Marta Pandini, centrocampista dell’Inter, ha parlato a Inter TV raccontando la sua quotidianità a casa con la pamiglia in questo periodo di isolamento:

“Devo ammettere che pensavo fosse tutto molto più difficile da affrontare, non sto mai chiusa in casa normalmente. Quando me lo hanno detto pensavo non fosse vero, avevo detto a Gloria che sarei andata con lei. Adesso noto che stare con la mia famiglia, coi miei fratelli, mi rende felice. Abbiamo sempre qualcosa da fare avendo sei figli in casa, ho riscoperto la mia famiglia e i rapporti coi miei fratelli. Potrei anche ringraziare questo momento, però la mia vita fuori mi manca”.

“Il mister ci chiama sempre per capire come stiamo. Poi il preparatore ci ha fatto i video per aiutarci negli allenamenti con gli oggetti a nostra disposizione. Compleanno particolare per noi due? Avevamo in programma una festa, quando ho saputo di dover stare in casa ho pensato anche a questo. Però alla fine è stato un giorno come gli altri, mia madre è riuscita a trovare qualcosa su Internet. Mi manca però la cosa di festeggiare con gli amici, anche se mi sento fortunata a stare in questa famiglia. Poi, ci sono i regali per Gloria che stanno prendendo polvere…”.

“In questo periodo ho scoperto giochi in scatola che nemmeno sapevo di avere. Piacciono più a me che a loro… Poi abbiamo fatto un puzzle da 1000 pezzi. Nel tempo libero cerco di studiare, anche se non riesco a farlo per tanto tempo. Poi faccio cose diverse, magari ci inventiamo dei giochi. Cose magari stupide che però ci fanno passare il tempo”.

“Un anno fa abbiamo vinto 6-0 contro l’Arezzo e siamo state promosse in Serie A. Una festa incredibile, piena di gioia e lacrime. Rivedendo quei momenti le emozioni sono sempre le stesse, fra un po’ piangevo a rivedere le immagini. La Serie A è un campionato completamente diverso, lo abbiamo iniziato con una squadra praticamente nuova quindi il legame si doveva costruire. Noi stiamo affrontando le partite cercando di aiutarci come squadra, la fatica è maggiore ma questo ci ha permesso di crescere”.

Credit Photo: Vanni Caputo