Nel primo turno di campionato dell’Eccellenza laziale ad essere opposte erano la Lazio C5 Global ed il Frosinone. La gara è terminata per 2-2 con la squadra frusinate che ha rischiato di perdere la partita a tavolino. La Lazio non ha esposto però reclamo spiegando in questa lettera aperta la motivazione:
“La vita è come una ruota che gira. Ci vuole tanto tempo molta pazienza ma alla fine ognuno raccoglierà quello che ha seminato.  Vogliamo ripartire da questa splendida immagine. Quella di una squadra di giocatrici giovanissime e sorridenti, molte ancora minorenni, che hanno appena subito un pesantissimo ko. Era lo scorso 25 aprile, la Lazio C5 Global ed il Frosinone si erano affrontate in uno scontro diretto dell’Eccellenza femminile. Una gara che metteva in palio tre punti importanti per la prima posizione finale. La società biancoceleste era, negli stessi giorni, impegnata nelle finali di Coppa Italia di Calcio a 5 in Emilia Romagna, manifestazione persa poi solamente in finale. Per l’impossibilità oggettiva di schierare la miglior formazione possibile, la dirigenza della Lazio aveva chiesto al club avversario di spostare la gara. Una richiesta caduta nel vuoto e respinta dal Frosinone, che nelle defezioni biancocelesti aveva visto una facile opportunità di vittoria. Preso atto della decisione, la Lazio si è presentata comunque con tutta la squadra giovanile, rimediando sì una sonora sconfitta, ma onorando i valori dello sport che la società ha sempre portato avanti negli anni”.
Sono passati pochi mesi ed il destino ha voluto che Lazio e Frosinone si ritrovassero nuovamente di fronte per la prima giornata di campionato. Gara combattuta e condotta dalla Lazio, fino all’improvvisa rimonta del Frosinone per il 2-2 finale. Tutto nella norma, se non fosse che il Frosinone ha schierato due giocatrici nate nel 2007 e per il cui utilizzo è necessaria la deroga del Comitato Regionale, assente per le due ragazze gialloblù. La scelta più ovvia? Ricorso e vittoria a tavolino.
La Lazio però non ragiona e non ha mai ragionato così. Il ricorso è un’arma da usare solo se necessaria a raddrizzare un torto. Far giocare, anche se in maniera non “legale”, due ragazze di 14 anni non è un torto, né un gesto da condannare, soprattutto nel movimento dilettantistico. Anzi, è forse una scelta da rimarcare anche per mandare un segnale importante al movimento. Si parla sempre di dare spazio ai giovani, molti lo dicono, pochi lo fanno. Il tecnico biancoceleste domenica contro il Frosinone ha portato 11 ragazze nate dal 2001 in poi. Le regole vanno rispettate, ma si può usare anche il buonsenso e la Lazio ha deciso di farlo non presentando ricorso, accettando il verdetto del campo e rinunciando ad una vittoria certa, ma non meritata”.
“Vogliamo sfruttare questo episodio anche per mandare un messaggio di distensione a tutto il movimento. Oggi la Lazio avrebbe potuto non avere pietà e pensare solo ai suoi interessi. Avrebbe rispettato le regole, ma non sarebbe stato giusto. Il mondo dei dilettanti è, in primis, un luogo di aggregazione e di sport. Una gara dovrebbe essere una festa, troppo spesso così non è e si cerca di portare tutto all’esasperazione. Lo scorso anno abbiamo deciso di intraprendere questa avventura nel calcio a 11 con l’intenzione di affrontare un nuova sfida, di usare la gara come allenamento per il Futsal, che è la nostra vocazione ed il nostro mondo. Poi in campo, naturalmente, si cerca sempre di vincere lealmente. Abbiamo riscontrato ostilità immotivate in alcune occasioni, invece pensiamo di aver portato anche benefici e visibilità a tutto il movimento regionale, dimostrando sportività e onorando sempre gli ideali che portiamo avanti da sempre. Oggi tendiamo la mano alle nostre avversarie e ci mettiamo alle spalle le ruggini passate, sperando di dare un esempio positivo e di sportività da seguire a tutto il mondo dello sport regionale“.