I campionati di Eccellenza stanno per ripartire anche se al Nord a tornare in campo saranno “solo” Liguria e Veneto. In quest’ultimo torneo non prenderà parte però il Maerne club caro al presidente Italo Maggiolo che ha preferito far slittare alla prossima annata la presenza della squadre nero-verde sui manti erbosi. La formazione allenata da Miralda Baseggio, capitanata da Sara Vaccari, ritornerà però ad allenarsi, rispettando le restrizioni attuali, concedendo quindi una graduale ripresa alle sue atleta. Tra le venete presente dall’inizio di questa stagione è la centrocampista centrale, classe 88, Debora Dal Bello. Abbiamo raggiunto la calciatrice trevigiana per qualche battuta sul recente periodo passato tra campo e periodi di stop forzato.

Debora come e quando ti sei avvicinata al mondo del calcio?
“Ho iniziato giocando da bambina con i miei vicini di casa. Spesso mi ritrovavo con un pallone trai piedi o alla sera nei campi o per strada. Cosi è nata la mia passione per questo sport”.

Quali esperienze hai maturato prima di questa stagione?
“Ho iniziato a giocare in una squadra di calcio femminile vicino a casa l’ACF Crespano, dove sono rimasta ben nove anni. Poi per altre tre sono stata all’Altivolese Maser, passando poi al Sant’Anna per un anno, in queste squadre ho partecipato ai campionati di Serie C e D, attuale Eccellenza e Promozione. Successivamente ho avuto l’occasione di approdare al Vicenza dove ho disputato 3 campionati, due in Eccellenza e uno in Serie B. Dopo queste ho voluto rimettermi in gioco al Villorba dove per 3 anni e dove ho avuto la fortuna di esser stata capitano.  Ho giocato poi un anno a calcio a 5, in un campionato amatoriale a Postioma ed infine, nella speranza che il calcio riprendesse il suo regime, mi sono rimessa in gioco nell Maerne, squadra molto giovane e comunque ricca di qualità”.

Come è andata la scorsa stagione per te e per la tua squadra?
“Avendo giocato solo la prima parte di questa stagione con il Maerne non posso dire molto da giocatrice, ma posso dire che da avversaria e new entry ho trovato un netto miglioramento. Sono felice per come sono cresciute le ragazze ed il gruppo e convinta che possa crescere ancora molto e dar molto filo da torcere”.

In estate la rosa si era rinnovata? Che gruppo hai trovato al Maerne?
“Si ci son stati nuovi innesti, io in primis. Purtroppo abbiamo avuto poco tempo per poter giocar assieme e cominciar a far vedere tutte le nostre qualità però ci sono tutti i presupposti per fare bene”.

Come avete preparato questa stagione, quali erano gli obiettivi e come sono andate le prime gare?
L’obiettivo stagionale era quello di raggiungere in tranquillità la metà classifica,  viste comunque le qualità presenti in squadra. L’inizio però non è stato dei migliori, forse causa anche della mancata convinzione dei nostri mezzi”.

 Dopo lo stop come vi siete organizzate con gli allenamenti?
Visto lo stop riusciamo ad allenarci a casa o comunque con allenamenti individuali ben preparati dal nostro preparatore atletico. Ad essere oneste il lavoro di gruppo manca davvero tanto”.

Il Maerne non scenderà in campo per la ripresa dell’Eccellenza. Quanto desiderate catapultarvi sulla prossima stagione? Quali sono le direttive della società?
“Il desiderio di tornare a giocare, inutile negarlo, è tanto. Siamo desiderose di tornare alla normalità, tant’è che attendiamo il via libera per poter tornare ad allenarci al campo tutte assieme. L’obiettivo per la prossima stagione è vincerla, e ci stiamo lavorando. La Federazione in qualche modo ha fatto ripartire il campionato, ma ritengo con formule non adatte per garantire un vero campionato oltretutto in un periodo rischioso”.

Come sta crescendo il calcio femminile nella tua regione? Come valuti il livello dell’Eccellenza veneta?
“A mio parere c’è ancora molto da lavorare. Si può crescere e bisogna farlo per l’interesse che si sta creando finalmente intorno a questo sport. Spero salga il livello sia tecnico ma soprattutto quello organizzativo”.

Il tuo più bel ricordo legato al mondo del calcio?
“Il mio più bel ricordo sono le amicizie che si creano. Oltre ai colori e alla maglia che indossi. Hai a che fare con persone fantastiche ed io in venti anni ne ho conosciute, con orgoglio, davvero tante”.