In questa stagione il Brescia ha avuto un parco attaccanti veramente forte, e tra le sue giocatrici offensive ha avuto nella sua rosa la bomber Mirella Capelloni, calciatrice di Isorella di 29 anni, che in quest’annata ha bucato per tredici volte la rete della porta avversaria.

Mirella come ti sei appassionata di calcio?
«Ho iniziato ad appassionarmi di calcio a tre anni quando giocavo a pallone coi i mei fratelli, e grazie a loro ho iniziato a giocare a calcio».

Puoi raccontarci il tuo percorso calcistico?
«A sette anni ho iniziato a giocare a Montichiari coi maschietti, poi a 14 anni sono andata all’ACF Bergamo, dove ha giocato anche Melania Gabbiadini, da lì sono passata alla Virtus Manerbio, sono successivamente approdata a 19 anni al Bardolino Verona, poi ho giocato al Franciacorta di Lidia Gandossi, sono stata per un anno al Franciacorta Team che poi sarebbe diventato Cortefranca, per quattro anni sono stata al Montorfano Rovato e infine Brescia».

Alla Virtus Manerbio e al Bardolino Verona hai giocato con due future nazionali: Valentina Cernoia e Cristiana Girelli.
«Di Vale ho un ricordo bellissimo: quando giocavo a Bergamo affrontammo il Manerbio e c’era una biondina mancina che era una cosa “fuori di testa”. L’anno dopo in cui giocai insieme a lei mi disse “Io vivo per questo, voglio arrivare in alto”: e lei ha lavorato tanto per arrivare a quei livelli. Per quanti riguarda Cristiana la sua testardaggine l’ha portata ad essere quello che poi sarebbe diventata».

Nel 2019 sei approdata al Brescia: quali sono stati i motivi di questa scelta?
«Sono bresciana e tifosa di una squadra in cui hanno giocato Cernoia e Girelli: come non innamorarmi di una società e dei tifosi e dell’ambiente del Brescia. Per me è motivo d’orgoglio essere stata chiamata ad indossare ogni volta che scendo in campo con questa maglia».

Come hai affrontato questi ultimi mesi?
«Dal punto di vista lavorativo è stato abbastanza toccante (Capelloni è commessa dell’azienda di colorificio Capelllni, ndr), calcisticamente è stato impegnativo, perché prima ci siamo allenate atleticamente in base alle indicazioni della società, ma è stato difficile psicologicamente, poi sono tornata a riprendere quello che ho sempre fatto, ma gradualmente. Ovviamente prima viene la salute, adesso ricominceremo a pensare alla stagione che verrà, e voglio vincere con questa maglia».

Qual è il tuo giocatore e la tua giocatrice preferita?
«Ho due di giocatori: Javier Zanetti, perché è stato il capitano dell’Inter, che è la mia squadra del cuore, e Roberto Baggio. Per il calcio femminile Valentina Cernoia e Cristiana Girelli. Una che per me è fortissima è Alia Guagni: spero che resti a Firenze, ma mia auguro possa misurarsi con altre realtà diverse».

Cosa ne pensi del calcio femminile italiano odierno? Il professionismo nello sport femminile ci sarà presto?
«Penso che coi Mondiali la nazionale femminile ha fatto innamorare l’Italia, spero arrivi presto il professionismo, perché le giocatrici fanno numerosi sforzi per quello che hanno fatto: speriamo che con l’avvento delle squadre professionistiche arrivino quelle tutele che meritano queste ragazze».

Come sei fuori dai campi di gioco?
«Sono una ragazza tranquilla, semplice, mi piace uscire con le amiche, fare shopping. Sul lavoro sono una persona sera, rompiscatole e precisa».

Photo Credit: Brescia Calcio Femminile

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.