L’Accademia Calcio Vittuone ha battuto in trasferta per 2-1 il Lumezzane, agganciando così in testa le lumezzanesi nel girone lombardo di Eccellenza, con le milanesi che però hanno una gara da recuperare rispetto alle valgobbine. Andrea Belloni porta avanti le ospiti, la rossoblù Mirella Capelloni pareggia su rigore, ma la rete decisiva l’ha messa Giada Barbuiani, attaccante classe ‘98 e da tre anni veste la maglia del Vittuone. La nostra Redazione ha raggiunto Giada, autrice di sedici gol in questo campionato, per risponderci ad alcune domande.

Giada perché hai scelto di giocare a calcio?
«Ho scelto di giocare a calcio grazie alla passione che ha tramesso mio papà. Giocavo sin dai tempi dell’asilo, ma c’è voluto tempo affinché i miei genitori a convincersi a mandarmi in una squadra di calcio. Adesso sono i miei primi tifosi».

Tu giochi in qualità di attaccante. Cosa ti ha colpito di questo ruolo?
«Il ruolo dell’attaccante mi piace molto, perché posso provare la gioia per il gol e far vincere la mia squadra».

Com’è stato il tuo percorso calcistico?
«Ho iniziato coi bambini dell’Oratorio, poi ho fatto tutta la trafila con l’Inter fino in Serie B, successivamente sono approdata al Milan Ladies, e alla fine arrivo al Vittuone».

Poi nel 2019 passi all’Accademia Vittuone. Come ti ha convinto la società ad accettare questa proposta?
«La cosa che mi ha colpito è la presenza delle persone in un ambiente sano, e poi mi hanno dato la possibilità di rimettermi in gioco, ripartendo dal basso».

Parliamo del match vinto domenica in casa del Lumezzane. Quanto vale, secondo te, questo successo?
«Vale moltissimo, più per il gruppo che per il risultato in sé, perché è stato bellissimo per noi ragazze ricevere questa vittoria».

Quindi il Vittuone può vincere il campionato?
«Il Vittuone può giocarsela fino alla fine la vittoria del campionato, l’unica cosa che è cambiata è che adesso può dipendere da noi».

Tra l’altro, hai anche deciso la partita. Che sensazioni hai provato dopo il tuo gol?
«È stato un mix di emozioni, perché è stata una risposta a coloro che mi dicevano che non ero decisiva al momento opportuno, Questa rete mi ha lasciato ricordi indelebili, perché è stato bellissimo. Arrivavamo da sfavorite, e questo gol è stato importante».

La tua rete segnata al Lume ti porta a sedici marcature realizzate in campionato. Contenta del tuo score?
«Sì, ma potevo fare di meglio. Tuttavia, sono contenta del fatto di vedere altre mie compagne essere andate in rete».

Domani ci sarà la gara col Tabiago. Match sulla carta semplice, ma che potrebbe nascondere molte insidie…
«Assolutamente perché arriviamo da una settimana in cui abbiamo perso giocatrici, portando ad un rosa che è ulteriormente debilitata da infortuni, che sono arrivati anche domenica, però a livello mentale sarà importante vincerla, perché da qui fino alla fine ci giochiamo tutto».

Tra le formazioni presenti nel girone lombardo di Eccellenza, c’è una che ti ha stupito di più?
«A livello di gioco dico il Monterosso, e sul piano fisico e personale punto il Lumezzane».

Credi che il calcio femminile lombardo possa avere ancora dei margini di crescita?
«Assolutamente, sia per le calciatrici che hanno l’opportunità di giocare in Lombardia, che per il livello dei campionati che si stanno alzando sempre di più».

Chi è Giada Barbuiani fuori dal campo?
«Mi sono laureata in Architettura, e sto ottenendo una Magistrale in Architettura e Interni, il mio obiettivo è quello di aprire uno studio di architettura. La mia vita è divisa tra università e calcio. Ogni tanto faccio la babysitter e collaboro con qualche studio architettonico».

Cosa c’è nel tuo futuro?
«Spero di finire questa stagione nel migliore dei modi, e che ci possa riservare delle soddisfazioni sia a livello personale che a livello di gruppo».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Accademia Calcio Vittuone e Giada Barbuiani per la disponibilità.

Photo Credit: Giada Barbuiani

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.