Nel torneo veneto di Eccellenza uno dei dodici team presenti è il Keralpen Belluno. La società presieduta da Franca Saccon, affiancata dalla dirigente Fiorentina Pilon, è guidata dalla scorsa annata da Silvano Pinto. Nella rosa della squadra bellunese, capitanata da Sandra Sommariva, da ben 3 anni è presente Barbara Squarcina. Abbiamo raggiunto, per conoscere meglio la realtà gialloblù, il portiere classe ’85 originaria di Belluno.

Come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
Sono sempre stata appassionata al mondo del pallone fin da piccola quando a scuola preferivo giocare con i maschietti a calcio piuttosto che con le bambole. Non ho mai però coltivato questa passione al di là di un hobby nel campetto sotto casa. Crescendo ho dato priorità allo studio e poi ho intrapreso la strada della pallamano, che ho praticato per 4 anni. Al mondo del calcio femminile mi sono avvicinata nell’estate del 2016 quando assieme ad un’amica abbiamo accettato l’invito, con spirito di goliardia e curiosità, di partecipare ad un torneo estivo. Da lì è nato tutto: dal ruolo, un po’ per caso un po’ per la mia stazza fisica, alla decisione di lasciare la pallamano e intraprendere la strada del calcio femminile. Durante il torneo mi ha notata ed avvicinata un dirigente storico del calcio femminile in provincia di Belluno, Luigi Calligaro, all’epoca dirigente e preparatore dei portieri della Dynamo Vellai, squadra di Feltre (BL). Mi disse di vedermi proprio bene come portiere è da lì tutto ebbe inizio. Non finirò mai di ringraziarlo per tutto quello che ha fatto non solo per me ma per il mondo del calcio femminile bellunese, una persona straordinaria con una passione immensa per il nostro sport“.

Quali esperienze hai maturato prima di questa stagione?
Come esperienze ho giocato un anno con la Dynamo Vellai, un anno con il Primiero, assieme a tutte le compagne del Vellai è sempre in Serie D, e infine nel 2018 l’approdo a Belluno in Serie C, ora Eccellenza, squadra della mia città. Sportivamente in questi due anni e mezzo a Belluno abbiamo raggiunto la finale di Coppa Veneto di Eccellenza nel 2019, persa col Villanova, e il terzo posto nella Supercoppa Veneto di Eccellenza a settembre dello stesso anno”.

Quando è perché hai scelto di giocare tra i pali? Che significa per te essere un portiere?
È stata una scelta venuta un po’ per caso. Nella pallamano giocavo un ruolo che se possibile è l’opposto del portiere, ero pivot, una specie di centravanti di peso se paragonato al calcio. Ho partecipato ad un torneo quasi per gioco, Gigi mi ha notata e da lì è cominciato tutto. Il portiere nel calcio femminile è un ruolo molto delicato, nelle categorie più basse fai fatica a trovare ragazze davvero motivate a farlo. Una mia cara amica, allenatrice di calcio ad alti livelli, mi disse che c’è sempre fame di portieri nel femminile, ed in effetti è cosi. Non è facile prendersi la responsabilità di un ruolo così delicato e che nel femminile molto più che nel maschile può incidere davvero tanto sul risultato di una partita”.

Come è andata la scorsa stagione per te e per la squadra?
“La scorsa stagione è stata tutto sommato positiva; prima del lockdown a marzo eravamo un gruppo in crescita sia come affiatamento di squadra che come risultati. Peccato che il Covid abbia bloccato tutto. A livello personale ci sono stati alti e bassi, ma posso essere soddisfatta anche se sono stata condizionata da un brutto infortunio; mi sono fratturata il setto nasale a fine ottobre 2019 e poi ho faticato a ritrovare la sicurezza, fondamentale per un portiere, nelle uscite basse, ma anche questo è stato un insegnamento”.

Come avete vissuto la fase di stop della scorsa primavera e come state vivendo questa?
“La fase di stop l’ho vissuta malissimo ma è stata purtroppo una conseguenza necessaria; non potersi allenare, anche lo stesso stare insieme e fare gruppo, non è stato facile! Lo stop di novembre è stato un altro duro colpo ma era prevedibile vista la situazione dei contagi in Italia e soprattutto in Veneto. Speriamo di riprendere presto perché abbiamo tutte una voglia matta di riprendere”.

La rosa si era rinnovata in estate?
“La rosa quest’anno si è rinnovata anche grazie all’innesto di molte giovani provenienti dal Primiero, che quest’anno non è riuscito a fare la squadra, e dal Feltrino che ci daranno una grande mano in futuro. Alcune sono ragazze giovanissime, saranno loro il nostro futuro”.

Con quali ambizioni volevate  affrontare il campionato, come sono andate le prime gare?
“Abbiamo cominciato il campionato con tante incognite, legate soprattutto alle tante new entry in squadra e abbiamo dovuto sopperire ad alcune defezioni per motivi di studio. Il campionato è molto equilibrato e sapevamo che l’inizio non sarebbe stato facile. Le prime partite non sono andate bene ma abbiamo le carte in regola per poter e dover fare meglio di quello che abbiamo dimostrato nelle prime gare”.

Come reputi il livello del vostro campionato di Eccellenza? Come sta crescendo il calcio femminile in generale nella tua regione?
“Il campionato di Eccellenza quando e se riprenderà sarà davvero tosto. A parte i Mittici, che ritengo una squadra superiore di altra categoria, tutte le altre squadre se la possono giocare. A livello regionale quest’anno hanno ripristinato il campionato di Promozione, la vecchia Serie D, e credo sia segno di diverse nuove realtà di calcio femminile che sono nate. Speriamo che non scompaiano come accaduto a molte squadre non solo in Veneto ma anche nel bellunese”.

Infine quale ricordo leghi maggiormente al mondo del calcio?
“I miei ricordi più belli legati al mondo del calcio femminile sono due: il primo anno a Vellai, un gruppo splendido, un’annata bellissima dove ho conosciuto persone meravigliose accomunate tutte da una passione incredibile per il pallone. Non ringrazierò mai abbastanza Gigi e tutte le ragazze che mi hanno convinta a intraprendere quell’avventura. Il secondo ricordo è il rigore parato nella semifinale di Supercoppa contro il Portogruaro; eravamo sullo 0-0 e mancavano pochi minuti alla fine dei tempi regolamentari. Perdemmo la partita ai rigori ma quello è stato un ricordo speciale, come aver segnato un gol“.