Photo Credit: Gaia Mocci

Il Cesano Football Women Idrostar ha ottenuto la sua sesta vittoria nel campionato lombardo di Eccellenza, vincendo per 2-1 sul Vighignolo nel diciannovesimo turno. Le gialloblù, ora sono attualmente al dodicesimo posto con diciannove punti, sono andate in rete con Nicole Garavaglia e Gaia Mocci. Quest’ultima è un’attaccante nata nel 1995, e da tre anni ha scelto di vestire la maglia del Cesano. La nostra Redazione ha raggiunto Gaia, che ha già messo a referto cinque reti stagionali, per risponderci ad alcune domande.

Gaia come hai capito di avere la passione per il calcio?
«Tutto nasce dalla quinta elementare, quando un giorno le mie compagne erano tutte a casa ammalate, io ero l’unica femmina a scuola in quel momento, e io sono stata costretta a giocare coi ragazzini, solo che loro giocavano col pallone. Nelle settimane successive mi hanno chiamato ancora per giocare, e un giorno una mamma aveva parlato coi miei genitori per chiedere di poter giocare con la squadra dell’oratorio di Cornaredo: la cosa mi era piaciuta fin da subito, tanto che ora sto ancora giocando a calcio».

E quando hai scoperto di essere un’attaccante?
«Mano mano che giocavo, tendevo a stare in avanti, allorché il mister aveva deciso di mettermi in attacco».

Qual è la tua rete che, fino a questo momento, ti ha suscitato grandi emozioni?
«Era contro il Pavia e una compagna, durante quella partita, mi disse di centrare la porta e finì dentro. La stessa cosa è successa a Crema lo stesso anno. Ma devo dire che quella realizzata domenica me la porterò nel mio bagaglio personale».

Ti va di raccontarci il tuo percorso calcistico?
«Ho iniziato coi maschietti del Cornaredo, poi sono passata a sette nella Rhodense Femminile dove sono arrivata terza nel campionato maschile, dopodiché mi ha chiamato la Nerazzurra, dove l’anno dopo è diventata Inter, e lì ci sono rimasta per un paio d’anni, quando sono passata alle Dreamers, per poi scendere di categoria ed andare al Bareggio, dove ho vinto un campionato, che poi sarebbe diventato Vittuone, e alla fine ho scelto di andare al Cesano».

Sei al Cesano da tre stagioni. Cosa ti ha portato a rimanere in questo club?
«Devo dire che la grande unità della squadra è stata fondamentale: il calcio è fatto di sacrifici, e un aspetto che lega di più è lo spogliatoio, che parte dallo staff dirigenziale alle calciatrici. E questo mi ha fatto affezionare tantissimo una maglia che vesto volentieri».

Entriamo nell’attuale stagione, e la squadra è dodicesima dopo diciannove turni. Sei soddisfatta di questo piazzamento?
«Assolutamente no, perché sappiamo benissimo che possiamo fare meglio. Abbiamo avuto un cambio di allenatore: La squadra poteva mollare, ma l’unità ha portato avanti il gruppo»

Domenica contro il Vighignolo è arrivato il sesto successo in campionato. Secondo te come sono stati ottenuti questi tre punti?
«Domenica abbiamo sudato. Siamo scese in campo molli e abbiamo sofferto abbastanza, perché abbiamo trovato una squadra di carattere. Nel primo tempo eravamo sulla zero a zero, dovevamo rientrare in campo per ribaltare la partita, e alla fine l’abbiamo fatto».

Tu hai segnato la rete del vantaggio. Cos’è stato per te realizzare questo gol?
«È una giornata importante per me, perché era il giorno del mio compleanno. Diciamo che è stato un gol che ci ha permesso di sbloccare la partita, e questo ti riempie di gioia, perché ti permette di scaricare tanta tenzione. In più è stata una rete particolare: la palla arriva da uno stop sbagliato dall’avversaria, finisce sui miei piedi, e ho davanti un lor giocatore e dietro il portiere poco più avanti della metacampo, mi sono detta “sparo una mina, e vedo se scavalca tutte”, quindi ho calciato dai trenta metri ed è entrata. È stato un momento bellissimo per me».

Tra l’altro, la tua marcatura ti ha portato a quota cinque reti stagionali. Quanto ti soddisfa questo score?
«Non sono per niente contenta, speravo di fare più gol in più: purtroppo la sfortuna mi ha lasciato fuori per un mese per un infortunio alla spalla. Mi auguro di segnare ancora, anche perché il campionato è ancora lungo».

Il tempo però è tiranno, e il Cesano tra pochi giorni andrà sul campo della Riozzese, dove all’andata è finita 1-1, e tu avevi segnato un gol. Cosa non dovrà sottovalutare la squadra in vista di questa partita?
«Sicuramente non dobbiamo sottovalutare l’avversario, perché è uno che non ha voglia di perdere, quindi dovremo entrare con la grinta giusta e chiuderla nel primo tempo, perché prendere questi tre punti vuol dire avere ancora più fiducia in noi stesse».

Come valuti il campionato di Eccellenza Lombardia sino a questo momento?
«È un campionato pieno di sorprese, dove ci sono le più forti e meno forti, ma può capitare che un avversario debole possa avere la meglio sulla più blasonata».

Chi può vincere il torneo secondo te?
«Dati alla mano mi viene da dire il Monterosso, ma quella che mi ha colpito di più è il Lecco: la reputo una squadra completa, con un giro palla incredibile, una decisione nei contrasti ed un’organizzazione di gioco non da Eccellenza ma di categoria superiore, peccato che non sia in testa».

Come sta, secondo te, il calcio femminile in Lombardia?
«Il calcio femminile in Lombardia ha un valore in più rispetto alle altre regioni, anche per via di numerose squadre presenti sul territorio, ma purtroppo viene ancora trattato in modo marginale. Penso che si debba ancora lavorare».

Com’è la tua vita al di fuori dal rettangolo di gioco?
«Sono una ragazza che lavora tanto, ma nella mia vita ci sono anche gli amici e la mia famiglia. Me la godo in modo semplice».

Quali sono i tuoi propositi per il 2023?
«Spero di avere una spinta lavorativa per raggiungere un’autonomia personale. In ambito calcistico spero di fare un buon finale di campionato, di non fare i play-out e di fare ulteriori gol».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cesano Football Women Idrostar e Gaia Mocci per la disponibilità.

Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.