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Di intensità, sacrificio, voglia e abnegazione: un successo da vera Italia, di quelli che rimangono incollati nella memoria e che segnano anche un pezzo di storia del nostro calcio: la Nazionale Under 17 femminile supera per 2-1 le campionesse in carica della Spagna e si qualifica – dopo undici anni – per le semifinali dell’Europeo e, automaticamente, anche per i prossimi Mondiali di categoria in programma dal 17 ottobre in Marocco. Una vittoria straordinaria, condensata negli abbracci delle ragazze, capaci di stringere i denti per novanta minuti e di resistere agli assalti avversari, salvo poi trafiggerle in contropiede alle prime occasioni possibili. L’allenatrice Selena Mazzantini l’aveva chiesto: maggiore cinismo sotto porta. E oggi tutto ciò che era mancato nelle altre due uscite con Polonia e Francia è arrivato puntuale, con Giulia Galli letale in campo aperto a punire la retroguardia iberica con le sue micidiali progressioni in contropiede. Ma è una vittoria di tutto il gruppo, bravo a resistere ad oltranza con una difesa apparsa insuperabile. Mercoledì (calcio d’inizio alle ore 19 italiane, sempre a Torshavn, la capitale delle Isole Faroe) sarà semifinale con la Norvegia, per continuare a inseguire un sogno.

La partita. Rispetto alle prime due uscite di questo Europeo, Mazzantini cambia due interpreti su quattro del suo centrocampo: dentro Piccardi e Guerzoni a completare un reparto che comprende anche Bedini e Giudici, mentre le scelte su difesa e attacco vengono confermate in toto, con il tandem offensivo composto ancora una volta da Romanelli e Galli. Nella Spagna il pericolo numero uno si chiama Rosalìa Dominguez, con la numero dieci ad agire da mezzala, ma svariando su tutto il fronte offensivo; occhi puntati anche sulla ‘falsa nueve’ Lua Arufe. L’inizio gara lascia trasparire fin da subito quale sarà la trama del confronto: grande possesso palla della Spagna e Italia attenta in fase difensiva, pronta a ripartire sfruttando le progressioni di Galli. All’undicesimo le ragazze di Kenio Gonzalo costruiscono la prima occasione del confronto con un traversone dalla destra che viene raccolto da Anna Quer, il cui destro a giro esce solo per una questione di centimetri.

Le orecchie sono puntate anche sulla contemporanea sfida di Klavskik e le notizie che giungono dal match tra Francia e Polonia non sono delle più incoraggianti, con le transalpine che volano sul doppio vantaggio alla mezz’ora di gioco: con questi risultati sarebbero Spagna e Francia a volare in semifinale. Alle Azzurrine serve un successo per passare il turno. A Torshavn sembrerebbe un monologo spagnolo, fin quando al 38’ l’Italia recupera un altro pallone nella sua partita di abnegazione e sofferenza: Romanelli verticalizza e Galli diventa imprendibile per l’altissima retroguardia iberica. La numero sette azzurra scarta anche il portiere avversario e deposita in reta a porta vuota per il vantaggio delle ragazze di Mazzantini. È un 1-0 liberatorio, con cui si conclude anche la prima frazione di gioco.

Dopo il colpo subìto contro la Francia, Bedini è costretta ad abdicare la sfida a inizio ripresa, sostituita da Copelli. E al rientro in campo dagli spogliatoi la pressione spagnola aumenta di intensità. Al 15’ una doppia clamorosa chance per la Spagna viene neutralizzata da un doppio intervento prodigioso di Robbioni. In campo – ma anche in panchina, in tribuna e a casa, di chi sta seguendo la sfida in diretta su RaiSport – è una sofferenza continua. Ma la difesa azzurra continua a reggere con estremo ordine alle pressioni avversarie. Al 25’ la parabola disegnata su punizione da Torres si stampa sulla traversa. Poi, un minuto più tardi, Copelli verticalizza e la difesa iberica, ancora una volta altissima, si lascia sorprendere. Ne nasce un’incomprensione che manda Galli in porta, con la numero sette azzurra che non deve far altro che depositare in rete a porta vuota. È il 2-0 che fa esplodere ancora una volta tutto il gruppo azzurro, con l’attaccante sommersa dall’abbraccio delle compagne.

Robbioni ancora una volta è superlativa su Lua Arufe. Anzi due, quando esce a valanga chiudendo splendidamente lo specchio della porta. Poi si supera anche su un colpo di testa da distanza ravvicinata. Siamo nel recupero, al secondo dei cinque minuti oltre il novantesimo, quando Cristobal si inventa una conclusione dai trentacinque metri che si infila sotto la traversa, portando il risultato sul 2-1. La sofferenza e la tensione, se possibile, aumentano ancora di più. Poi al triplice fischio finale esplode la gioia azzurra: una vittoria di gruppo, celebrata con la corsa a perdifiato sotto la tribuna e i tifosi accorsi dall’Italia. C’è anche il sole alle Isole Faroe. Oggi tutto sa di magia.

Italia-Spagna 2-1 (1-0 p.t.)

ITALIA: Robbioni; Venturelli, Bressan, Verrinin (45’st Pomati), Randazzo; Piccardi, Giudici, Bedini (1’st Copelli), Guerzoni (37’st Bertero); Romanelli (50’st Ieva), Galli (50’st Sasso). A disp.: Sossai, Robino, Gianfico, Terlizzi. All.ce: Mazzantini
SPAGNA: Alvarez; Indias (37’st Fernandez), Cristobal, Julia Torres, Noa Jimenez; Montserrat Alabart (18’st Barrios), Carvajal (18’st Vera Molina), Rosalìa; Candela (28’st Chacon), Lua Arufe, Anna Quer. A disp.: Fuertes, Lopez, Gomez, Bordagaray, Galvez. All.: Gonzalo
Arbitra: Van Laere (BEL). Assistenti: Athanasopoullou (CIP) e Jacobs (BEL). IV Ufficiale: Wildfeuer (GER)
Reti: 38’pt e 26’st Galli, 47’st Cristobal
Note – Recupero 2’pt, 5’st. Spettatori 250 circa