Giuseppe Stocchi Responsabile del Settore Femminile del Molassana Boero si racconta a fine stagione su piani futuri della società e di cosa diverrà…
Ormai è ufficiale: dopo tanti anni, dalla prossima stagione, a Molassana non ci sarà più il settore femminile. Come si può spiegare questa scelta che sicuramente non è stata facile?
Dopo circa 16 anni di Molassana prendere una decisione di questo tipo non è stato per niente facile. Mia figlia Samanta mi ha avvicinato a questo sport perché le piaceva giocare a calcio. In questa Società ho trovato delle splendide persone che mi hanno coinvolto ed ho cercato di mettere a disposizione le mie competenze professionali per continuare a crescere sempre di più, stagione dopo stagione. Ho vissuto anni ricchi di emozioni e gratificazioni.
Grazie alla fusione con il Bogliasco Pieve abbiamo partecipato a un campionato Nazionale di Serie A2 e sei campionati Nazionali di serie B.
Molassana era rimasta la Società di calcio femminile più vecchia in Liguria avendo raggiunto il traguardo di 26 anni di attività. Devo molto alla dirigenza di questa Società, ultimo in ordine di tempo il Presidente Franini: in tutti questi anni hanno sempre rispettato le ragazze, mai uno spostamento di partita per fare giocare prima i maschi anche in categorie importanti come la Promozione e l´Eccellenza.
Lasciare non è facile perché Molassana è stata casa mia e rimarrà sempre nel mio cuore. Fare un passo indietro però non vuol dire sconfitta. Credo che l´umiltà e la consapevolezza siano qualità importanti di una persona. Quando si vuole bene a qualcuno non si deve perseguire il proprio interesse, ma il bene altrui.
Il calcio femminile si sta evolvendo e fare le stesse cose che potevi fare prima oggi è molto più difficile. I numeri in Liguria sono quelli che sono: calciatrici di qualità sono costrette a migrare in altre Regioni per giocare in squadre di categorie superiori. Oggi Serie A e B diventano professionismo. Gli sponsor sono sempre meno. Già l´anno scorso avevo fatto delle proposte alle altre due Società di Genova, ma per vari motivi non si era trovato un accordo. Stavolta le cose sono andate diversamente.
Com’è nata l’idea di questo nuovo e ambizioso progetto?
Sostanzialmente dall´accordo di tre persone: Gabriele Flori (S.C.D. Ligorna 1922), Gianni Piquet (resp. Sett. Femminile Campomorone) e il sottoscritto.
Questa nuova Società, l´USD Campomorone Ladies, prima di tutto avrà una nuova casa a Begato e potrà contare su un campo di nuova generazione visto che l´attuale verrà rifatto.
Soprattutto la nuova realtà sarà costruita basandosi sull´aggregazione delle ragazze del Molassana e del Ligorna. Con grande collaborazione ed entusiasmo siamo riusciti in una settimana concretizzare un progetto che si trascinava da due anni.
Quali sono le aspettative e gli obiettivi per la prossima stagione?
Vogliamo costruire un progetto triennale con obiettivi importanti. Quello principale è portare a Genova il Calcio che questa città merita. Spero che le ragazze abbiano capito lo sforzo e le rinunce fatte per loro. Soprattutto loro dovranno darci una mano.
Oggi non ci sono più alibi, ma solo obiettivi da raggiungere. Per raggiungere obiettivi importanti ci vorrà soprattutto serietà e professionalità da parte di tutti e di tutte. Vedo già molto entusiasmo tra staff e giocatrici, ma anche tanta voglia di rimettersi in gioco. Per questo mi sento di dire che siamo sulla strada giusta.
Credit Photo: https://www.molassanaboerofemminile.it/