Chiara Ferrario, attaccante del Real Meda, ha rilasciato un’interessante intervista ai nostri microfoni parlando delle ambizioni della sua squadra, della ripartenza del movimento calcistico femminile e di una possibile esperienza all’estero.

Ciao Chiara, come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
“Ciao, ho iniziato a tirare i primi calci ad un pallone, nel cortile di casa, giocando con mio papà. Così all’età di 7 anni ho iniziato a giocare nella squadra dell’oratorio del mio paese.”

La permanenza al Como 2000 ti ha permesso di esordire in Serie A affermandoti come uno dei migliori prospetti del panorama italiano, come ricordi l’esperienza alla squadra comasca?
“Sicuramente giocare e segnare in serie A è stata una delle più belle emozioni, che questo sport mi ha regalato. E’ stata un’esperienza molto molto intensa, che mi ha fatto crescere sia dal punto di vista calcistico, sia dal punto di vista personale, aiutando a formare il mio carattere.”

Con il Meda hai disputato una stagione strabiliante: sei gol, capocannoniere della squadra e secondo posto con la squadra. Quali sono i tuoi pensieri sul campionato?
“La stagione appena trascorsa, per quel che si è potuta giocare, è stata molto buona, sia a livello personale sia per la squadra. E’ stato un campionato bello, avvincente e molto combattuto in cui spesso molte squadre si trovavano raggruppate con pochissimi punti di differenza. Purtroppo, il campionato è stato interrotto sul più bello, nel momento decisivo della stagione in cui ci aspettavano delle partite determinanti per il nostro cammino. Avremmo potuto fare ancora molto e dare una svolta decisiva alla nostra stagione, ma purtroppo ci ha pensato la pandemia a decretarne la fine.”

Quali sono le ambizioni della squadra per la prossima stagione?
“Il Meda è una squadra giovane ed ambiziosa quindi penso che l’obiettivo della prossima stagione sia ancora quello di puntare alla vittoria del campionato.”

Credi che il calcio femminile possa ripartire nel migliore dei modi anche dopo questo blocco?
“Dopo questo blocco, ripartire sarà sicuramente più difficile dal punto economico per le società. Ma tra tutte le difficoltà che la pandemia ha portato, quel che non mancherà sarà la voglia di tornare a giocare, condividere le fatiche degli allenamenti e le ansie ed attese del pre-partita. Sì, il calcio femminile può ripartire nel migliore dei modi.”

Quando hai capito che il calcio poteva rappresentare il tuo futuro?
“In realtà il calcio è parte del mio futuro: è per me da sempre, un divertimento ed un momento di sfogo. Penso che in Italia, ad oggi, sia ancora molto molto difficile vivere solo di calcio per questo ho ritenuto importante continuare i miei studi al Politecnico di Milano. Ho una laurea triennale in Ingegneria Energetica e sto per concludere anche il percorso di Laurea Magistrale in Power Production.”

Ti piacerebbe un giorno fare un’esperienza all’estero?
“Un’esperienza all’estero, in questo momento non è tra i miei piani, ma qualora ci fosse un’offerta potrei prenderla in considerazione, perché no?!”

Concludendo, quale credi sia il miglior metodo per combattere i pregiudizi nei confronti del calcio femminile?
“Il miglior modo per combattere i pregiudizi nel calcio femminile è quello di avvicinarsi a questo sport: magari di vedere una partita dal vivo, con i propri occhi e capire che è esattamente uguale al calcio giocato dai colleghi maschi. Il divertimento è assicurato!”

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Chiara Ferrario e il Real Meda per la loro disponibilità.