“Il nostro obiettivo resta la salvezza. Dobbiamo continuare con i risultati positivi come quello con la Fiorentina che ha dimostrato ciò di cui siamo capaci”. Così ha esordito Laura Perin ai nostri microfoni in merito alla lotta salvezza. Il difensore si dice soddisfatta del percorso fatto finora con l’Hellas Verona. Tutto il gruppo squadra è risultato fondamentale per questo buon avvio nonostante i vari mutamenti. “Rispetto agli anni scorsi la squadra è cambiata. Abbiamo tanti talenti giovani e ci siamo integrate subito. La nostra forza è proprio questa: il gruppo, come già si è visto con l’emergenza Covid, è il nostro punto fermo”.

La pandemia ha colpito molto l’Hellas. Come vi siete ricompattate di fronte a questo nemico invisibile?
“Non è stato facile perché molte nostre compagne e diversi componenti dello staff non ci sono potuti essere. In un organico tutti sono importanti quindi le assenze hanno pesato. Siamo rimaste unite ed abbiamo capito che c’era qualcosa di più importante per cui lottare non solo per noi, ma per tutto il gruppo”.

L’Europeo U-17 del 2014 ha rappresentato uno step importante. Che ricordi hai di quel torneo?
“È stata un’esperienza bellissima, d’altronde come per qualsiasi giocatrice che ha indossato la maglia della nazionale. Poi è arrivato il terzo posto e la qualificazione ai Mondiali di categoria che hanno messo la ciliegina sulla torta. In quella squadra ho legato soprattutto con Sara Mella e Francesca Durante che me le sono ritrovate anche a Verona. È stata una manifestazione importante sia a livello calcistico sia umanamente”.

Quanto si è evoluto il calcio femminile rispetto a prima?
“I Mondiali del 2019 hanno portato grande visibilità al movimento intero. Finalmente dal punto di vista mediatico tanta gente ha seguito il torneo ed ha potuto conoscere questo sport. Abbiamo visto che c’è stato un cambiamento e sempre più persone ci seguono”.

Come credi possa cambiare il movimento con il professionismo?
“è un aspetto fondamentale per avere una crescita stabile del sistema con un occhio di riguardo alle più giovani. È importante anche per invogliare sempre più ragazze ad immergersi nel calcio femminile aumentando così i numeri delle tesserate. Spesso io ed altre abbiamo dovuto scegliere se continuare con lo sport o lasciare per motivi lavorativi. Il professionismo garantirebbe che ciò non accada”.

Cosa consigli alle ragazze che vogliono entrare nel mondo del calcio?
“Hanno una grande opportunità perché il calcio femminile sta crescendo e sempre più figure importanti a livello atletico stanno entrando in questo mondo. Loro possono aiutarle fin da subito rendendole pronte dal punto di vista fisico preparandole nel migliore dei modi per l’approdo in prima squadra. Io e le mie compagne abbiamo vissuto un altro calcio dove tutto ciò era raro. Loro hanno sicuramente una grande possibilità ed in futuro speriamo si lavori ancora di più”.

Sei laureata in Scienze Motorie. Quanto è importante lo studio in vista del futuro post calcistico?
“Il movimento femminile sta progredendo bene, ma non siamo ancora nella condizione di essere professioniste e fare solo il lavoro di calciatrice. È meglio costruirsi un percorso parallelo. Come me tante mie colleghe hanno portato avanti gli studi”.

Cosa vedi nel tuo futuro?
“Dal punto di vista calcistico vorrei riuscire a terminare questo campionato raggiungendo gli obiettivi di squadra e continuando a migliorare. Dal lato personale, ora una laurea l’ho presa, la direzione della magistrale è spianata [ride]”.

Credit Photo: Hellas Verona Women