Il Fiammamonza è tornato a disputare, dopo due anni, il campionato di Serie C e sta lottando, con le unghie e con i denti, per restare quest’anno nel Girone A. La squadra monzese, per salvarsi, ha puntato su Rachele Cervati, attaccante classe 2002 e arrivata quest’anno a vestire la maglia biancorossa. La nostra Redazione ha raggiunto Rachele, che ha già segnato tre reti in nove apparizioni, ai nostri microfoni.

Rachele cos’è per te il pallone?
«Il pallone per me è tutto. Quando ero piccola vedevo mio papà e mio fratello giocare a calcio nel giardino di casa e io mi univo sempre a loro».

Cosa ti ha portato a giocare in attacco?
«Perché preferisco segnare che difendere. Da quando sono piccola corro per andare a segnare».

Qual è il tuo giocatore o giocatrice di riferimento?
«Nel maschile Ronaldo, per la sua mentalità che gira oltre al calcio, nel femminile Valentina Giacinti, perché gioca per la squadra».

C’è un gol che per te è stato il più bello che hai realizzato?
«Nella partita tra Speranza Agrate e Real Meda avvenuta lo scorso anno, quando feci, con un mezzo pallonetto, il gol dell’1-1».

Hai disputato due stagioni con la Pontese: che anni sono stati per te?
«Quando sono andata alla Pontese ho notato una certa differenza sia sul piano tecnico che fisico. Anche a livello di gruppo mi sono trovata bene».

Il passaggio alla Speranza Agrate è stato importante per te, perché hai assaporato la Serie C.
«Passare dalla Promozione con la Pontese alla Serie C con la Speranza Agrate è stato forte, perché c’è un gioco più veloce e più tecnico».

Perché quest’anno sei approdata al Fiammamonza?
«Perché sapevo che la società avrebbe tenuto la maggior parte delle ragazze facenti parte della Speranza Agrate, e ci trovavamo bene sia in campo che fuori. Quindi ho scelto di andare al Fiammamonza».

Come sono state queste prime giornate di campionato con la divisa biancorossa?
«Inizialmente abbiamo fatto bene nelle gare di Coppa Italia, però in campionato stiamo faticando molto. Potremmo essere più avanti di quanto lo siamo ora».

In campionato hai segnato tre reti: ti aspettavi questo score?
«Sì, perché avendo poco spazio e pochi minuti mi aspettavo di segnare tre gol».

Il Fiammamonza, secondo te, può salvarsi direttamente?
«Secondo me sì, possiamo salvarci senza i playout».

La Serie C, così come tutti i campionati, sta ancora affrontando il problema del Covid-19: pensi che questo potrebbe incidere sull’andamento stagionale del nostro calcio?
«Sì, perché stanno aumentando molti contagi. Qualcosa succederà: o ci faranno i tamponi o la Serie C verrà fermata nuovamente».

Restando nel Girone A di Serie C c’è una squadra che ti ha stupito?
«L’Orobica perché nelle ultime partite è migliorata molto sul piano del gioco».

Il calcio femminile lombardo si sta evolvendo nella maniera giusta?
«Sì, soprattutto dopo i Mondiali quando molti ragazzi ,che avevano pregiudizi sul calcio femminile, hanno iniziato a seguirlo. Anche a livello mediatico c’è più attenzione verso di noi».

Com’è la tua vita fuori dal rettangolo di gioco?
«A giugno mi sono maturata nel Turismo, adesso deciderò se andare in università o scegliere il lavoro. Per il momento sto aiutando mio papà nel suo studio di avvocato».

Che obiettivi vorresti centrare in futuro?
«Sogno di andare avanti come calciatrice».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la SC Juvenilia Fiammamonza e Rachele Cervati per la disponibilità.

Photo Credit: Rachele Cervati

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.