Antonio Cincotta, allenatore della Fiorentina Women’s assieme a Sauro Fattori, ha parlato in una dettagliata intervista:

Parliamo della sua Fiorentina. La sua squadra è prima a 45 punti, sei in più del Brescia. Secondo lei siete andati oltre ogni aspettativa o se l’aspettava?
“Siamo andati oltre ogni aspettativa per due motivi: il primo è il Brescia che si era notevolmente rinforzato con Salvai, uno dei difensori più veloci d’Italia, e con Manieri, una giocatrice con un bagaglio internazionale che non ha bisogno di spiegazioni, e che non ti aspettavi avesse questi passaggi a vuoto, il secondo è una squadra con giocatrici nuove in ogni reparto che nessuno si sognava facesse una stagione così trionfale. Certo, eravamo convinti di avere una rosa per poter fare bene ma non eravamo convinti di trovare in così poco tempo le geometrie giuste per fare sentire ogni campionessa a casa sua. Ci siamo riusciti e sono contento di questo ma non potevo aspettarmelo”.
Lei ancora teme il ritorno del Brescia? Ce la farà la Fiorentina a terminare questa cavalcata trionfale soprattutto tra le mura amiche?
“Certo che temo ancora il Brescia. Abbiamo vinto tutti gli scontri diretti ma in casa e in trasferta a Verona e ora mancano Mozzanica e Brescia. Come ci si può sentire di avere qualcosa in tasca quando devi ancora andare nei campi più difficili di Italia con solo sei punti di vantaggio? Non ci si può sentire con in tasca niente quando sai che queste due gare potrebbero ribaltare ogni logica. L’unica cosa che si può fare è lavorare sapendo che nulla al momento è conquistato”.

Passando ai raggi X la rosa della Fiorentina, salta all’occhio il fatto che ogni settimana segnino sempre tante giocatrici diverse…
“Questo credo sia un dato che emerge grazie ad una manovra collettiva che lavora molto sugli inserimenti dalle retrovie e quando hai nelle tue codifiche movimenti del genere smarchi sempre giocatrici diverse. Il lavoro che devi fare è tanto e negli ultimi anni è riuscito e siamo orgogliosi di questo. Il dato che credo che debba risaltare più agli occhi di tutti credo sia Alice Tortelli, una ragazza della sua età titolare alla Fiorentina e che negli scontri decisivi ha messo in ombra calciatrici di livello internazionale dando una prova di maturità straordinaria”.

A proposito di Tortelli, la sua squadra è una miscela di giovani talenti e giocatrici molto più esperte. Se la sente di sbilanciarsi sul futuro di qualcuna anche in prospettiva di una carriera all’estero?
“Guarda, mi sbilancio in questo modo: il movimento italiano sta crescendo così tanto che non credo nei prossimi tre anni sia necessario andare all’estero per cercare esperienze altissime perché credo che l’Italia potrà dare grosse certezze alle calciatrici in termini di proposta tecnica. Non mi esprimo in termini manageriali o economici, ma in termine tecnico credo che non sarà più necessario andare all’estero a tutti i costi”.

Lei vive in panchina questo dualismo con Sauro Fattori. Com’è questa convivenza?
“Non è un dualismo, la società ci ha parlato a giugno e ci ha presi dicendo che avrebbero voluto due primi allenatori. Abbiamo dei compiti ben definiti e ben divisi e un rapporto interpersonale estremamente positivo poiché abbiamo due caratteri che vanno molto d’accordo per cui devo dire che questa convivenza è solo positiva sotto ogni punto di vista”.

Lei crede che la Fiorentina dei Della Valle abbia sulle spalle il ruolo di apripista per quanto riguarda una nuova visione del calcio femminile in Italia? Voi siete ormai Fiorentina sotto tutti gli aspetti, il Verona si è affiliato con l’Hellas, il Brescia si è affiliato con la controparte maschile…
“Noi, Verona e Brescia stiamo tracciando un percorso incredibile. Qualche settimana fa leggevo di questo paragone tra il Brescia e il Turbine Potsdam in Germania, un superclub che fa solo calcio femminile ma lo fa in maniera professionale e professionistica. Anche se sono allenatore della Fiorentina non posso non dire che loro fanno del professionismo pur avendo solo donne quindi tanto di cappello”.

Da qui a due anni riesce a vedersi nei quarti di Women’s Champions League?
“Domanda difficile… Mi piacerebbe arrivare ai quarti di Champions League, sicuramente fare bene a livello europeo è uno dei sogni che ho nel cassetto, però tra il dire e il fare c’è di mezzo il lavoro quindi non faccio altro che lavorare e vedere se riusciremo a farcela ma sicuramente sarebbe un sogno che si avvera”.

So che lei è un attento osservatore di tutto il calcio femminile italiano. Se lei dovesse consigliare alla Fiorentina una giovane su cui investire nel prossimo mercato estivo, che nome farebbe?
“Sinceramente credo che Vigilucci, Zazzera e Tortelli, tre giovani che abbiamo in casa, siano da tenere, coltivare e far crescere e credo sia il migliore acquisto e il migliore investimento perché abbiamo in casa tre talenti ed è giusto valorizzarli”.