Il Portogruaro, dopo la buonissima stagione del passato torneo in Eccellenza, è stata ripescata per il campionato di Serie C, dove le venete sono state inserite nel gruppo B. La formazione, cara al presidente Giorgio Furlanis, sarà guidata in panchina dal tecnico Alessandro Pedron, ed in campo dal capitano Dontaella Novellino. Abbiamo raggiunto per qualche battuta Sara Feletti, punta classe 1996 di Concordia Sagittaria, al suo sesto anno con la maglia granata del Portogruaro.

Sara come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
Mi sono avvicinata al calcio fin da piccolina, non avevo ancora 6 anni e già giocavo in strada con i miei vicini più grandi. Per me iniziare a giocare a calcio è stata una battaglia, soprattutto familiare. La frase ricorrente era è uno sport da maschi, le bambine non giocano a calcio. Ma di fronte a infiniti pianti papà decise di accontentarmi. Ho iniziato a 6 anni a Sindacale, squadra del mio paese, per poi fare tutte le giovanili al Giussago. Per problemi legati alla crescita ho dovuto fermarmi all’età di 11 anni e quando sarei potuta tornare a giocare con le ragazze per i miei sarebbe diventato un impegno non da poco. Ho ripreso a 17 anni, quando ho avuto la notizia che a Portogruaro ci sarebbe stata una squadra femminile. Ho partecipato, inoltre, a 2 edizioni del TDR, rappresentando il Veneto, in Trentino Alto Adige e in Abruzzo uscendo in semifinale”.

Lo scorso anno per voi una buonissima stagione in Eccellenza. Quali erano gli obiettivi iniziali??
“La stagione scorsa è stata la migliore per il club per i risultati ottenuti. Eravamo conscie delle nostre potenzialità e l’obbiettivo era quello di vincere il campionato. C’è la siamo giocata fino all’ultima partita persa poi 1-0, prima è unica sconfitta stagionale. Un secondo posto che non ci ha premiate del lavoro svolto. Personalmente ho avuto stagioni migliori ma quello che conta è il lavoro del gruppo ed è stato impeccabile”.

Nelle scorse settimane però è arrivata la notizia del ripescaggio in Serie C. Ci speravate?
“Il ripescaggio è stato un fulmine a ciel sereno, ha scombussolato i piani e programmi della società. La notizia ci è arrivata durante la prima settimana di preparazione portando un clima un po’ teso. Alcune erano spaventate all’idea di giocare in Serie C, dove sono presenti squadre e calciatrici importanti. Inoltre abbiamo avuto meno tempo, di sicuro, di preparare il tutto come speravamo. Abbiamo avuto un breafing con il mister e la dirigenza dove ognuno ha potuto esprime le proprie considerazioni e precisare che in primis è un gioco, e noi siamo qua per tirare fuori il meglio. Consapevoli del gruppo che siamo, siamo sicure di toglierci molte soddisfazioni quest’anno, restando umili e con i piedi per terra”.

La scorsa stagione è stata caratterizzata dalla lunga pausa delle attività. Che periodo è stato per voi?
“I mesi in cui siamo state ferme causa Covid sono stati pesanti. Trovarsi costrette a casa senza poter uscire è stato difficile da metabolizzare, contando che siamo abituate a fare 3 allenamenti a settimana più la partita. Ogni tanto, per fortuna, organizzavamo delle sedute di allenamento in videochiamata con il capitano. Essere tornate in campo ad allenarsi e giocare è stata una valvola di sfogo.L’emozione più grande è stata rivedere e riabbracciare le ragazze, diventate come una seconda famiglia”.

La nuova stagione è iniziata con le prime gare tra coppa e campionato. Dove puntate di arrivare?
“Ci stiamo preparando ad affrontare una lunga stagione di battaglie non solo fisiche ma anche mentali dove sappiamo di essere la neo-promossa e con meno esperienza. Dovremmo essere brave a rialzarci dopo le sconfitte e non sprecare le opportunità che avremmo. L’obietto del club è quello di permanere in categoria, e far crescere l’esperienza della rosa molto giovane. La squadra sta lavorando bene, è determinata e concentrata, pronta a dar del filo da torcere per conquistare i 3 punti la domenica”.

Come valuti la crescita del calcio femminile in Veneto?
“Il movimento del calcio femminile nella mia regione sta crescendo di anno in anno, acquistando sempre più visibilità e spazio. Quando ero bambina io le squadre erano veramente poche e lontane. Sono contenta di questa crescita che negli ultimi anni sta permettendo a sempre più bambine di rincorrere e realizzare i propri sogni”.

Quale è il tuo ricordo più bello legato alla tua esperienza con il Portogruaro?
“Il mio più bel ricordo legato al calcio va sicuramente alla stagione 2017-2018 con mister Colla. Stagione in cui abbiamo vinto la finale play-off per la serie C, che poi cambiò formula, e per aver vinto la classifica marcatori con 27 reti in campionato e superando le 30 con la coppa. Merito del affiatamento che si era creato nello spogliatoio e con il mister, una sinergia incredibile che ci ha ripagate di ogni sforzo”.

Credit Photo: Andrea Nicodemo