La Ternana dopo l’ottima stagione da poco conclusa nel girone D di Serie C sarà, per il secondo anno consecutivo, ai nastri di partenza del campionato di terza serie. Il team umbro ha già messo a segno colpi di mercato importanti e riconferme delle pedine reduci dal quinto posto dello scorso anno. Dal dicembre 2020 nella società rosso-verde è entrata anche l’ex calciatrice Flaminia Lombardozzi, team manager  sempre vicina alla causa delle ternane. Abbiamo raggiunto per qualche battuta sull’ambiente umbro proprio la ventottenne ex centrocampista della Lazio.

Flaminia da circa un anno hai deciso di stoppare la tua carriera da calciatrice. Quando hai pensato di intraprendere un percorso da dirigente?
“Ricoprire un ruolo da dirigente è sempre stato il mio obiettivo una volta terminata la mia carriera da calciatrice. Già qualche anno prima che smettessi di giocare dentro di me si stava facendo sempre più forte l’idea di intraprendere questa strada. Mi ricordo che anche quando giocavo i miei modi di ragionare e di comportarmi erano molto dirigenziali e quando mi confrontavo con lo staff per qualsiasi problematica e/o esigenza mi rendevo conto che la strada da seguire era proprio quella lì”.

Quando e perché hai deciso di sposare il progetto Ternana?
“Il progetto Ternana è ambizioso e affascinante. Ho deciso di sposarlo perchè la società crede tanto nel calcio femminile e ha voglia di togliersi tante belle soddisfazioni. Mi piace l’idea di poter farne parte e costruire qualcosa di bello e importante insieme allo staff con cui lavoro”.

La squadra, dopo una partenza tribolata, ha mostrato di poter puntare alle zone alte di classifica. Pensavate di fare così bene?
“Per me è stata una stagione avvincente. La verità è che abbiamo sempre lavorato per un solo obiettivo: la salvezza ma allo stesso tempo non ci siamo mai posti limiti. Abbiamo lavorato costantemente a testa bassa per fare più punti possibili e alla fine quando l’abbiamo rialzata ci siamo resi conto di dove siamo arrivati in così poco tempo. Se pensavamo di fare così bene? Si a dir la verità appena ho conosciuto le ragazze e le ho guardate negli occhi ho capito che potevamo fare grandi cose, sono sono state speciali”.

Cosa ti resterà della scorsa annata?
“Per me la cosa più bella è stato il rapporto con ogni singola calciatrice. Loro sono state il motore di tutto. La passione che hanno è fuori dal comune e meritano di avere persone intorno che le sostengano sempre. Ne approfitto per ringraziare il nostro DS Andrea Firrincieli e il nostro neo Club Manager Ottavio Celestino, senza di loro non sarebbe stato lo stesso. Sono fortunata a lavorare con loro anche la prossima stagione”.

State puntando su un mix di giovani ed esperte partendo da quanto di buono fatto lo scorso anno giusto?
“Si, esatto. È importante ripartire da quanto di buono fatto lo scorso anno. Abbiamo gettato le basi per un progetto solido e importante. Le giovani sono il nostro futuro e vogliamo farle crescere senza troppe pressioni. Le più esperte non solo ci aiuteranno a raggiungere i nostri obiettivi, ma dovranno essere brave ad accompagnare le più piccoline durante il loro percorso di crescita. Non a caso le persone che abbiamo inserito nel gruppo squadra hanno della grandi doti umane oltre a quelle tecniche”.

 L’inizio della nuova stagione si avvicina. Le ambizioni restano quelle di provare a giocarsi qualcosa di importante?
“Se nella scorsa stagione siamo stati una rivelazione, nella prossima dovremo essere una conferma. L’obiettivo che ci siamo prefissati è importante e ambizioso. La società ci sta sostenendo in tutti modi per cercare di raggiungerlo. Noi lavoreremo a testa bassa senza fermarci mai. Sono sicura che tutti i nostri sacrifici saranno ripagati”.

Cosa cambierà a tuo avviso con il nuovo format in terza serie?
“Il livello tecnico si sta alzando e già me ne sono accorta osservando le squadre con cui ci siamo scontrati lo scorso anno. Formando tre gironi aumenterà ancora di più e sarà un campionato molto interessante. Non esistono favorite e sfavorite. Tutti si giocano tutto fino alla fine”.

Non hai nostalgia del campo? Come ti trovi in questa nuova veste da team manager?
“Ho scelto di fare il team manager proprio per continuare a mantenere un contatto con il campo e con lo spogliatoio. Lo spogliatoio è da dove inizia tutto. Il campo è l’unico posto dove mi sento a mio agio. È il mio habitat naturale. Mi piace questo ruolo soprattutto quando riesco ad aiutare le calciatrici. Trasmettergli i valori della società e sostenerle.
L’importante per me è che loro stiano bene e lavoro costantemente per questo. Con una società come la Ternana è tutto più facile, sono proprio le ragazze la loro priorità, siamo fortunati. Giocare non mi manca, lo so che sembra assurdo, ma è così. Sto bene dove sto, mi piace vivere questo sport da un’altra prospettiva e mettere la mia esperienza a disposizione degli altri”.