Credit: Alessandria femminile,Andrea Amato

Per definire una giocatrice e la sua carriera si potrebbero utilizzare tante parole: leader, bandiera, punto di riferimento… Chiara Mensi racchiude in sé tutte queste definizioni. Classe 1991, centrocampista, Chiara milita nell’Alessandria femminile da ben diciotto anni, senza dubbio ha scritto la storia di questa squadra: c’era quando la squadra muoveva i primi passi tra la B e l’A2, c’era anche quando c’è stato il salto di promozione in serie C( avvenuta nella passata stagione).Ha sempre lottato e fatto la differenza anche quando la categoria non era di rilievo, con più di 500 incontri disputati sempre da titolare, leader silenziosa, fa gola anche ai grandi club ma l’amore per la maglia grigia è sempre stato più forte.
Abbiamo fatto due chiacchere con Chiara, sul suo passato, sul presente con la sua Alessandria che, in questo momento, milita nel campionato di Eccellenza piemontese (girone A).
Che cosa ti ha spinto giocare a calcio? Come hai iniziato?

“Ho iniziato a giocare a calcio nel paese, nella squadra dell’oratorio a cinque anni. Non ho avuto un vero motivo per cui ho iniziato, a me piaceva e non trovavo niente di più soddisfacente. Volevo fermare gli avversari con il mio idolo Gattuso.
Hai mai incontrato difficoltà di qualche tipo? “Difficoltà purtroppo con alcuni allenatori, con uno in particolare non c’è stato modo di ragionare e con me gran parte della squadra ha deciso di lasciare a metà stagione. Un’altra difficoltà all’inizio quando giocavo con i maschi ovviamente i genitori e l’ambiente avevano non poche riserve ma per fortuna il campo e la tanta voglia hanno sempre dimostrato che ero all’altezza quanto i maschietti.”
Come vedi il futuro del calcio femminile in Italia e in Piemonte? “Spero che la crescita e i progetti con squadre maschili continuino e non siano state solo l’ennesimo flash. Credo che il calcio femminile piemontese, ma in generale tutto questo mondo, in futuro non possa che crescere di qualità e di numeri. Spero che il Piemonte attivi progetti anche scolastici fin dalle elementari magari in connessione alle società per trovare sempre nuove leve da far crescere”
Torniamo al presente, tu e le tue compagne state facendo davvero un ottimo campionato per ora avete pareggiato solo una volta, le altre partite sono solo successi e ora siete prime in classifica con 10 punti. Nell’ultima gara avete portato a casa ben cinque reti contro un avversario che non era poi così scontato. Che partita vi aspettavate? “Pensavamo in un avversario più quadrato nel gioco e con un attacco molto forte visto le reti segnate nelle partite precedenti. Sicuramente ci aspettavamo un match più equilibrato, siamo state brave a partire subito imponendo il nostro gioco e questo ha disorientato l’avversario.”
Sulla carta la partita di domenica si sarebbe potuta considerare anche un match equilibrato, ma così non è stato. Sia nel primo che nel secondo tempo avete segnato due goal dopo pochi minuti e con poca distanza uno dall’altro per chiudere definitivamente la partita con il quinto e ultimo goal. Che cosa vi siete dette prima di scendere in campo? “Ci siamo guardate e ci siamo dette che questa era solo l’ennesimo gradino per arrivare alla vetta e unite potevamo fare bene.”
Il vostro precedente match vi ha viste avversarie del Novare Women, le attuali seconde in classifica e anche in questa occasione siete riuscite a portare a casa la vittoria. Ogni settimana, o quasi, sfidate una capolista: come vi preparate mentalmente a partite simili?  “Lavorando in settimana con l’impegno, con ritmo e voglia, questo è l’unico modo per preparare delle partite così importanti. Da questo nasce la mentalità vincente perché chi non molla arriva a risultati positivi e inaspettati.”
Domenica c’è stato anche un grande ritorno, il capitano Gaia Garavelli reduce da un infortunio (con conseguente intervento eseguito ad agosto). Come si sente ora e quanto vi è mancata? “Sono molto contenta del suo ritorno, sicuramente Gaia è una figura chiave per questa squadra. Il suo recupero è stato lungo ma la sua presenza è rimasta sempre costante, credo sia pronta mentalmente a tornare e la forma fisica arriverà con ancora un po’ di tempo.”
Il prossimo match sarà questa domenica 30 ottobre contro alla Novese calcio femminile: ci sono avversari che temete maggiormente? “Credo che le partite più difficili con gli avversari più temibili le abbiamo già affrontate, sicuramente Torino, Novara e cit Torino erano le partite più impegnative. Ovviamente mai abbassare l’attenzione, ogni partita ora sarà decisiva, essendo in vetta siamo la squadra da battere.”
Infine una curiosità: che ne pensi del girone mondiale delle azzurre? “Le azzurre non hanno sicuramente un girone semplice, la Svezia è una delle squadre più titolate a livello internazionale. Penso che per centrare la qualificazione dovranno lottare fino all’ultima partita e hanno già dimostrato di avere il carattere per farlo.”