Dopo i successi con Res Roma e Empoli la Pink Bari ha centrato un tris d’autore superando in casa l’AGSM Verona con un rotondo 3-1 nell’ultimo turno. Il sodalizio della Presidentessa Alessandra Signorile ora è settimo a 10 punti, uno dei risultati migliori in A per il club biancorosso. Protagonista del match con le scaligere l’attaccante di razza Romina Pinna che si è sbloccata firmando una doppietta bella e importante. Una liberazione per una calciatrice sempre a segno nelle ultime otto stagioni: ”Ci ho messo un po’ – sorride Romina – per un attaccante segnare è vitale, in queste giornate “a secco” non ho mai smesso di lavorare e crederci sapendo che prima o poi sarebbero arrivati anche i goal. La cosa più importante però è che la squadra gioca bene e vince da tre partite consecutive. Anche se non avessi segnato io sarei stata ugualmente felice”.

Sei tornata al gol con questa maglia dopo un anno di assenza, perché hai puntato ancora sulla Pink?
“In estate diverse squadre mi hanno cercato ma la chiamata della Pink è stata la più desiderata. Qui a Bari sono stata bene e sto bene, sono sempre stata legata a questa maglia e il progetto Pink è un progetto serio dove posso crescere ancora di più. La scelta di ritornare è stata facile”.

Dopo aver vinto tanto con la Torres ti sei rimessa in discussione per seguire altri obiettivi. Dove hai trovato le motivazioni?
“Chi vuol fare qualsiasi tipo di sport deve avere sempre motivazioni per poter andare avanti e crescere. Gli anni della Torres sono stati di grande formazione per me, essendo una squadra fatta di campionesse, era “facile” entrare e fare bene. Ho cambiato perché sentivo di essere pronta a giocare con continuità e far vedere quello che valevo”.

La tua esperienza con il West Ham ha completato la tua formazione?
“Ho fatto una scelta radicale dopo il fallimento della Torres, non è stato un cambiamento solo a livello calcistico, è stata una grande prova che ha coinvolto la mia vita a 360°. A Londra sono stata benissimo, e lo spessore calcistico, diverso da quello italiano, ha contribuito molto alla mia crescita. Sono migliorata fisicamente giocando un calcio veloce. Consiglierei a tutti un’esperienza all’estero”.

Ed ora? Obiettivi della Pink?
“Vogliamo dimostrare a tutti che questa squadra, fatta di ragazze giovanissime, merita questa serie A. La salvezza senza i play out è il primo passo e l’obiettivo comune”.

Toglici una curiosità, ti chiamano lo “squalo”, perché?
“Ovviamente il mio cognome ha portato a questo nomignolo. L’emozione più forte è segnare e vedere i tifosi esultare con il gesto dello squalo (mano in testa a forma di pinna)”.

Credit Photo: Foto Ricciolo