“Di Arezzo mi hanno parlato tutti molto bene. Mi sono informata sulla società e sulle loro condizioni. In principio ero molto scettica per via della paura di cambiare. A Firenze stavo molto bene ed avevamo un gran bel gruppo. Però ammetto di essermi trovata molto bene sin da subito sia a livello emotivo sia a livello psicologico”. Queste sono le parole di Giorgia Fortunati, difensore dell’Arezzo Calcio Femminile, che abbiamo sentito in esclusiva. L’ex difensore della Fiorentina Femminile Primavera è approdata in amaranto la scorsa estate dopo una stagione in viola da protagonista. Un colpo importante quello messo a segno dalla società del patron Anselmi. La numero ottantatré, stando a quanto filtra dagli ambienti societari, è in continua crescita ed è probabile che il coach Emiliano Testini si affiderà ancora a lei nelle partite che verranno.

Lo scorso anno hai segnato sette reti in campionato. Un bottino non male per un difensore centrale, qual è il tuo segreto?
A me piace tanto alzarmi sui calci piazzati per colpire di testa. Penso che siano episodi capaci di sbloccare una gara fino a quel momento ancora ferma sullo 0-0. Ogni volta che c’è una palla inattiva mi presento in area e penso tra me e me: “questa è mia, deve essere mia!” e molto spesso riesco a prenderla e anche a segnare.

Sei cresciuta calcisticamente tra Inter, Florentia e Fiorentina. Che ricordi hai di queste esperienze?
Con l’Inter Women ho vinto tanto. Penso che tutte e tre siano società molto serie. Mi spiace che non ci sia più la Florentia San Gimignano; sono rimasta molto legata a loro. Non smetterò mai di ringraziarli perché mi hanno permesso di crescere come calciatrice e come donna. Mi hanno insegnato i valori del rispetto verso le altre e verso me stessa. A Firenze ho vissuto la stagione in cui ho segnato di più. Anche in viola mi sono trovata molto bene quindi non posso che avere ricordi positivi per tutti.

Chi è il miglior allenatore che hai avuto?
Nella mia carriera ho sempre incontrato allenatori bravi sia a livello umano che calcistico. Ho imparato tanto da tutti loro, poi certo ognuno ha le sue idee e devi essere brava ad adattarti alle situazioni. Conservo ogni consiglio ed ogni critica che mi è stata trasmessa fino ad ora. Certo se devo proprio fare il nome di uno di loro allora direi che Roberto Castorina (ex allenatore Florentia Primavera ndr) è stato colui che ha saputo tirare fuori il meglio da me. Venivo da un periodo brutto e in quella stagione a San Gimignano mi ha rigenerata totalmente.

Hai vissuto in diverse città, in quale di esse ti sei trovata meglio?
A me non piace il caos, e su questo quindi non potrei dire Milano. Arezzo la sto scoprendo ora quindi mi è difficile darle un giudizio. Firenze è speciale ma se devo dire dove mi sono trovata meglio direi San Gimignano. Una cittadina piccola ma molto tranquilla e accogliente. Lì sono stata veramente benissimo

Cosa pensi dell’evoluzione del calcio femminile e cosa secondo te è ancora migliorabile

Rispetto agli anni passati è evidente come ci sia stata una crescita esponenziale. Purtroppo però non tutte le calciatrici hanno la fortuna di vivere quello che stiamo vivendo noi ora. Spero che il movimento cresca ancora anche per consentire a chi verrà dopo di noi di fare questo sport come un vero e proprio lavoro. Su cosa migliorare dico che la Serie A con dieci squadre non mi piace. Sarebbe bello vedere altri club investire nel femminile e partire subito dall’alto. Penso per esempio all’Atalanta che ha un’ottima società ma non ha una squadra femminile vera e propria. Inoltre mi piacerebbe che il professionismo arrivi anche in Serie B molto presto.

Sei mai stata vittima di episodi di discriminazione?
Fortunatamente no. Ammetto che è una cosa abbastanza strana però io non ho mai avuto problemi per il fatto che volevo giocare a calcio. Andando avanti negli anni non mi è mai capitato che qualcuno al di fuori mi disse “ma perché giochi a calcio che è uno sport da maschi?”. Non ho mai affrontato tale argomento con nessuno. Per me è andato tutto liscio e ripeto: è una cosa rara. Perché so che ci sono tante ragazze che hanno subito episodi di discriminazione legati al calcio.

Chi è Giorgia Fortunati fuori dal campo?
Quando non gioco o non mi alleno sono una semplice ragazza che frequenta l’università. Sto studiando servizi giuridici al polo universitario di Arezzo che è affiliato con quello di Siena al quale io sono iscritta. Mi reputo una persona calma, amante della tranquillità. Mi piace molto stare all’aria aperta e sono una grande appassionata di cucina. Adoro provare a fare cose nuove anche se sono un disastro e spesso combino qualche casino (ride ndr). Non sono una ragazza che esce ogni sera e sta sempre in giro. Anche quando ho dei giorni liberi cerco di tenermi in forma allenandomi da sola. Certo, ogni tanto mi svago anche io con le mie coinquiline ma non ho altre grandi passioni a parte il calcio.

Cosa diresti ad una bambina che desidera diventare calciatrice?
Le direi di sognare sempre e di fare quello che le piace con tanta umiltà, costanza e passione. Le cose belle sono difficili da conquistare e non verranno mai da te, sei tu che devi andare a cercarle. Bisogna essere disposti a fare dei sacrifici per poter arrivare in alto, ma questo vale per tutti gli sport non solo per il calcio.

A breve inizieranno i Mondiali in Qatar (senza Italia) mentre la prossima estate ci saranno quelli femminili (con l’Italia)…
Su quelli maschili dico che è strano che non ci siamo dopo aver vinto l’Europeo un anno fa. Spero però che questa umiliazione ci serva da lezione per il futuro. Su quello femminile dico che le nostre ragazze hanno lottato tantissimo per arrivarci e quindi spero che si regalino tante soddisfazioni facendoci divertire. Per quello in Qatar vedo favorita la Francia.

Chi è il tuo idolo/a calcistico?
Non ne ho mai avuto uno a dire il vero. Non mi identifico in un calciatore o in una calciatrice. A me piace vedere quelli che scendono in campo e mettono sempre l’anima. Non ho un vero e proprio idolo calcistico. Direi più ammirazione per chi dà tutto quando gioca.

Cosa vedi nel tuo futuro?
Sono una ragazza che cambia spesso idea. Mi piacerebbe diventare qualcuno sia nel calcio sia nella vita reale. Al momento però sono concentrata sul presente e sull’Arezzo per fare il massimo possibile. Poi si vedrà…

Credit Photo: Ufficio stampa Arezzo Calcio Femminile