Photo Credit: Ilaria Toniolo

Il Cittadella Women si accinge giovedì a tornare in campo, dato che le granata affronteranno, nella seconda giornata del Girone B di Coppa Italia, la Juventus campionessa d’Italia in carica. Una gara molto importante e di assoluto prestigio per la formazione di mister Salvatore Colantuono, che ricordiamo occupa la quinta posizione dopo dodici gare di Serie B, condita dal fatto che l’incontro si disputerà al Tombolato, stadio in cui gioca il Cittadella maschile. Ma come si stanno preparando le ragazze per questo match?  A risponderci a questa, e ad altre domande, è Ilaria Toniolo, portiere classe ‘97 e da cinque anni veste la maglia cittadellese.

Ilaria come hai capito di essere un portiere?
«Credo che la passione per il calcio sia sempre stata dentro di me in dalla nascita. Il ruolo del portiere lo devo invece a mio fratello Andrea: in giardino giocavamo sempre a pallone, a lui piaceva tirare e a me toccava sempre stare in porta. Non era un dovere anzi, era quello che piaceva fare anche a me».

Tu nella tua carriera hai fatto numerose parate, ma qual è stato il salvataggio che ti fa piacere ricordare?
«Me lo ricordo come fosse ieri. Era l’esordio del Mondiale Under 17 del 2014, e la gara era Italia-Venezuela: mi tuffai alla destra in seguito ad un tiro, piò o meno all’altezza del dischetto di rigore. Il boato dello stadio mi face battere fortissimo il cuore, avevo la pelle d’oca».

Da cinque stagioni sei una delle colonne portanti del Cittadella Women. Cosa ti ha convinto a rimanere in questa società?
«Ho sempre scelto il Cittadella perché è una piccola realtà con grandi ambizioni. Qui mi sono sempre sentita a casa. Sono orgogliosa di rappresentare questi colori, perché una parte del mio cuore è granata».

Affrontiamo per un attimo l’attuale annata che sta facendo la tua squadra in Serie B, dove attualmente è al quinto posto. Soddisfatta di questo piazzamento?
«Sono molto soddisfatta: l’obiettivo è quello di migliorarsi di anno in anno, e al momento lo stiamo facendo, ma non ci aspettavamo un inizio così, però dobbiamo stare coi piedi per terra. Il campionato è lungo, e può cambiare tutto in ogni momento».

La sosta natalizia sta però per finire e giovedì il Cittadella tornerà in campo per la Coppa Italia sfidando la Juventus. In che modo la squadra cercherà di dare il filo da torcere alle campionesse d’Italia?
«L’organizzazione in campo sarà la chiave per provare a fermare una grande squadra come la Juve. Siamo consapevoli delle enormi potenzialità che ha la squadra avversaria, ma anche noi sappiamo quanto valiamo».

Oltretutto, nel match contro la Juve, c’è un fattore che va dalla parte del Cittadella, ovvero quello di giocare allo stadio “Tombolato”.
«È veramente un onore poter giocare allo stadio “Tombolato”. Già m’immagino vedere la tribuna piena di ragazzine che sognano di far del calcio la propria vita. Sarà una giornata importante, sia per il movimento che per una piccola realtà come il Cittadella».

Ritorniamo alla Serie B di quest’anno. Come lo giudichi dopo dodici giornate di campionato?
«Il campionato di Serie B di quest’anno è bello tosto: il livello si sta alzando di anno in anno, ma sono straconvinta che la mia squadra possa stare tra le prime posizioni».

Secondo te, chi può salire in Serie A?
«Non abbiamo ancora incontrato tutte le squadre, e il girone d’andata deve ancora finire. Al momento ritengo che la Lazio sia la favorita per la promozione, perché è pronta sia a livello societario che per la qualità della rosa che ha tra le mani».

Nella tua carriera hai anche vestito la maglia dell’Italia, dove hai ottenuto un terzo posto europeo e mondiale con l’Under 17 nel 2014. Cosa è stato per te fa parte di quella spedizione?
«Nel Mondiale del 2014 in Costa Rica ho vissuto l’esperienza più emozionante della mia vita: mi ha permesso di crescere dal punto di vista calcistico, ma anche a livello umano. Sono felice che il terzo posto sia servito per far partire il movimento del calcio femminile».

Parlando sempre dell’Italia, credi che le Azzurre possano fare bene al Mondiale?
«Ora la Nazionale maggiore ha bisogno di un cambio generazionale. È un momento di transizione che può portare alla squadra dei momenti di difficoltà, ma credo che le giovani promettenti siano molto forti, e riusciranno a dare il contributo nelle competizioni a venire».

Tu che persona sei al di fuori dal rettangolo di gioco?
«Al di fuori dal calcio sono un’educatrice che lavora in un asilo nido, per me i bambini sono la mia passione, ma il lavoro mi porta via energie nel corso della giornata: alla sera, o all’allenamento, mi rendo conto di quanto il livello del calcio femminile si sia alzato, è molto difficile conciliare il mondo del pallone con quello del lavoro».

Che obiettivi vorresti ancora centrare in futuri?
«Vivo giorno per giorno, non so cosa mi riserverà il futuro. Ora voglio portare il Cittadella dove merita: vedremo se il 2023 ci riserverà delle sorprese».

Hai un messaggio da dare alle tue compagne del Cittadelle in vista della partita contro la Juve?
«Ad ogni mia singola compagna di squadra vorrei dire di lasciare da parte l’ansia da prestazione, e auguro ad ognuna di loro di divertirsi».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cittadella Women e Ilaria Toniolo per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.