Il Sant’Egidio Femminile in questa annata calcistica ha disputato il torneo di Serie C. La società salernitana, capeggiata dal presidente Alba Albanese, era inserita nel gruppo D dove si è distinta piazzandosi al terzo posto finale. Nove vittorie, sei pareggi, e tre sconfitte hanno portato l’undici gialloblu ai vertici del proprio raggruppamnento. Abbiamo raggiunto, per conoscere meglio il teamguidato dal tecnico Valentina De Risi,  Erika Mazza, centrocampista  diciannovenne di origine irpina al suo terzo torneo con la maglia del Sant’Egidio.

Erika come ti sei avvicinata al mondo del calcio femminile? Quali esperienze hai maturato prima di questa stagione giocata con la casacca del Sant’Egidio Femminile?
“Papà è un gran appassionato di calcio Sin da piccola, dopo i primi passi, sono passata ai primi calci ad un pallone.
Verso i dieci anni, dopo infinite lotte con mamma che preferiva la danza, ho iniziato a giocare in una squadra maschile, data l’assenza di società femminili. Dopodiché ho vestito la maglia dell’Irpinia Sport, e a tredici anni, dove ho avuto la possibilità di confrontarmi con altre ragazze. Inizialmente, era una squadra di calcio a 5, successivamente è diventato un club di calcio ad 11.  Ho avuto alcune convocazioni con la Rappresentativa Campania prima di approdare al Sant’Egidio Femminile.”

Il Sant’Egidio Femminile ha disputato un buon campionato, ai vertici del raggruppamento. Soddisfatte della stagione? Quali erano gli obiettivi a inizio torneo?
“Ogni anno l’obiettivo iniziale è la salvezza. Tuttavia, ad inizio agosto, prima del ritiro, si percepiva un certo ottimismo e tanta voglia di dimostrare da parte del gruppo. Arrivare al terzo posto è stato tutt’altro che semplice, abbiamo superato un momento calcisticamente “difficile” in quanto non riuscivamo più a ottenere la vittoria. Il lavoro è stato duro, ma infine non possiamo non ritenerci soddisfatte, anche se si può, e si deve, fare sempre meglio.”

A livello personale che stagione è stata? Quale momento ricorderai di questa annata calcistica?
“Personalmente è stata  una stagione molto intensa, con più responsabilità rispetto gli anni precedenti. Guidare il centrocampo è un arduo compito, bisogna pensare e prendere decisioni velocemente ed in ogni partita, ho sempre dato tutta me stessa per la mia squadra.  Il momento che ricorderò con più gioia è sicuramente la vittoria contro il Lecce, in Puglia, su quel campo non vince mai nessuno. E’ una squadra molto compatta ma noi, ogni anno riusciamo a fare la partita quasi perfetta, sia tatticamente che mentalmente e riuscendo ad ottenere il massimo risultato.”

Quale partita vorresti rigiocare e quale invece non cancelleresti mai?
“Vorrei rigiocare la partita di due anni fa contro il Pescara e non fare un fallo da rigore al 91’, sullo 0-1 in nostro favore. Mi sono sentita in colpa per mesi, ma sbagliando si impara ed ora non faccio più scivolate in area di rigore. Non cancellerei mai la vittoria al 90’ contro il San Marco, una squadra calabrese. Chi dice che il calcio non è nient’altro che tirare calci a una palla non ha mai provato l’emozione di vincere una partita al 90’.”

Quanto vi manca il campo dopo questo lungo stop?
“Ci manca moltissimo giocare. Personalmente mi manca persino andare a dormire il sabato sera presto, per la partita della domenica, mentre tutti i ragazzi della mia età sono a divertirsi in discoteca. Mi manca il gruppo, lo spogliatoio, il calcio tennis prima degli allenamenti, insomma tutte quelle piccole cose a cui, vivendole quotidianamente, non dai peso e invece ti rendono felice.”

Credit Photo: Salerno Sport 24