Tutto in un colpo solo: con la tripletta di domenica scorsa nella partita contro il Pisa (il match si è concluso 4-0 per le bianconere), capitan Federica Mondino firma le sue prime reti del campionato. Trequartista, classe ’97, Federica è ormai una veterana dell’ASD Femminile Juventus Torino, squadra che l’ha vista crescere fin da quando aveva 14 anni. Immensa la gioia per il risultato ottenuto, ma Federica Mondino guarda già avanti: “Non mi accontento di questi gol: una volta che inizi, non puoi più smettere”.

Questa domenica hai firmato una splendida tripletta nella partita contro il Pisa: sono state le tue prime reti di questo campionato, arrivate tutte in un colpo! Si è sbloccato qualcosa?
Era da tempo che cercavo lo specchio della porta, ma sembrava che non fosse mai il momento giusto per fare entrare il pallone in rete. Non è stato facile interpretare questo nuovo ruolo da trequartista, con alle spalle 13 anni da centrocampista arretrato (mediano), ma il mister crede molto in me. Per noi era molto importante vincere questo match, nonostante le assenze per infortunio di due delle migliori marcatrici in squadra, e qualcuno doveva pur segnare. Questa partita è la dimostrazione che è tempo di guardare avanti e continuare a fare bene così. Non mi accontenterò sicuramente di questi gol. Segnare ti dà quella gioia di cui non ci si stanca mai e una volta che inizi ne hai sempre più bisogno.

Ci racconti questi gol? Quale è stato il più importante per te?
Sono stati tre gol nati da azioni partite dal basso, con un buon giro-palla, per poi arrivare allo smarcamento rispetto alla linea difensiva per finalizzare in porta. Dopo la ripresa nel secondo tempo, era importante mettere al sicuro la partita e il secondo gol è stato determinante per dare il via agli altri due e ad una prestazione più serena e tranquilla.

L’Asd Femminile Juventus Torino è la tua casa: che cosa vuol dire giocare tanti anni con la stessa maglia?
E’ il settimo anno ormai che sono qua, ho un rapporto ottimo con la società, che è diventata un po’ la mia seconda famiglia e anche per questo motivo cerco sempre di difenderne i colori, nonostante le difficoltà. Come in tutte le cose ci sono gli aspetti positivi e quelli negativi: ogni anno ci si aspetta sempre qualcosa di “nuovo” e non è per niente facile soddisfare le esigenze di 20 ragazze! Ciò che mi sprona ad affrontare ogni nuova stagione è la consapevolezza di avere sempre un nuovo obiettivo di squadra da raggiungere.

Come avete vissuto quest’anno l’arrivo di un nuovo allenatore, Mister Serami?
Rispetto all’anno scorso, il nostro modo di giocare non è cambiato di molto, ma ciò che di più ha caratterizzato il passaggio da una stagione all’altra è stato senz’altro l’allenatore. A mio parere, Mister Serami ha una personalità tanto forte quanto indecifrabile, ma sempre volta alla ricerca del meglio in ogni piccola sfaccettatura. Abbiamo molto da imparare dalla sua esperienza e dalla grinta che mette per affrontare gli allenamenti e le partite, spronandoci a dare il massimo e a non mollare mai.

Come ti trovi in squadra e che cosa ci puoi dire delle tue compagne?
Siamo una squadra molto giovane, con tanta voglia di combattere e di imparare a giocare un “calcio bello da vedere”. Penso che in un gruppo sia importante amalgamare i caratteri di ogni singola giocatrice per creare quello unitario di squadra, da noi “tutte sono importanti, nessuna è indispensabile”. Per quanto riguarda le singole calciatrici, non mi sbilancerei con i favoritismi perché le mie compagne potrebbero vendicarsi in spogliatoio (ride, ndr). Un pensiero particolare però va a Marta Sottil, amica dentro e fuori dal campo, che condivide con me i viaggi da casa al campo. Ripassi pre-verifica, sfoghi amorosi, spiegazioni improvvisate sulla fisica e tante macchine a cui fare attenzione!

Siamo ormai all’ottava giornata di campionato: puoi fare un bilancio?
Beh, diciamo che le squadre favorite stanno dimostrando il loro valore, alcune già tentando il distacco solo dopo l’ottava giornata. Per quanto riguarda la nostra squadra, abbiamo dimostrato che se giochiamo come sappiamo fare possiamo mettere in difficoltà le nostre avversarie. Abbiamo perso alcuni punti qua e là che potevamo tranquillamente portare a casa. Con il mister e con lo staff, che credono davvero tanto in noi, stiamo lavorando, allenamento dopo allenamento, per migliorare su tutti gli aspetti, tattico, fisico e tecnico e non smetteremo mai di farlo!

Come vedi il tuo futuro nel mondo del calcio?
Penso che in questi anni ci saranno grandi cambiamenti nel mondo del calcio femminile. Mi piacerebbe continuare a farne parte sia come atleta sia a livello lavorativo. In passato sono stata contattata dal Luserna per giocare in serie A, mentre nell’ASD Femminile Juventus Torino vi era il sogno di conquistare la serie B. Credo molto nel mio gruppo e volevo partecipare al raggiungimento di questa grande soddisfazione. A proposito, ringrazio di cuore il mio ex mister Sergio Pecchini, per averci dato l’opportunità di sognare in grande! In passato ho rifiutato anche la proposta di partecipare al campionato svizzero: in quella scelta c’erano più che altro motivi personali. Ma sono pronta ad affrontare nuovi obiettivi per non smettere mai di imparare e divertirmi. Per ora l’unico modo in cui riesco a guardare una partita è vivendola in prima persona.

C’è poi un’altra persona cui devo rivolgere un ringraziamento speciale: mio papà Roberto, che fin da quando avevo 6 anni mi ha seguita in ogni partita, macinando chilometri su chilometri solo per rendermi felice.

Un grazie a Federica Mondino per l’intervista concessa e un grande in bocca al lupo per il proseguimento della stagione!

Credit Photo: Fazzari e Ramella fotografi

 

 

 

Sono nata a Milano l’11 aprile 1993. Appassionata di calcio fin da quando era bambina, a 11 anni inizia a giocare nell’Atletico Milano e ci rimane a lungo. Abbandonata poi quest’esperienza si dedica alle altre sue passioni, la letteratura e il giornalismo. Dopo la laurea in Lettere e la collaborazione con diverse testate, ha deciso di far ritorno (da una prospettiva diversa) a quel mondo in cui ha lasciato un pezzo di cuore: il calcio femminile.