Il cammino delle emozioni verso la finale di Torino, di quelle emozioni che le notti di grande calcio europeo sanno donarci, è sempre più intenso e la tensione comincia a farsi sentire. Ce lo hanno dimostrato le detentrici del titolo nella gara di andata dei quarti di finale contro l’esordiente Real Madrid, dove è stato un rigore realizzato da Putellas al 53′ a togliere le castagne dal fuoco alle blaugrana e a dare il via ad una vittoria tanto annunciata dai bookmakers, ma che non si è rivelata affatto scontata. Merito di ciò, la prestazione delle madrilene che in rosa vantano la presenza di Kenti Robles, con 4 assist all’attivo, e dell’infaticabile Teresa Abelleira, prima nella graduatoria dei km percorsi in campo. Nella gara di ritorno, la nota di merito è tutta per il pubblico che, sfiorando le 92.000 unità, ha segnato un record per questo movimento.
I quarti di finale ci hanno dimostrato che, nella fase ad eliminazione diretta, la qualificazione al turno successivo sembra un discorso impossibile da chiudersi nella sola gara di andata e le 11 reti fino ad ora messe a segno nei minuti di recupero fanno sì che anche il risultato delle singole partite sia sempre aperto e in bilico fino al triplice fischio. 
Gli altri quarti di finale hanno visto partecipare due squadre tedesche, due francesi, una inglese ed una italiana. Purtroppo il nostro tricolore non avrà rappresentanti alle semifinali: la Juventus è stata eliminata dal Lione, ma le ragazze di Montemurro possono uscire a testa altissima, come la sua attaccante Cristiana Girelli che ha realizzato 5 gol in 6 partite.
Se si parla di gol, non si può non citare Tabea Wassmuth che con un numero di reti superiore al numero di partite giocate è l’attuale capocannoniere di questa edizione e, grazie al passaggio del turno del suo aggressivo Wolfsburg nella duplice gara contro l’Arsenal, avrà altre possibilità di arricchire il personalissimo tabellino.
L’aggressività sembra un elemento caratteristico del calcio femminile tedesco: i 186 tackles tra Bayern Monaco e Wolfsburg rendono le squadre tedesche le protagoniste più aggressive della competizione. Si tratta, però, di un’aggressività sensata e mirata al recupero di palla, infatti le due squadre sono rispettivamente seconda e quarta nel conteggio dei palloni recuperati.
Con l’auspicio che la città e l’intero Paese possano tornare il più presto possibile alla vita, ci salutiamo con un dato: tra le prime 16 squadre d’Europa che hanno partecipato alla Champions League c’è l’ucraina Kharkiv che, nella fase a gironi, oltre ad un pareggio, è riuscita ad ottenere una vittoria.