Nella trasmissione I Tirapietre di Radio Amore Campania, è intervenuta Carolina Morace, ex calciatrice e leggenda del nostro calcio, che ha parlato del mare di indifferenza in cui navigava il calcio femminile italiano nella sua epoca, del gap con le altre nazioni e dei miglioramenti da fare per offrire un prodotto di livello.

“A livello tecnico la mia generazione è stata due volte vicecampione d’Europa. Siamo stati vittime di dirigenti miopi che non hanno visto come giocavamo: si è persa una grande occasione.”

“Adesso è cambiato tutto grazie al progetto di Michele Uva. Siamo però ancora indietro rispetto ad altri paesi. Adesso, finalmente, i tifosi delle grandi squadre mandano le bambine a giocare nelle loro squadre del cuore, ma bisogna mantenere alta la guardia. La Germania è il paese che ci crede e lavora di più in questa direzione: sta crescendo tantissimo a livello femminile. E’ chiaro che non ci sono i vantaggi degli uomini, ma per esempio in Germania hanno già dato delle risposte concrete e quasi pari dignità. In Italia si sta facendo tanto, ma bisogna insistere. C’è Sky che nell’anno del mondiale ha mandato due partite ed erano molto seguite. Hanno fatto più ascolti della serie B e della Premier. Iniziative ce ne sono, ma bisogna continuare a tenere duro. Va perfezionato il prodotto da vendere: deve essere bello, avvincente, la telecronaca coinvolgente, bisogna migliorare tutti gli aspetti e così si può crescere con costanza. Il calcio femminile professionistico l’ha progettato un manager 50enne, Michele Uva: siamo sulla strada giusta. Però devono esserci dei manager per lanciare e sostenere il prodotto, serve la comunicazione e la capacità di coinvolgere il pubblico. I manager sono importanti. Il calcio femminile tra dieci anni? Si deve ridimensionare il calcio maschile: non esiste che alcuni club falliscono se non incassano l’ultima rata di Sky. Non deve funzionare così.”

“Marta? Una grande giocatrice, ma serve testa: se dribbli un’avversaria e poi torni torni dietro per dribblare ancora, non ci siamo, non è il mio calcio. Negli ultimi 15 anni scelgo Kelly Smith, che è molto più calciatrice a tutto tondo.”

Credit Photo: Mattia Martegani-Live Photo Sport