Photo Credit: Fabrizio Brioschi

Il Como Women ha conquistato, contro ogni pronostico, la permanenza in Serie A con tre giornate d’anticipo, grazie al 2-1 arrivato in casa contro la Sampdoria nel settimo turno della Poule Salvezza.
Le lariane possono guardare con serenità alle gare finali che avranno, a cominciare dalla sfida di domenica in casa del Parma, e la squadra di Sebastian de la Fuente ha, come obiettivo, di restare la miglior difesa di questa Poule, dove ha solo subìto quattro reti, e il merito va alla difesa biancazzurra e a Mária Korenčiová, portiere classe ’89 che, dopo i tre anni col Milan dal 2018 a gennaio 2022, ha deciso di ritornare in Italia per indossare la divisa del Como.
La nostra Redazione ha intervistato Mária, che in passato ha giocato nello Slovan Bratislava, Slavia Praga, Sand, Friburgo e Levante, e vanta anche centoquattro presenze con la Slovacchia, per risponderci ad alcune domande.

Mária perché hai scelto di giocare a calcio?
«Sin da quando ero piccola giocavo sempre con i miei amici. Un giorno, mentre ero a vedere la partita di mio fratello, che era più grande di me ed era anch’esso un calciatore, il suo allenatore mi ha proposto di fare un allenamento con gli altri ragazzi: da lì ho iniziato come calciatrice».

Cosa ti ha portato a diventare un portiere?
«Quando ero piccola giocavo a centrocampo, poi un giorno è andato vi un portiere e l’allenatore ha chiesto alla squadra chi volesse provare ad andare in porta, e alla fine mi sono fatta avanti e sono diventata un portiere».

Quali sono i pregi e i difetti che ha un portiere?
«Il difetto che ha un portiere è non gioca molto coi piedi, mentre un pregio è quello di sapere leggere le partite».

Cosa ti ha portato ad accettare la proposta del Como Women?
«Ad inizio stagione volevo tornare in Italia, e ho scelto il Como perché ha un bell’ambiente ed è una società che sa dove vuole arrivare».

Che obiettivi ti sei posta ad inizio stagione?
«Per me l’obiettivo era quello di giocare regolarmente e disputare più partite possibili».

Il Como Women ha centrato la salvezza in Serie A con tre gare d’anticipo. Come hai capito che la squadra avrebbe ottenuto quest’obiettivo?
«La squadra ha lavorato per questo obiettivo, e tutti abbiamo creduto in questo risultato, soprattutto nei momenti difficili, dove abbiamo sempre trovato insieme una strada per uscirne».

Qual è stata la gara, con cui hai giocato col Como quest’anno, che ti ha dato soddisfazione?
«La gara col Sassuolo all’ultimo turno di andata della Poule Salvezza, perché è una squadra forte, e portare a casa i tre punti contro di loro ha fatto bene non solo alla squadra, ma anche a me».

Secondo te, c’è una partita che ha dato la svolta alla stagione del Como?
«Di sicuro la partita contro il Sassuolo nel ritorno nella prima fase, perché non abbiamo dimostrato le nostre potenzialità e abbiamo peccato di personalità. Dopo la gara ci siamo guardate in faccia e ci siamo dette che fossimo andate così non avremmo centrato il nostro obiettivo. Credo che quella partita abbia dato la svolta alla nostra stagione».

La permanenza nel massimo campionato del Como è arrivata grazie al 2-1 sulla Sampdoria. In che modo la squadra ha ottenuto questa vittoria che, alla fine, sarebbe stata quella della salvezza?
«Abbiamo giocato di squadra, con decisione e fame per portarci a casa i tre punti e la salvezza».

A chi dedichi questa salvezza?
«A tutta la squadra e al club. Ogni singolo membro lo merita».

Il campionato per il Como non è ancora finito, perché ci sono tre partite da giocare: si parte domani dal campo del Parma, e l’intento è, oltre a quello di fare bottino pieno contro le gialloblù, di restare la miglior difesa della Poule Salvezza.
«Anche se siamo salve vogliamo vincere le restanti partite, e fare bene come nelle ultime nostre uscite. Sono felice che la squadra sia, per il momento, la miglior difesa della Poule Salvezza».

Che idea ti sei fatta sulla prima Serie A a livello professionistico?
«La Serie A è cresciuta tanto e, col fatto che sia diventato professionistica, spero possa crescere ancora di più».

Che valutazione dai sul format utilizzato in Serie A, ovvero prima fase e poi la seconda fase divisa in Poule Scudetto e Salvezza, per questa stagione?
«Come sempre ci sono delle cose positive e negative. Ci sono state partite difficili, anche se alcune squadre avevano quasi raggiunto il loro obiettivo».

Qual è la squadra del massimo campionato che ti ha sorpreso di più?
«Credo la Roma, perché ha sempre avuto delle brave calciatrici, e in Champions ha dimostrato la crescita del calcio femminile italiano».

Tu, in passato, hai giocato in Serie A con la divisa del Milan. Cos’ha significato per te giocare con il Diavolo Rossonero? Come giudichi il terzo piazzamento attuale delle rossonere nella Poule Scudetto?
«Non mi aspettavo di giocare in una squadra famosa in tutto il mondo: sono contenta di aver giocato al Milan. Il terzo posto non è male come piazzamento».

Nella tua carriera calcistica hai giocato in squadre come Slovan Bratislava, Slavia Praga, Sand, Friburgo e Levante. Cosa ti hanno lasciato queste maglie?
«Penso che ogni squadra mi ha dato cose positive e negative, dove ho conosciuto persone con tantissime mentalità. Sono felice di aver giocato in queste squadre».

Inoltre, vanti centoquattro presenze con la Nazionale della Slovacchia. C’è un incontro giocato con le slovacche che ricordi con piacere?
«La gara contro i Paesi Bassi, dove giocavamo in uno stadio pieno, e abbiamo tenuto bene fino al gol di Martens al novantaduesimo ci ha messo ko. Ma, in ogni caso, è stato bello giocare contro una grande squadra».

Com’è la tua vita al di fuori dal rettangolo di gioco?
«Abbastanza normale. Studio, mi piacciono il viaggio e l’arte, ma soprattutto cerco di stare il più possibile in contatto con la mia famiglia e coi miei amici».

Cosa c’è nel tuo futuro prossimo?
«Vediamo, tutto è ancora aperto. L’unica cosa che so è che voglio godermi, il più possibile, questi ultimi anni di carriera».

Che messaggio vuoi lanciare alle tue compagne del Como in vista delle gare conclusive della Poule Salvezza?
«Enjoy It!».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Como Women e Mária Korenčiová per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.