Credit Photo: Emanuela Baldi - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Sarà la sesta volta che Juventus e Roma si contenderanno un trofeo, dopo le tre in Coppa Italia e le due in Supercoppa Italiana. L’appuntamento è per sabato 27 settembre alle 17.30, con diretta su Rai 2 e Sky Sport Calcio e in streaming su RaiPlay e NOW.

LAZIO-ROMA LA PARTITA. Il primo squillo del quinto Roma-Lazio femminile della storia (i quattro precedenti erano stati tutti in Serie A) è della biancoceleste Simonetti, che con un destro al volo spaventa la difesa della sua ex squadra. Poco dopo risponde sempre da fuori area Giugliano, ma anche in questo caso la conclusione non è ben calibrata. Le undici di Rossettini aumentano i giri e dopo aver sfiorato il vantaggio al 12’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo con Haavi, lo trovano al 22’ proprio grazie alla norvegese, che scende sulla corsia di sinistra, si accentra e non lascia scampo a Durante con il destro sul secondo palo. Le biancocelesti provano a rispondere poco dopo con una punizione sulla trequarti di Le Bihan, ma il pallone sorvola la traversa per una manciata di centimetri. Al 29’ la Lazio rischia lo 0-2 facendosi trovare scoperta, ma Giugliano centra il palo e Pilgrim trova il muro avversario sul tentativo di ribattuta. La centrocampista azzurra grazia le rivali anche dopo la mezzora, calciando troppo debolmente nell’area piccola e favorendo l’intervento di Durante. È la Roma però a fare la partita e a crearsi le chances più nitide, che sfociano nella rete del raddoppio al minuto 42: van Diemen serve Corelli nel cuore dell’area, la 2003 controlla e difende il pallone, si gira e con il destro trafigge nuovamente Durante, sigillando il parziale sul 2-0 alla fine del primo tempo, con il nono centro in maglia giallorossa.

A inizio ripresa Grassadonia prova a immettere forze fresche (Monnecchi e Castiello prendono il posto di Cafferata e Vernis) ma la prima iniziativa in chiave la prende Greggi, che calcia forte ma a lato sugli sviluppi di un corner. Primi cambi anche per Rossettini, che inserisce Galli e Viens per Pilgrim e Corelli. Le Aquilotte tentano di alzare il baricentro e si fanno pericolose prima con l’efficace combinazione Simonetti-Castiello che porta al calcio d’angolo, poi con Le Bihan murata dalla difesa romanista e infine con l’asse Le Bihan-Visentin, su cui interviene tempestivamente Lukasova. I ritmi sembrano abbassarsi, ma all’81’ le giallorosse sfruttano al meglio la ripartenza innescata da van Diemen e calano il tris con Viens, imprendibile sulla fascia e chirurgica con il diagonale che chiude il match. 28° sigillo con il club tra tutte le competizioni per la canadese, che non andava a bersaglio dallo scorso 22 marzo, in Serie A contro il Milan. Termina con un netto 3-0 per la Roma la prima semifinale di Serie A Women’s Cup, con la squadra di Rossettini che approda alla finale di sabato 27 settembre in cui affronterà la vincente tra Juventus e Inter.

 

JUVE-INTER LA PARTITA. Il 23° derby d’Italia della storia si accende al minuto 2 con la Juventus pericolosa su punizione: Brighton piazza un cross teso ma Stolen-Godo colpisce male. L’Inter risponde dopo una manciata di secondi con Wullaert, che riceve palla da una rimessa laterale, si gira bene nell’area avversaria e costringe la retroguardia bianconera a murarla in angolo. Dopo la chance della squadra di Canzi al 2’, crescono le nerazzurre, che si fanno vedere dalle parti di de Jong con il duo Bartoli-Tomasevic e poi con l’ex Glionna. Al 13’ infatti, la classe ’99 raccoglie l’ottimo spunto di Tomasevic sulla corsia di sinistra e con un destro a giro lambisce il palo. I ritmi si alzano in fretta e al minuto 18 la combinazione Bonansea-Beccari non va a buon fine solo grazie al prodigioso intervento in scivolata di Bartoli, che impedisce alla 2004 di concludere in porta. Intorno alla mezzora la Juventus sfiora il vantaggio due volte: prima con Tatiana Pinto (traversone morbido deviato in corner da Runarsdottir) e poi con Carbonell, che scheggia la traversa nel tentativo di crossare in mezzo il pallone. Le occasioni iniziano a essere tante per le bianconere, e al 45’ il parziale si sblocca: punizione precisa di Brighton e incornata vincente dell’ex Inter Cambiaghi, che non esulta ma firma un gol pesantissimo, con cui si chiude la prima frazione.

A inizio ripresa Piovani opera ben tre cambi: fuori Bowen, Tomasevic e Glionna per Merlo, Pleidrup e Bugeja; ma le nerazzurre faticano a trovare gli spazi contro una Juventus ordinata e difficile da superare nei contrasti. Al 62’ l’azione personale di Bugeja sulla fascia destra si conclude con il pallone sui piedi di Polli, che però non inquadra la porta. Anche per Canzi arrivano le prime rotazioni, con Girelli e Schatzer che prendono il posto di Cambiaghi e Beccari. Le subentrate in casa Juventus ripagano la fiducia confezionando il raddoppio in una manciata di secondi: tacco della numero 10 e rasoterra letale della compagna classe 2005, che trafigge Runarsdottir. Piovani tenta il tutto per tutto inserendo van Dijk e Schough al posto di Polli e Bartoli, e anche il tecnico nerazzurro viene premiato dalle scelte. Tre minuti dopo il raddoppio infatti, la svedese si infila in area, serve Wullaert a rimorchio e la belga non sbaglia. Negli ultimi 20 minuti, oltre alla rete annullata per fuorigioco a Lenzini, è un assedio dell’Inter. Le nerazzurre sfiorano in più occasioni il pareggio, ma all’84’ Lenzini dice no sulla linea di porta a Detruyer e nel finale de Jong si prende la scena respingendo prima la conclusione insidiosa di Wullaert, poi quella di Csiszar dalla distanza diretta sotto l’incrocio dei pali e, al 90’, il diagonale di Merlo prolungandolo in corner. La Juventus soffre ma resiste e dopo cinque minuti di recupero festeggia la sua undicesima finale tra tutte le competizioni.