Nelle ore scorse in casa Futsal Pescara a parlare, dopo il successo sul Falconara, è stato il coach Dudù Morgado che ai microfono del club abruzzese ha dichiarato: “Ad eccezione dei quarti di Coppa con lo Statte lo scorso anno, non abbiamo mai sbagliato una partita che conta, ma quella di domenica è stata un’altra di quelle gare che ci servirà per abituarci a lottare contro squadre che vorranno vincere il titolo e l’abbiamo affrontata alla grande: concentrate contro un’avversaria fortissima, tutte ben predisposte a fare un determinato tipo di gioco che ha dato i suoi frutti. Il portiere di movimento? Che sia utilizzato per attaccare o per difendere, ho cercato di trasmettere alle mie ragazze tutti i segreti che ho appreso come giocatore. Al di là della vittoria, quel che più mi ha fatto piacere è quando la squadra riconosce la validità del lavoro che stiamo facendo. Domenica Ortega ha chiuso il match rubando due palloni in una posizione del campo studiata in allenamento, dopo il primo gol è venuta da me con un sorriso e mi hai detto sorridendo: “Avevi ragione”. A quanti uomini capita una cosa del genere? – ride -. Scherzi a parte, ho con tutte un confronto trasparente e vedere che ci sia tanto impegno nel riproporre in partita quel che provo ad insegnare in settimana è ciò che mi rende più felice”.
“Tutte entrano in campo con le stesse idee. Non è il singolo, per quanto forte, ma il meccanismo che fa sì che i risultati siano continui oltre le assenze. Detto ciò, non siamo il Barcellona: così come possiamo vincere contro chiunque, allo stesso modo possiamo perdere. Anzi, visto che l’anno del tricolore non eravamo imbattuti, probabilmente dobbiamo perdere, ma a contare davvero sono solo i playoff. Vogliamo esserci perché dobbiamo essere abituati a quel tipo di emozioni, quello che succederà poi sarà un altro paio di maniche, ma il Pescara è e vuole continuare ad essere una squadra capace di arrivare a partecipare alla festa finale: ne abbiamo già vissute tante, eppure non saranno mai abbastanza”.