In Piemonte uno dei club che partecipa al torneo d’Eccellenza regionale è l’Area Calcio Alba Roero. La società capeggiata dal patron Luciano Cane sarà guidata, in panchina, dal tecnico Gianfranco Tufo. Abbiamo raggiunto, per una breve intervista, uno dei perni del team gialloneroli Roberta Bozzoli, punta trentenne di Barolo, che dal 2016 veste la casacca della squadra piemontese.

Roberta come hai iniziato ad avvicinarti al calcio?
“Ho cominciato a giocare a calcio in cortile con mio fratello e i miei amici, tutti maschietti. Il papà del mio vicino di casa era l’allenatore della squadra di paese e mi ha convinta ad iniziare. Cosi all’età di 8 anni, nonostante qualche piccola iniziale rimostranza da parte dei miei genitori, ho mosso i primi passi senza smettere più. Mi sono innamorata di questo sport; mia madre nel frattempo è diventata la mia prima fan e mi segue ancora oggi”.

Quali maglie hai vestito nel tuo passato?
“Ho iniziato a 8 anni a giocare nella Lamorrese, squadra maschile vicino a casa mia. Poi sono seguite le esperienze nel femminile con Fossano, Albese e Cavallermaggiore, club con il quale l’Area Calcio Alba Roero si è fuso” nel 2016″.

Ora sei il capitano di questa squadra, cosa provi ad indossare quella fascia al braccio?
“Sono qui dal 2016 e da due anni sono il capitano di questa squadra e per me rappresenta un vero orgoglio. Il nostro è un gruppo affiatato e sono convinta che ciò che ci contraddistingue sia l’umiltà, ma allo stesso tempo la consapevolezza di ciò che siamo e che insieme possiamo davvero raggiungere traguardi importanti”.

Come è andata lo scorso anno per voi?
“L’anno scorso è stata una stagione purtroppo travagliata, visto che si è chiusa in maniera anticipata. Siamo partite con l’idea di fare un campionato di alto livello,ma purtroppo l’emergenza sanitaria ci ha costrette ai box”.

Dove puntate di arrivare in questa stagione?
“Quest’anno non vogliamo nasconderci dietro a un dito e puntiamo sicuramente ad un campionato da protagoniste. Rispetto all’anno scorso e al gruppo consolidato, sono arrivate giocatrici di categoria e esperienza e giovani ragazze talentuose che hanno portato entusiasmo ed anche un po’ di sano agonismo. Cercheremo di lavorare tutte insieme con umiltà e dedizione affinché il sogno della promozione possa avverarsi”.

Quale è il tuo pensiero sul calcio femminile di oggi?
“Finalmente vedo fermento intorno al mondo del calcio femminile. Vedo bambine avvicinarsi a questo sport e sono felice che i genitori vivano questa scelta con serenità. Personalmente ho vissuto qualche pregiudizio in passato,ma credo che quel tempo per fortuna sia finito. L’Area Calcio ha una splendida squadra femminile di Under 12 e tante sono le società intorno a noi che si stanno muovendo in questa direzione”.

Quale è il tuo ricordo più bello legato al calcio?
“Il ricordo più emozionante legato alla mia carriera calcistica  è sicuramente quello  della vittoria del campionato nel 2012 con l’Albese. Ultima giornata di campionato e siamo davanti alla seconda di un solo punto. La partita è ferma sullo zero a zero e non intende sbloccarsi. Tra primo e secondo tempo ci arrivano voci che la seconda in classifica sta dilagando contro l’avversaria,mentre noi sembriamo impietrite. A dieci dalla fine finalmente mi arriva una palla e arrivo sola contro il portiere. Tiro, la palla sembra andare al rallentatore,  ma alla fine entra  e noi vinciamo la partita e il campionato. Mi vengono ancora i brividi adesso. La cosa che mi fa sorridere è che oggi gioco ancora con ragazze che nel 2012 hanno condiviso quel momento con me. Sarebbe stupendo potessimo replicare e gioire così tanto, ancora insieme. Sognare, d’altronde, non costa niente”