L’Associazione Italiana Calciatori, durante il Consiglio Direttivo, ha analizzato le delibere assunte dal Consiglio Federale di ieri. I Consiglieri hanno condiviso il grande stupore ed imbarazzo, già segnalato nelle dichiarazioni pubbliche, per le decisioni in tema di Linee Guida per le Licenze Nazionali 2020/2021 e dall’incertezza generata per il mondo dilettante e per la serie A femminile.

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In sostanza, qualora le Linee Guida venissero trasposte definitivamente nel Manuale sulle Licenze Nazionali, le società potrebbero pagare la sola mensilità di maggio alla fine del mese di agosto ed ottenere l’iscrizione al prossimo campionato.

Ci aspettavamo un incentivo istituzionale alla ricerca di accordi sulle mensilità coinvolte dall’emergenza sanitaria e ci ritroviamo un  avallo al contenzioso che sarà, nella maggior parte dei casi, strumentale e pregiudicherà soprattutto le categorie più deboli.

Alla luce di quanto sopra, la nostra Associazione auspica l’adozione di un sistema che favorisca le intese collettive volte a risolvere le problematiche anziché fomentare un contenzioso generalizzato.

Nel deliberare la chiusura della stagione per i campionati della Lega Nazionale Dilettanti nulla è stato detto su possibili soluzioni alle difficoltà attuali, e dei prossimi mesi, che dovranno affrontare i quasi 4.000 tesserati che vivono di calcio.

Auspichiamo quanto prima l’apertura di un tavolo di confronto con le componenti interessate, così come indicato dal Presidente Federale, al fine di valutare le norme di iscrizione ai prossimi campionati e dare risposte immediate ai calciatori e calciatrici che oggi vivono un momento di malcontento generalizzato. In considerazione della chiusura della stagione appena decretata risulta impossibile iniziare una nuova stagione senza aver prima risolto le criticità dell’attuale. È compito della Federazione dare risposte concrete anche attraverso il Fondo di Solidarietà, di cui si è accennato ma che ad oggi ha avuto il solo concreto apporto della nostra Associazione con somme proprie.

Infine la decisione assunta riguardo la serie A femminile e la prosecuzione della stagione al pari delle Leghe professionistiche, dà ulteriore consapevolezza alle calciatrici di essere professioniste a tutti gli effetti. Si aspettano, dunque, il riconoscimento ufficiale del proprio status.

In funzione dell’auspicata ripresa, attendono un protocollo ad hoc che garantisca pari tutele sanitarie dei loro colleghi, assieme alle risorse per vivere da professioniste e poter tornare ad allenarsi.

Credit Photo: Arnaldo Cavallotti