Siamo qui oggi con Ilaria Toniolo, nuovo acquisto del Chieti squadra neo promossa nella massima serie.  Ilaria nata il 9 maggio 1997 a Camposampiero in provincia di Padova, oggi ci racconterà come si è avvicinata al calcio e altre curiosità.

Ciao Ilaria, raccontaci come ti sei avvicinata al mondo del calcio e quali sono state le prime impressioni dei tuoi genitori quando gli hai detto “Mamma,Papà voglio giocare a calcio”
Non ricordo di aver detto quella frase, ė successo tutto passo dopo passo. Io e mio fratello giocavamo in giardino, lui voleva sempre tirare in porta e qualcuno doveva pur parare i suoi tiri allora tra i pali ci andavo io. Poi mio papà era un dirigente della Polisportiva Mottinello quindi grazie a lui mi inserii nella squadra dei maschietti.

Arrivi quest’anno al Chieti, neo promosso in serie a, dopo un ottima stagione nelle file del Valpolicella quali sono i tuoi obiettivi, e come mai hai scelto proprio la squadra Abruzzese per questa nuova stagione?
Ho scelto Chieti perché la ritengo una piazza importante per rimettermi in gioco nella massima serie. L’obiettivo è sicuramente è quello di centrare la salvezza provando a dare un mio contributo.

Sicuramente fare il portiere non è un mestiere facile, sempre sotto pressione e con un carico di responsabilità altissimo. Come mai hai scelto di giocare proprio in questo ruolo?
Ci tengo a sottolineare che il portiere è un ruolo particolare ma ė sicuramente il più bello del mondo. Solo un portiere può provare l’emozione di volare e di salvare la propria squadra. Per chi gioca tra i pali parare un tiro ė come segnare un gol.
La cosa brutta è che un portiere può fare mille parate ma se prende un gol,tutta la sua prestazione viene rovinata e non viene ricordato per le grandi parate fatte in precedenza. Il giocatore che decide di fare il portiere sicuramente deve avere tanta personalità, autostima di sė e carattere.

Sentiamo spesso parlare delle vite dei calciatori tra gossip e bravate, raccontaci invece chi è Ilaria fuori dal campo?
Sono abbastanza diversa in campo rispetto a fuori. Fuori dal campo sono una ragazza semplicissima, amo la tranquillità.

Hai qualche gesto scaramantico che segui prima di ogni partita?
Prima del fischio d’inizio mi faccio il segno della croce pensando ai miei due nonni scomparsi poco tempo fa. Sono loro a darmi la forza giusta.

Fai parte anche della rosa nazionale, quali sono i tuoi obiettivi con la maglia azzurra?
Il mio sogno è quello di conquistare la nazionale maggiore ma so che devo ancora lavorare tantissimo, intanto penso all’Under 23, poi ogni cosa ha il suo tempo.

Per rilanciare il calcio femminile in Italia dove si deve puntare e dove si può migliorare?
Si deve puntare di più sulla visibilità del calcio femminile e automaticamente inizierà a crescere. Un’altra cosa da fare ė quella di allenare bene le giovani, loro sono il nostro futuro.

Perfetto Ilaria, grazie mille e ti auguro da parte mia e di tutta la redazione una splendida stagione ricca di soddisfazioni!

Credit Photo: Damiano Buffo