La capitana dell’Olympique Lyon e campionessa d’Europa Wendie Ranard vanta una carriera impressionante con 7 UEFA Women’s Champions League conquistate, 14 campionati vinti in Division 1 Féminine, 9 Coupe/Challenge de France, solo per citare alcuni dei suoi successi più importanti. La calciatrice ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Euronews con Cyril Collot:

Da poco sollevato la Champions League per la quinta volta consecutiva: un exploit finora riuscito soltanto al Real Madrid negli anni ’50. Che cosa prova ad essere nella storia del calcio mondiale?
Certo, come ha ben detto abbiamo eguagliato un record. Adesso però vogliamo batterlo! Dobbiamo fare ancora di più e ancora meglio, ma sarà dura. Questa stagione sappiamo, però, già quali sono i nostri obiettivi per battere questo primato. Sarà difficile, perché siamo sempre più nel mirino dei nostri avversari, ma…il Leone dell’Olympique ruggisce sempre!

In Europa il calcio femminile sta guadagnando terreno. Cosa fare perché ciò avvenga anche su scala mondiale?
In proposito ci sono paesi molto più indietro rispetto alla Francia. E questo per ragioni di natura sociale e culturale. C’è ancora chi continua a considerare inaccettabile che una donna giochi a calcio o, più semplicemente, che pratichi uno sport. E’ quindi una questione culturale, ma anche di mezzi. Senza soldi non si va da nessuna parte. E quando i soldi ci sono, bisogna saperli spendere nel modo giusto. E’ un circolo vizioso.

Ora, in Francia, la troviamo anche nei cinema in un documentario, proprio sulla squadra femminile dell’Olympique Lyonnais. Una testimonianza da cui emerge che c’è ancora molto da fare?
Nel documentario ci sono dei passaggi molto forti, che mostrano come in effetti resti ancora molto da fare. Non vogliamo rubare la scena agli uomini. Non vogliamo rubare la scena a nessuno. Quando vinciamo un titolo, bisogna però smettere di minimizzare. Di dire: ‘Sì, è facile… Non conta niente’. È un atteggiamento che deve sparire. Si può pensare quello che si vuole. Noi chiediamo soltanto un po’ di rispetto. Sarebbe già un buon inizio!

Credit Photo: Pagina Twitter di Wendie Renard