Il Torino Women occupa la quinta posizione del Girone A di Serie C con quattro punti. Il gruppo è stato costruito per fare bene e cercare di salire in Serie B, e in questa squadra c’è Erika Di Lascio, centrocampista classe 1996, ex Tradate Abbiate, Luserna, Como, Azalee, e uno dei nuovi rinforzi approdati all’ombra del capoluogo piemontese.

Erika raccontaci i tuoi primi passi con il calcio.
«Il percorso è iniziato nel calcio a cinque a scuola con le mie amiche, e poi Arianna Vasso, l’allenatrice delle Azalee di quel tempo, mi ha notato e chi ha chiesto di giocare in quella squadra. Nonostante mio papà fosse stato contrario mi ha portato alle Azalee e da lì è partito tutto».

Con le Azalee hai vissuto per tre anni (2017-20): che significato ha avuto per te giocare per quella maglia?
«Tornare alle Azalee vuol dire tornare alle origini, perché più che una società vuol dire stare una famiglia».

Cosa vuol dire per te essere una centrocampista?
«Essere una centrocampista vuol dire trainare il gruppo ed essere presente, e siccome sono unna persona che aiuta gli altri, sono una che dà una mano sia dal punto di vista difensivo che offensivo».

Chi è stata la tua fonte di ispirazione?
«Nel maschile Marco Verratti, nel femminile mi piace molto Aurora Galli».

Quest’anno sei al Torino: cosa ti ha portato ad accettare questo progetto?
«Prima di tutto avevo bisogno di crescere e poi per rimettermi in gioco: per questo ho scelto di accettare questo progetto grazie anche la spinta dell’allenatore e dall’ambizioni che aveva la società».

Quinto posto nel Girone A di Serie C a punteggio pieno: posizione in linea con le aspettative?
«Io credo molto in questa squadra, e come inizio di campionato non è stato male. Certo, bisogna migliorare su alcuni aspetti, perché siamo un gruppo giovane, ma possiamo crescere. Abbiamo battuto alla prima il Campomorone al termine di una gara molto sentita, poi perdere con la Pro Sesto è stato amaro, e cercheremo di ripartire dagli errori commessi».

La LND ha fermato per un mese le squadre situate nelle zone rosse: cosa ne pensi?
«Secondo me reputo una scelta giusta, anche in base a quello che sta succedendo nel nostro paese, con la speranza di tornare a giocare dopo il 6 dicembre».

Come lo stai vedendo questo raggruppamento?
«Un campionato dove si può giocarcela, dove ci sono squadre che possono dare tanto come Pro Sesto, Azalee, Meda e Campomorone, ma non trovo nessuna squadra superiore a tutte. Sarà un girone equo».

Che opinione hai sul calcio femminile italiano?
«Da qualche anno a questa parte molte cose sono cambiate sul femminile, come le partite che si vedono in tv che danno aiuto al nostro movimento. Siamo ancora lontani rispetto ad altri paesi, ma abbiamo iniziato un percorso per le ragazzine che possono crescere in un mondo che diventerà importante».

Professionismo nel calcio femminile dal 2022: scelta corretta?
«Un’ottima scelta: sarebbe un passo in avanti che farà bene al calcio femminile in Italia».

Com’è Erika Di Lascio fuori dal campo?
«Una persona allegra, semplice e umile, che ragiona con i piedi per terra. Studio terzo anno di Scienze Motorie».

Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Calcisticamente devo ancora imparare tantissimo, poi raggiungere e vivere al meglio la Serie A e giocare in Nazionale. Personalmente mi piacerebbe diventare una maestra di educazione fisica: ci vorrà un po’ di tempo per realizzarlo ma spero di riuscirci».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Torino Womeno e Erika Di Lascio per la disponibilità.

Photo Credit: Torino Women

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.