La National Women’s Soccer League ha annunciato che rivedrà i momenti pre-partita durante la NWSL Challenge Cup 2020 presentata da P&G e Secret per offrire alle giocatrici ulteriore flessibilità nel modo che ritengono opportuno: durante l’inno nazionale le calciatrici avranno la possibilità di essere sul campo o negli spogliatoi.

Questa decisione è stata presa a seguito di conversazioni con giocatrici di tutto il campionato, nonché con i dirigenti di club e altre parti interessate. Inoltre, ad inizio giugno l’U.S. Soccer ha abrogato l’obbligo di stare in piedi durante l’inno nazionale per sostenere la causa Black Lives Matter.

La commissaria NWSL Lisa Baird ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Abbiamo iniziato questo torneo con diversi obiettivi importanti. Sviluppare un ambiente sicuro per il proseguimento dello sport. Creare una competizione innovativa per mostrare la vitalità del calcio femminile. Collaborazione con la nostra associazione di giocatrici e svilupparne una vera partnership. Aumentare le entrate per finanziare la compensazione delle calciatrici. Supportare e autorizzare le atlete a usare la loro piattaforma per rendere il mondo un posto migliore.

E così, continueremo a mettere l’inno nazionale, ma con ancora più flessibilità, e sosterremo il diritto di ogni giocatore di esprimere le proprie opinioni individuali o meno.

La NWSL è alla base di ogni giocatrice, funzionario e membro dello staff. Inginocchiarsi sul campo. Stare con la mano sul cuore. Onora i tuoi sentimenti nella privacy degli spogliatoi o a centrocampo.

La NWSL è una lega costruita sulla diversità e sul coraggio e quei principi continueranno a spingerci in avanti”.

Uno dei momenti più toccanti durante l’inizio di questa Challenge Cup è sicuramente avvenuto nell’abbraccio in lacrime e di supporto tra Julie Ertz e Casey short durante l’inno nazionale prima della partita tra Chicago Red Stars e Washington Sprit.

Credit Photo: Pagina Facebook di Portland Thorns