Il caso di Antonio Cassano è già sul tavolo dell’Assocalciatori: ne ha parlato, ospite a Genova di una mostra di cimeli calcistici di annata, il presidente dell’AIC Damiano Tommasi, che tra l’altro di Cassano è stato compagno di squadra ai tempi della Roma.
«La nostra associazione da anni si batte contro queste regole che non vanno a favore di un progetto tecnico – ha spiegato Tommasi ai giornalisti intervenuti – . Io non so come le società accettino la norma riguardante i giocatori tesserabili: basti guardare gli italiani in lista quest’anno in ogni squadra… Per l’AIC le liste vanno riempite, altrimenti mettendo qualcuno fuori diventa solo un modo per forzarne la cessione o il prolungamento: la finalità infatti è proprio questa».

Prosegue Tommasi: «Le nostre battaglie non sono solo il caso dei giocatori fuori rosa ovviamente, ma pure altre tematiche importanti. Ci occupiamo di calcio femminile e calcio dilettantesco, un mondo in cui non vengono pagati ai giocatori nemmeno i rimborsi… Si parla di riduzione di numero delle squadre, ma la sostenibilità economica è un punto chiave: in altre nazioni giocare a calcio e un lavoro e ci si muove di conseguenza. Nei professionisti si fanno controlli per valutare se gli stipendi vengono pagati ogni due o tre mesi, ma troppo spesso lo straordinario diventa ordinario».