Il Gatteo Mare è una squadra che da due anni disputa il campionato d’Eccellenza dell’Emilia-Romagna. La società cara al presidente Attilio Nicolin, capitanata da Nicole Succi, è stata affidata al tecnico Erika Lisi. Dall’estate del 2019 fanno parte della rosa rossoblù Gloria Balzi, difensore classe ’90 di , ed Alice Brighi, portiere classe ’99, di Igea. Abbiamo raggiunto le due calciatrici per conoscere meglio la realtà romagnola.

Ragazze come vi siete appassionate a questo sport?
Alice:La passione per questo sport è sempre stata forte, ma posso dire di essermi avvicinata al calcio giocato all’età di 13 anni. Praticavo pallavolo da quando ero più piccola, finché chiesi ai miei genitori di poter provare calcio, così mi portarono in una squadra femminile vicino a casa. Direi di non aver deciso di giocare in porta, semplicemente mancava qualcuno che lo facesse, così sono andata io e ti dico che ad ora non mi vedrei in altri ruoli, nonostante io abbia ancora tanto da imparare. Io sono cresciuta calcisticamente con parte di questo gruppo, prima eravamo all’interno di un’altra società, e da due anni siamo a Gatteo Mare, realtà che ci permette di praticare lo sport che amiamo offrendoci strutture e materiali di qualità”.
Gloria:Mi sono avvicinata a questo sport sin da piccola. Nel mio quartiere mi ritrovavo sempre con i maschietti e i giochi che facevamo al parco erano solo due: nascondino e calcio. Ma il vero approccio è stato in prima media: il mio professore di educazione fisica ha portato la classe a un pomeriggio alternativo di sport organizzato dalla società calcistica del mio comune. Nel campo sportivo c’erano varie postazioni dove si praticavano vari sport, io e la mia migliore amica del tempo siamo subito andate in quella del calcio e li abbiamo conosciuto la realtà del calcio femminile dato che lo Junior Coriano possedeva sia una prima squadra che una primavera e delle giovanili. Da li è iniziata la mia carriera, diciamo non brillantissima perché non sono un fenomeno, ho sempre militato fra la C e la D, e le squadre in cui ho giocato sono Junior Coriano, Riccione, San Mauro Mare e per due anni ho giocato anche nel San Marino quando erano agli inizi in Serie C. Ho giocato con alcune ragazze che ora sono in Serie A, come Micciarelli e Menin, e sono molto orgogliosa di loro perché già dalla C avevo visto e gli dicevo sempre che potevano arrivare in alto”.

Alice come è andata la passata stagione per voi?
La scorsa stagione era iniziata molto bene, a metà del girone di andata ci trovavamo nelle prime tre posizioni, poi però abbiamo incontrato squadre più in forma ed organizzate e ci siamo trovate presto a metà classifica. Complessivamente stavamo facendo bene ma sapevamo di dover dimostrare ancora tanto. Dopo la pausa invernale, i primi di febbraio eravamo ripartite con il campionato e il 23 febbraio abbiamo giocato l’ultima partita prima dello stop dovuto al diffondersi del Covid-19. È chiaro che eravamo dispiaciute ed amareggiate, avevamo iniziato il girone di ritorno da poco, ma ovviamente sapevamo che quello che stava succedendo era più grande di noi, e dopo un momento di sconforto abbiamo capito e assimilato che non avremmo giustamente più ripreso”.

Gloria come è stato tornare ad allenarvi dopo tanto tempo in estate?
Io gioco a calcio per passione, amo questo sport per tutto quello che è in grado di donarti sia a giocarlo che a guardarlo, ma non è il mio lavoro. Il mio compagno, Mezgour Adil, è un calciatore di professione che vorrebbe anche diventare allenatore, possiedendo il patentino Uefa B. Per cui a casa nostra si parla solo di calcio giocato e teorico. Tornarci ad ad allenare a settembre è stato molto bello, più che altro per ritornare a vederci tutte insieme e a vivere lo spogliatoio, l’umore era bellissimo, frizzante e competitivo, grazie anche alla nuova allenatrice, ma non posso dire che mi sia mancato. Questo perché per come vivo io questo sport non si è fermato per troppo tempo, io e il mio compagno abbiamo seguito per tutta l’estate le partite in tv e i calcio tennis in spiaggia erano molto frequenti. Per la parte atletica io sono una ragazza molto sportiva, per cui ho cercato di rimanere sempre in forma andando in palestra o a correre, come sto facendo anche adesso con il nuovo stop”.

Alice con quali obiettivi volevate affrontare questa annata?
Questa stagione è iniziata con aspettative molto alte, soprattutto perché la società ci ha affiancato uno staff molto competente. Sul campo siamo seguite in tutto, dalla parte atletica a quella tecnica e tattica, fattore che non è assolutamente scontato soprattutto per quanto riguarda la nostra categoria. Ovviamente la volontà è quella di fare un buon campionato togliendoci grandi soddisfazioni, e perché no, puntare anche a qualcosa di più! Il gruppo è motivato non solo dallo staff, ma anche grazie a nuovi inserimenti che ci hanno rese più competitive in quasi tutti i reparti”.

Gloria come avete metabolizzato il nuovo stop?
“Nella squadra siamo tutte ragazze mature e responsabili. Capiamo la situazione e il momento di pandemia che stiamo vivendo, certo ci dispiace non allenarci e non poter giocare e provare a fare bene, ma accettiamo le decisioni prese, fiduciose che riusciremo primo poi a uscirne”.

Alice come sta crescendo il movimento femminile nella vostra regione?
“L’Emilia-Romagna vanta ormai tante squadre femminili e questo è decisamente stimolante. Nel campionato di Eccellenza, ad esempio, siamo 14 squadre dislocate per tutta la regione, da Riccione fino a Piacenza. La cosa davvero importante è che non solo sono presenti tante squadre, ma alcune giocano ad alti livelli in categorie elevate. Sul territorio romagnolo abbiamo, per esempio, il Riccione Femminile che gioca in Serie C; salendo di categoria c’è il Cesena Femminile che milita in B ed infine la San Marino Academy, neopromossa in Serie A, che abbiamo avuto la fortuna di vederla allenare più volte sul nostro campo da gioco. Il movimento calcistico femminile è cresciuto e sta crescendo molto sia in generale, ma anche facendo riferimento alla nostra regione, sperando che continui a farlo garantendo così a tutte le ragazze di praticare lo sport che amano”.

Gloria di che livello reputi il vostro campionato di Eccellenza?
Il nostro livello non è dei più alti. Ci sono molte squadre agli inizi e quelle più preparate soprattutto a livello tecnico, che nel nostro campionato è quello che fa la differenza, non fanno troppa fatica per vincere. Di certo è un campionato in cui vedi la vera passione delle ragazze che giocano riuscendo a sopperire alle lacune tecniche a mettendoci tutto il cuore e la grinta che possiedono, fino all’ultimo secondo”.

Quale reputate il momento il più bello della vostra carriera?
Alice:Anni fa mi allenavo con una preparatrice che mi ha fatto realmente appassionare al ruolo del portiere, la quale però, è rimasta con noi solo una stagione. Lo scorso anno, a sorpresa, ho avuto la fortuna di essere nuovamente seguita da lei ed è stato davvero motivante. Tutto quello che mi ha insegnato ho sempre cercato di farlo mio ed è stata la prima persona a farmi capire la particolarità di questo ruolo, quindi ti direi che il momento più bello è stato proprio rincontrare lei sulla mia strada calcistica“.
Gloria:Il momento più bello della mia carriera non c’è perché è tutta la mia carriera il momento più bello. Poter giocare a calcio liberamente e senza problemi lo reputo come una fortuna e una gioia per la mia vita. Penso a chi non può giocare, correre o solamente camminare a causa di disabilità gravi o malattie. Oppure penso a quelle donne e ragazze che essendo nate in paesi o luoghi non abbastanza liberi sia politicamente ma anche culturalmente, non possono avvicinarsi a questo sport perché femmine. Solo una cosa custodisco gelosamente nel mio cuore, che mi è rimasta impressa, sono le lacrime che ho visto sui volti di alcune delle mie compagne di squadra, soprattutto quelle più giovani, quando cambiavo squadra o per qualche motivo sono dovuta andare via. In quel momento ho capito che oltre ad aver trasmesso loro l’amore per questo sport e i sacrifici che bisogna fare per viverlo al meglio, ho lasciato il segno come persona, compagna e amica, è questa emozione per me vale più di tutto il calcio del mondo”.