Credit Photo: Edoardo Covone

Ultima giornata di stagione regolare, fra Cit Turin e Bulé Bellinzago: a dispetto del risultato finale (5-0 in favore della formazione ospite), la festa a fine gara è però per entrambi gli schieramenti. Sia per le “nere” bellinzaghesi, giunte al termine di una cavalcata trionfale con cui hanno vinto il girone A dell’eccellenza piemontese (a fine partita sono state, per questo motivo, premiate dal Delegato regionale del calcio femminile, Michelangelo Notariello), sia per le “tricolori” (maglia bianca, con bande rossoverdi sui fianchi) torinesi, che hanno conquistato il 4° posto finale con annessa qualificazione ai play off (che, dopo l’ultimo posto della passata stagione, vale quanto uno… scudetto).

Sul campo comunale di via Faccioli a Torino (tra l’altro, complimenti alla Femminile Juventus Torino per come, in due sole settimane, ha saputo trasformare il terreno di gioco, ora quasi completamente in erba), a causa della concomitanza di impegni con la prima squadra maschile, mister Fulvio Frisullo ha schierato la Cit Turin con Gindri fra i pali, MiloneVaracalliCarlevarisZiliani in difesa, BazzanoLo PrestiBucciSeye a centrocampo, Biolatto e Manglaviti in attacco. Sul fronte opposto, Mario Attilio Reggiani, tecnico della Bulé Bellinzago, optava per Monacelli in porta, con una retroguardia formata da Di Piero, Labanca, Segalini e Villarboito, quindi Masciaga, Leveque e Curatitoli sulla mediana, mentre a Gramoni, Veronese e Clerici erano affidate le trame offensive.

In avvio di gara, le padrone di casa si dimostravano subito intraprendenti e mettevano in crisi le ospiti: unico neo, il non riuscire a centrare il bersaglio… Al 2’ era la traversa a negare il gol, sulla punizione di Elena Varacalli, mentre al 4’ era il portiere ospite, Carlotta Monacelli, a deviare in angolo il tiro di Salimata Seye, liberata dalla manovrata combinazione di Giulia Bucci e Martina Manglaviti, e proprio quest’ultima, al 6’, si vedeva ribattere un destro da dentro l’area, al termine di una insistita azione personale.

Forse a causa dell’inattesa giornata di sole intenso (con temperatura elevatasi, per la prima volta dopo l’inverno, sin oltre i 25°), il ritmo aveva però un rallentamento, il Bulé poteva alzare il proprio baricentro ed a sua volta provare ad offendere. Così, grazie alla maggior esperienza delle proprie ragazze, alla prima vera occasione (17’), la compagine novarese sbloccava il risultato: Emilia Veronese faceva praticamente tutto da sola, destreggiandosi bene in area di rigore, liberandosi di due avversarie e battendo Susanna Gindri in disperata uscita.

Il contraccolpo psicologico, per le giovani del Cit Turin, era elevato ed il Bulé poteva ancora rendersi pericoloso al 28’, quando un bel diagonale di Greta Masciaga veniva deviato in angolo, con un tuffo spettacolare, dall’estremo di casa. Le torinesi tornavano invece a farsi vive due minuti più tardi, con un bel contropiede di Sara Biolatto, che però concludeva alto.

Seguiva quindi un periodo di stasi, con più confusione su entrambi i lati che non gioco vero e proprio, mentre l’ultimo acuto della prima frazione era ancora delle ospiti, grazie ad un calcio piazzato della Veronese, risultato troppo centrale e bloccato dalla Gindri.

Al fischio di ripresa dell’arbitro Giorgia Petrachi, della sezione di Torino (uno dei migliori direttori di gara visti quest’anno, poco appariscente, vicinissima all’azione ed autrice di una conduzione molto “all’inglese”, con pochi fischi ma sempre motivati ed al momento opportuno), le due contendenti si presentavano con i medesimi schieramenti, pur se le sostituzioni sarebbero iniziate da lì a poco.

Le padrone di casa provavano a ripetere l’avvio di primo tempo, ripartendo subito all’attacco, ma il pregevole slalom di Giulia Lo Presti, che al 49’ concludeva però debolmente, sarebbe stato, per gran parte del restante match, il loro unico pericolo procurato. Con il crescere della fatica, infatti, la Cit Turin trovava sempre più difficile articolare delle buone trame, anche perché costretta sempre a rincorrere la sfera, che il miglior tasso tecnico avversario faceva “circolare” con una maggior precisione.

Piano piano, il pallino del gioco passava sempre più nelle mani del Bulé, che al 55’ raddoppiava. La Veronese scendeva sulla fascia sinistra e liberava Elisa Gramoni al tiro da dentro l’area: la numero 9 in maglia nera non falliva la mira ed infilava all’incrocio dei pali.

Partiva quindi il valzer dei cambi (anche se, in realtà, al 50’ era già entrata Agnese Severino al posto della Bucci, fra le tricolori): fra le fila bellinzaghesi entravano sia la Martina Delia che la Martina Nino (in luogo di Licia Leveque e Serena Labanca), mentre quelle di casa faceva la sua apparizione Benedetta Dolzan (al posto di Alice Carlevaris).

Dopo una fase di assestamento per le nuove entrate e di contemporaneo rifiato per le altre, la gara tornava ad infiammarsi: prima era Manuela Curatitoli, con un insidioso tiro dalla distanza, a costringere il portiere di casa alla deviazione in corner, mentre un minuto dopo (68’) era la neo entrata torinese Dolzan ad anticipare l’uscita di Carlotta Monacelli, ma il suo debole tiro successivo veniva ricacciato un paio di metri prima della linea di porta.

Dopo altre due sostituzioni (Fawda El Akri per Federica Clerici, nel Bulé, Chiara Agù per la Seye, nel Cit Turin), la Lo Presti s’involava in un bel contropiede al 73’, ma veniva stoppata all’ingresso dell’area di rigore. Ancora la numero 7 in maglia bianca, di certo la più intraprendente delle sue, s’impossessava di una palla vagante al limite dei sedici metri e scagliava immediatamente un gran tiro, con la mira però leggermente alta (81’).

Nel frattempo, la El Akri aveva siglato la terza rete bellinzaghese, sfruttando un doppio liscio della difesa di casa, mentre il portiere Gindri, con una coraggiosa uscita di pugno, aveva tolto dalla testa delle avversarie un pallone proveniente dal corner di destra.

Il finale era solo più di marca ospite, con le giocatrici di casa ormai in riserva e demoralizzate. Il punteggio veniva così arrotondato sia dalla Clerici all’84’(con un tiro cross che, partito dal vertice sinistro dell’area torinese, s’insaccava sul palo opposto), che dalla Delia al 93’ (al termine di un’azione corale, con palla passata in stile rugby dalla fascia destra a quella di sinistra).

Come detto, però, il risultato aveva un interesse relativo, visto che le due formazioni avevano già centrato i loro, prestigiosi, obiettivi. Ed ora, per entrambe, l’avventura proseguirà ai play off!