del pressing della formazione colombiana (arrivata al vantaggio nel pre-recupero con un bellissimo goal di Caicedo da lunga distanza) sono seguite diverse occasioni, sfociate nel pareggio in conclusione del primo half e, successivamente, nella vera e propria rimonta. Un’altra prova con la P maiuscola per la formazione inglese, che si è comunque trovata a fare i conti con una nazionale piuttosto ostica. La best player delle Lionesses? Sicuramente Alessia Russo! Se ci fosse stato un premio dedicato alla perseveranza sarebbe stata proprio lei a vincerlo!
La gestione della gara ha continuato ad essere positiva, nonostante l’ingombrante presenza di Bedoya che ha effettuato molteplici tentativi alla ricerca del goal: molto propositiva la centrocampista sudamericana.
Peccato per la fine della corsa alla Coppa del Mondo sua e delle compagne, costanti durante i 90+8, che parevano essere le dominatrici della gara. Controllo e passaggi perfetti, ma brave le inglesi a sfruttare ogni piccolo spazio.
Da riconoscere, in ogni caso, il percorso della Colombia, arrivata fin qui eliminando la Germania, da sempre tra le più forti in circolazione. Contando quella di oggi, si tratta della seconda volta in cui la nazionale gestita da Nelson Abadía viene sconfitta, nonostante le reti raggiunte (fu sempre l’Inghilterra a spuntarla nel 2015 in occasione della stessa competizione).
Nulla da rimproverare ad una squadra che, sconfitta a parte, ha dimostrato di non avere nulla da invidiare alle più quotate tra i bookmakers. Ha senza dubbio la strada spianata verso un futuro migliore.