Pierantonio Naplone, nasce a Milano il 30/03/1962.
Inizia a giocare a calcio nel 1970 nel Vigentino squadra del milanese, per poi spostarsi nella Cesanese Olimpia, nle GS Muggiano e limitano per alcuni in Promozione. A seguito di un infortunio, si riavvicina al calcio come allenatore nel 1996. Allena al GS Bubbiano alternando dai primi calci agli esordienti. Nel 2003 allena la prima squadra riuscendo a farla salire in Seconda Categoria. Ma l’avvicinamento al calcio femminile e all’Inter Femminile Milano arriva nel 2006. Vince il campionato Giovanissime 2010/2011, quello della Primavera 2012/2013 e ancora quello delle Giovanissime 2015/2016.

Da diversi anni partecipate come società alla Gothia Cup che è il torneo più importante a livello calcistico giovanile. Ma soprattutto nel mondo del calcio femminile. 
Cosa si prova a vincerlo?
Una grandissima emozione, auguro a tutti gli allenatori di calcio di vincere prima o poi un torneo importante come la Gothia Cup. Ci sono tantissimi aspetti che rendono questo torneo importantissimo e molto difficile da vincere, una di queste, è che la maggior parte delle squadre straniere sono delle selezioni tra tantissime calciatrici di varie squadre della propria Nazione, che cercano di mettersi in mostra ai tantissimi osservatori presenti alla manifestazione venuti da tutta Europa per scoprire qualche giovane talento. (Sono certo che qualche ragazza neroazzura sarà finita nel taccuino di qualche grande Club)
Un’altra cosa che mi spiegavano durante il torneo gli addetti ai lavori è che in Svezia lo sport è essenziale e la maggior parte delle ragazze gioca a calcio. Tutte le società hanno sia maschile che il femminile e che per il numero elevato di iscritti sono costretti a iscrivere ai campionati più di una squadra.



Durante il torneo la squadra che alleni, Under 15, ha giocato 9 partite con risultato di 9 vittorie, 35 goal fatti e solo 2 subiti. Ti aspettavi un risultato o un percorso come questo?
Durante la stagione le ragazze si sono preparate seriamente e hanno raggiunto a luglio uno stato di forma impressionante migliorando sempre partita dopo partita. Un nostro dirigente prima di partire per Goteborg mi ha chiesto:” Ma pensi che ce la possiamo fare a vincere il torneo???”
Ed io gli ho risposto che sarebbe stata veramente dura ma conoscendo perfettamente il gruppo sarebbe stata veramente dura anche per le avversarie riuscire a batterci, e per l’ennesima volta non mi sono sbagliato è stata dura per noi battere le avversarie ma è stato impossibile per le avversarie riuscire a batterci 



Oltre alla Gothia Cup, nella stagione 2015-2016 avete vinto anche il campionato delle Giovanissime Regionali in Lombardia. Ma non solo, anche altri tornei esteri. A inizio stagione, ovvero a Settembre 2015, avresti mai immaginato un anno d’oro come questo? Qual è stato il momento migliore della stagione?
Ho preso in mano questo gruppo nel 2014, e grazie anche agli istruttori che hanno lavorato prima di me, ho trovato un gruppo abbastanza omogeneo ma che però per la prima volta affrontavano un campionato a 11. Alla fine della stagione 2014/2015 avevo capito che tra le mani avevo una Ferrari e non avrei potuto fallire in nessun modo nella stagione successiva.
Nel 2015/2016 abbiamo fatto una piccola selezione e prese due pedine importanti, già a settembre siamo riusciti a vincere il Memorial “Gaetano Scirea”
A fine dicembre eravamo campioni d’inverno nel campionato regionale. A Pasqua abbiamo partecipato al Torneo Prague Spring Cup classificandoci al primo posto battendo in finale per 4 a 0 la Sparta Praga squadra tosta e aggressiva. Nel mese di Maggio ci siamo laureati campioni della Lombardia vincendo successivamente altri 3 tornei locali.
A Giugno abbiamo partecipato al Torneo Internazionale di Ascona dove abbiamo incontrato realtà fortissime quali le tre rappresentative Svizzere (Tedesca Francese e Italiana) e realtà Italiane come FiammaMonza, Mozzanica a Real Meda quest’ultima battuta nella finale per 3 a 0. La Gothia Cup è stata la ciliegina sulla torta per coronare quest’anno direi fantastico.
Penso che il momento migliore sia stato tra Maggio e Luglio dove abbiamo raccolto tutti i frutti seminati durante la stagione sportiva.

Si dice che in campo giocano gli atleti e che l’allenatore conta, ma non troppo: “alla fine sono gli atleti in campo”. Quanto pensi sia stata importante la tua figura come allenatore in questo percorso? 
La figura dell’allenatore la ritengo importantissima.
Intanto distinguerei la figura di allenatore in tre fasce Scuola Calcio, Settore Giovanile e Prima Squadra. Un Mister del Settore Giovanile, così come lo sono io, a mio avviso, deve educare e quando dico educare non intendo solo al rispetto delle regole, ma di educare allo Sport. Personalmente ritengo che l’ora di educazione fisica, nelle scuole di ogni ordine e grado, si dovrebbe insegnare quei valori che oggi si stanno perdendo completamente, come per esempio: la cultura del lavoro, la volontà di lottare per raggiungere un obiettivo, e la cultura di sacrificio.
Mentre sulla prima affermazione che l’allenatore conta poco non sono d’accordo.
Come si può pensare che nella categoria giovanissime l’allenatore non possa incidere in termini di:
1) accrescimento personalità e autostima;
2) apprendimento e perfezionamento tecnico;
3) proporre un calcio formativo a prescindere dagli interpreti.
E potrei continuare ancora…


Cosa riserva il futuro calcistico per un coach vincente come lei?
Voglio ancora per qualche anno allenare il settore giovanile, anche perché amo allenare la tecnica, ma non nascondo il fatto che prima di chiudere la carriera di allenatore, mi piacerebbe allenare una prima squadra, magari formata da ragazze che ho allenato in precedenza qui al Femminile Inter Milano.

Un grande grazie a mister Naplone a cui auguriamo altre stagioni d’oro e con la ciliegina sulla torta come questa. In bocca al lupo a un grande coach!