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Arbitra in Seconda Categoria la giovane Giulia Lombella, arbitro della  Sezione di Genova associata dal dicembre 2019.
La  milanese classe 2004 nei giorni scorsi è stata convocata con grande merito, però, al raduno della Nazionale Femminile Under-20 di pallanuoto in preparazione ai Mondiali di categoria. La rivista “L’Arbitro” ha strappato alla stessa Giulia qualche parola sulle due realtà differenti, come quello della pallanuoto e quello dell’arbitraggio, tramite la seguente intervista.

Essere convocata alla Nazionale Under-20 di pallanuoto e arbitrare in Seconda Categoria proprio nell’anno dell’esame di maturità è agli occhi di tutti veramente molto difficile. Come fai ad abbinare i vari impegni?
“Sembra una risposta scontata, ma per riuscire a praticare contemporaneamente l’arbitraggio e la pallanuoto ci vuole sicuramente molto impegno e sacrificio. Cerco di sfruttare ogni singolo momento della giornata per organizzarmi al meglio, anche con lo studio, visto che quest’anno devo sostenere l’esame di maturità. Non nego che sia molto difficile, anche considerando che la mia famiglia è di Milano e mi sono traferita in Liguria per la pallanuoto con altre mie compagne. Vivendo fuori-sede, devo anche gestire le difficoltà dovute allo stare lontano da casa dovendo badare a me stessa in maniera completamente autonoma. Ma, appunto, grazie ad un’organizzazione che mi permette di sfruttare ogni ritaglio di tempo e a tanta buona volontà riesco ad abbinare le varie attività”.

Credi che aver iniziato un percorso come quello dell’arbitraggio ti abbia permesso di migliorare nella vita e nella pallanuoto?
“Essere arbitro di calcio mi ha sicuramente migliorato, oltre che nella vita, anche in vasca, dato che mi ha trasmesso molta più forza mentale e molto più coraggio e determinazione. Inoltre, l’arbitraggio mi ha anche insegnato quella grinta e quella disciplina che mi permette di riuscire ad incastrare i vari impegni tra le partite e gli allenamenti, sia da arbitro che da pallanuotista, nonché la preparazione dell’esame di maturità”.

Quale motivazione ti ha spinto a partecipare al Corso per diventare arbitro di calcio?
“È da quando sono una bambina che, oltre a praticare la pallanuoto, seguo il calcio e ho sempre visto molte partite ogni weekend. Così, quando nel mio Liceo è venuto il Presidente della Sezione di Genova, Roberto Romeo, a spiegare il Regolamento e ci ha parlato del Corso, mi è venuta la voglia di poter entrare a far parte di questo mondo, ma da un’angolazione diversa”.

Qual è il trucco che ti permette di ottenere importanti risultati in entrambi gli sport?
“La differenza sta nell’avere sempre la voglia di migliorarsi in tutto: questo è un “boomerang” positivo. Voler fare meglio con il fischietto mi ha permesso di raggiungere l’obiettivo di arbitrare la massima categoria provinciale in poco tempo e questo mi ha dato la motivazione per fare ancora meglio con la pallanuoto raggiungendo questa prestigiosa convocazione in Nazionale”.

Quali obiettivi hai per il futuro?
“Per il futuro a medio termine, voglio prendere un bel voto all’esame di maturità, sogno la convocazione ai Mondiali U20 di Pallanuoto e con l’arbitraggio sogno di arrivare il più presto possibile a dirigere incontri di categorie regionali. Poi, un domani, chissà, magari riuscirò a togliermi soddisfazioni ancora più prestigiose in entrambi gli sport”.