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Le Juventus Women, dopo il pareggio casalingo contro il Sassuolo che ha lasciato loro l’amaro in bocca, si apprestano ad affrontare l’Arsenal per il primo match di ritorno nel girone di Champions, che all’andata, meno di due settimane fa, ha vinto in casa delle bianconere a Biella dopo una prova di forza che ha portato le inglesi a segnare 4 reti senza incassarne nessuna, di cui tre nell’ultimo quarto d’ora di gioco dopo il blackout generale della squadra.

Il tecnico della Juventus Massimiliano Canzi ha dunque rilasciato alcune dichiarazioni alla vigilia. In primo luogo si è soffermato sul pareggio in campionato, arrivato al termine di una prestazione nient’affatto brillante di tutta la squadra, che può dunque vedere il pareggio come una risorsa per imparare: «Le ragazze hanno capito che avrebbero potuto gestire la partita in maniera diversa. Uno dei pochi vantaggi, quando le cose non vanno per il verso giusto, è che s’individuano più facilmente gli errori, e quindi ci si può lavorare meglio», ha detto in apertura, per poi ammettere che la formazione è ancora in divenire, nonostante ci sia qualche idea: «Come sempre, quando ci sono delle partite ravvicinate, bisogna vedere chi recupera: una partita ha un impatto molto forte sul fisico delle atlete. Detto questo, una formazione ce l’ho in mente, ed è comunque possibile che qualcosa si cambi.»

La gara d’andata contro l’Arsenal è stata fortemente compromessa da un ultimo quarto d’ora infernale per le bianconere, che hanno sofferto un evidente calo mentale capace di portarle a un tracollo sia nel risultato, sia nell’atteggiamento, e la squadra si è preparata, nonostante il poco tempo che intercorre tra le due gare, perché non succeda la stessa cosa a Londra: «Rispetto alla gara del girone d’andata dovremo essere molto più concreti e sfruttare le occasioni che e se si presenteranno; allo stesso tempo, dovremo essere bravi a rimanere in partita per più tempo. All’andata siamo rimasti in partita per 75 minuti, dopodiché dopo il goal del 2 a 0 e adesso dobbiamo, nonostante la forza dell’avversario, riuscire a farlo.»

L’allenatore ha dunque provato a ipotizzare i papabili “assi nella manica” delle londinesi per fare risultato: «Per il modo di essere e per la loro filosofia di gioco, mi aspetto un Arsenal che faccia il suo calcio, quindi una partita simile a quella dell’andata come impostazione, proprio perché hanno un’identità ben precisa e vorranno mettere in gioco tutti i loro punti di forza» ha dichiarato, e contro una squadra così forte e dalla rosa così importante, è dunque fondamentale non farsi prendere dalla frenesia, non lasciare scoperta nessun centimetro di campo, e concedere il meno possibile: «Non la dobbiamo affrontare all’arrembaggio, la forza delle nostre avversarie ci ha fatto capire che quello non è il modo giusto. Dobbiamo affrontarle cercando un equilibrio, facendo attenzione alla fase difensiva e sfruttando le nostre armi, che sappiamo bene quali sono, soprattutto in campo aperto. Nella partita contro il Paris Saint-Germain sapevamo di avere un doppio vantaggio, e l’abbiamo vissuta diversamente. Siamo consapevoli che sia da dentro o fuori, come saranno anche le successive, se il risultato dovesse essere positivo, però siamo anche consapevoli della nostra forza, delle nostre qualità.»

«Dopo il goal del 2 a 0 abbiamo perso un po’ l’autostima, e le due reti ci hanno messo in ginocchio. All’andata abbiamo avuto un’occasione importantissima al 65′. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma se avessimo fatto quel goal probabilmente la partita sarebbe andata diversamente», ha affermato convinto, riponendo nuovamente fiducia nelle sue ragazze, prima di dedicare qualche parola allo stadio che accoglierà la Juventus e al desiderio di riscatto, conscio del ruolo chiave del match per il futuro nella competizione: «Siamo molto desiderosi di giocare questa partita importantissima, che ha una serie di significati molto importanti per noi, non ultimo che non siamo quelli del risultato dell’andata, e sicuramente giocare in questo stadio per tutti noi credo che sia un’esperienza importantissima sia per chi l’ha già fatto, sia per chi non l’ha mai fatto. Fare allenamento qui stasera è una scelta ben precisa che va in questa direzione.»

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.